ATTENZIONE: l’articolo contiene spoiler su Rome, il dramma storico HBO andato in onda nel 2005!
Rome è una serie tv che ha fatto la sua comparsa sulla scena internazionale nel momento sbagliato e nel posto sbagliato. La mega-produzione della HBO esordì nel 2005, quasi vent’anni fa. Un’epoca storica diversa, sensibilità differenti. Il progetto sul quale l’emittente televisiva aveva investito, in collaborazione con la BBC, era ambizioso e il budget e le risorse messe a disposizione dell’equipe ne sono una prova. Rome è un dramma storico di grande respiro. Nasceva con l’idea di raccontare l’antica Roma in una delle fasi cruciali della sua centenaria storia: il trapasso dall’età della Repubblica a quella del Principato. Un periodo storico caratterizzato da grande vivacità, ma segnato inevitabilmente da innumerevoli contraddizioni. Politica, guerra, amori e scandali sono alla base di questa produzione televisiva che mirava a conquistare il pubblico con un tema che, sul grande schermo, aveva una tradizione consolidata.
Rome ha conservato una certa impronta cinematografica.
Nelle ambizioni, nella potenza scenografica, negli obiettivi, nella platea da intercettare. La serie tv ha esordito con una prima stagione in dodici episodi nel 2005. In Italia, sarebbe arrivata qualche mese più tardi, ma la storia del suo travagliato percorso per approdare sulla tv generalista è lunga e complessa. Vent’anni fa, le modalità di fruizione dei prodotti televisivi erano totalmente differenti da quelle attuali. Le piattaforme di streaming non dominavano ancora la scena e la tv generalista era il mezzo principale attraverso il quale il pubblico disponeva dei prodotti televisivi. In Italia, per potere accedere alla prima serata, Rome dovette scendere a qualche compromesso.
La serie HBO è piena di scene di violenza, sequenze di sesso, inquadrature di nudi. Il linguaggio è scurrile, i termini volgari abbondano e le scene forti non vengono “addolcite”. Rome è una serie come se ne vedono tante in giro, oggi. Ma vent’anni fa, per poter essere trasmessa in prima serata sulla televisione pubblica, si rendeva necessaria un’operazione di limatura non indifferente. Nella versione italiana, che andò in onda su Rai2 a partire dal 2006, molte scene sono state tagliate. In sede di doppiaggio si è modificato il linguaggio dei personaggi. La maggior parte dei nudi è stata coperta e le sequenze più violente sono state eliminate. La cesoia della censura si è abbattuta sullo show HBO, privandolo del suo realismo e sottraendolo ad una fetta di pubblico più ampia.
La serie, infatti, in Italia non ebbe molto successo.
La seconda stagione arrivò tre anni più tardi, stavolta su Rai4. Prima di poter essere vista nella sua conformazione originale, Rome ha dovuto aspettare quasi cinque anni rispetto all’esordio negli Stati Uniti. La scarsa visibilità che si è data allo show ha fatto sì che questo finisse un po’ ai margini della scena, senza le luci della ribalta che avrebbe meritato. Non era l’epoca storica giusta per una serie come Rome. La stessa HBO aveva scelto di puntare su una strada non ancora perlustrata in quegli anni. All’esordio dello show, infatti, l’emittente statunitense aveva già rilasciato pezzi da novanta come Oz – una delle serie più cluastrofobiche e soffocanti che vedrete in vita vostra -, I Soprano, The Wire. Tutti prodotti di genere drammatico che finirono per costituire il marchio di fabbrica della HBO. Rome era invece un period drama e si discostava quindi dalla strada già percorsa dall’emittente televisiva.
L’alto budget messo a disposizione della serie, poi, non essendo controbilanciato da un buon numero di ascolti, portò i produttori ad abbandonare il progetto. Rome è stata cancellata alla sua seconda stagione. La somma utilizzata per mettere in piedi il primo capitolo di episodi si aggirava intorno ai 110 milioni di dollari, una delle somme più ingenti del tempo. Negli studios di Cinecittà fu allestito il set sul quale sono state girate la maggior parte delle scene della serie. Il numerosissimo cast, la natura itinerante dello show, gli studi e tutto il lavoro preparatorio che c’è dietro una sceneggiatura come questa, portarono i vertici della HBO a concludere l’esperienza. Un vero peccato, perché l’impostazione del progetto era di ampio respiro.
Fu Bruno Heller ad elaborare l’idea di Rome, insieme a John Milius e William J. MacDonald. Nelle intenzioni iniziali dei suoi creatori, il period drama sulla Roma antica doveva contare cinque stagioni per raccontare bene il trapasso dalla Repubblica all’Impero e arrivare fino all’epoca dei Flavi.
Un arco di tempo molto vasto, ma pieno di risvolti politici interessanti e con un potenziale narrativo davvero alto. Purtroppo, però, non se ne fece niente. Rome morì alla sua seconda stagione, con un finale frettoloso e il rammarico di aver sprecato un’occasione. Ma si è trattato solo di una fase storica sbagliata? Il dramma HBO, a guardarlo dopo quasi vent’anni, sembra avere tutte le carte in regola per poter ambire a grandi traguardi. La caratterizzazione dei personaggi è in linea con le sensibilità moderne: individui complessi, pieni di luci e ombre, enigmatici e ironici, che combattono tra di loro per istinti egoistici o per cause più grandi, sono i protagonisti della storia. In Rome tornano i temi che hanno reso grandi serie tv come Game of Thrones, tanto per restare in casa HBO: intrighi politici, giochi di potere, guerre fratricide, azione, battaglie, amori scandalosi.
Non c’è solo violenza nella serie, così come non c’è traccia di una componente melensa. La retorica non trova spazio in Rome. La contrapposizione non è tra buoni e cattivi, ma tra personaggi assetati di potere e guidati dagli istinti più diversi. È interessante buttarsi a capofitto nel mondo della Roma antica (ecco 5 serie tv che ti fanno amare ancora di più la città). Anche se l’aderenza ai fatti storici non è sempre impeccabile e i personaggi non ricalcano alla perfezione le personalità di quelli reali, la storia di Rome è una storia credibile che non parla solo al passato, ma anche al presente. La sensibilità del pubblico moderno avrebbe trovato molta più aderenza nelle trame raccontate dalla serie. Col senno di poi, verrebbe da dire che questo frangente attuale sarebbe stato molto più favorevole per il successo della serie HBO.
È quindi arrivato il momento di rivalutare Rome?
La serie è visibile oggi in Italia su Sky On Demand e NOW. Nell’era delle piattaforme di streaming, è più facile per un prodotto del genere trovare la sua strada. Senza dover scendere a compromessi per finire in prima serata, senza l’ansia di dover piacere al pubblico della tv generalista, Rome oggi sarebbe libera di essere se stessa e di trovare con più immediatezza la fetta di pubblico di riferimento. Anche perché di recente sono approdate sul piccolo schermo diverse produzioni che hanno provato a raccontare l’antica Roma alla maniera di Rome, ma non tutte avevano il potenziale dello show HBO. Siamo finalmente pronti quindi a rivalutare questa serie tv (come abbiamo fatto per queste altre)? Forse, a vent’anni di distanza, i tempi sono maturi per darle un’altra chance.