Com’è Romolo + Giuly? Forse al quesito potremmo rispondere direttamente dicendovi che uno dei protagonisti di questa storia è Giorgio Mastrota. E tanto basta a sottintendere comicità, satira, trash e luoghi comuni italiani tutti riuniti in un’unica serie. Dal 17 settembre Romolo + Giuly: La guerra mondiale italiana è disponibile su Fox e molti hanno già iniziato a paragonarla a opere come Boris.
Riuscirà a ritagliarsi un posto speciale nel cuore degli spettatori? Sarà all’altezza delle grandi serie italiane in uscita in questa stagione?
Romolo + Giuly è tratta, come si può intuire, dalla celebre opera di Shakespeare rivisitata però in chiave totalmente italiana. La storia segue le vicende dei due innamorati Romolo Montacchi e Giulia Copulati. Il loro amore è ostacolato dall’aspra rivalità tra le rispettive famiglie, le più potenti di Roma, sempre intente a contendersi la Capitale. Come se non bastasse tra gli affari delle due casate si inseriscono personaggi di altre città italiane: Don Alfonso di Napoli e Giorgio Mastrota della Centrale del Male di Milano. Con queste premesse una voce narrante (Christian Iansante) ci porta nelle losche faide di un’Italia sempre più divisa.
Questa Romolo + Giuly è all’apparenza una serie trash che potrebbe far storcere il naso a molti. Sono tanti i personaggi italiani appartenenti al mondo della Tv generalista. Dal già citato Mastrota a Umberto Smaila, Bonolis e altri ancora. Nessuno di loro è però utilizzato in modo banale e fastidioso ma anzi: anche quelli con ruoli minori contribuiscono a rendere particolare il mood della serie. Troviamo autocitazioni davvero esilaranti. Prendiamo ad esempio Don Alfonso interpretato da Fortunato Cerlino. Il personaggio sembra la versione parodistica del suo Pietro Savastano di Gomorra, palesato da espliciti rimandi come la celebre battuta “Mo ce arripigliamm’ tutt’ chell che è ‘o nuost”.
La fusione perfetta tra personaggio reale e personaggio di Romolo + Giuly però spetta a Giorgio Mastrota, che interpreta addirittura se stesso in chiave totalmente ironica.
Proprio questo forte uso dei cliché permette all’opera di parlare di temi scottanti della nostra società. Sono chiari i riferimenti alla politica attuale, alla mafia, alla corruzione e ai vizi e sprechi della borghesia italiana. Scelta rischiosa in un momento storico in cui ogni riferimento politico-culturale può essere estremizzato dall’audience, che utilizza strumenti come i social network per alimentare le polemiche. Il tema cardine di tutta la storia rimane però quello della grande divisione che affligge il nostro Paese da anni: Nord e Sud. Da Milano contro Napoli, fino ad arrivare alla faida tra Roma Nord e Roma Sud che fa da sfondo alla storia.
Il punto di forza più significativo di Romolo + Giuly è il suo non prendersi mai troppo sul serio, sdrammatizzando situazioni pesanti della vita di tutti i giorni.
Ridiamo di questa “Guerra mondiale italiana“, di un Paese che non ha mai avuto il coraggio di essere patricida ma sempre e solo fratricida. C’è sempre stato il timore di abbandonare il passato (padre) finendo sempre per fare la guerra al nostro vicino (fratello). Ci prendiamo gioco di noi stessi, di quell’immagine riflessa così grottesca ma tanto vicina alla realtà dei fatti. Romolo + Giuly è la fotografia perfetta di un’Italia in balia di una politica sempre più reazionaria, colma di fake news e “coattaggine“ mostrata con vanto.
Come nella migliore delle tradizioni della commedia, questo prodotto permette a ogni spettatore di qualsiasi etnia, classe sociale o politica, di ridere di sé, credendo però di ridere dell’altro.
Romolo + Giuly: La Guerra mondiale italiana è un prodotto da vedere assolutamente. Se siete amanti del trash e della comicità questa è la Serie Tv perfetta per voi. Aggiungete poi quel pizzico di italianità e di scrittura originale e troverete un prodotto che guarderete con piacere. Si prospetta davvero un anno interessante per la serialità nostrana.