Non è facile recensire una serie come The Sandman per via dell’estrema particolarità, commistione di diversi toni che spaziano dal fantasy al thriller senza essere mai scontata. La serie non è nuova ai fan dei fumetti, perché tratta proprio da quest’ultimo, edito tra il 1989 e il 1996 dalla DC Comics/Vertigo e scritto da Neil Gaiman, che è anche sceneggiatore della trasposizione televisiva. Diciamocelo: il rischio di trasporre in cinema un capolavoro fumettistico, come spesso accade, arieggiava da tempo. Eppure, le aspettative sono state tutte ben ripagate, grazie all’abilità di esseri riusciti in solo 10 episodi a raccontare perfettamente l’universo di uno dei sette Eterni, Morfeo meglio conosciuto come Sogno, il re dei Sogni.
Non è finita qui, perché quello che sono riusciti a fare con la serie non è essenzialmente raccontare il mondo dei sogni e degli incubi, ma dare voce anche ai fratelli e alle sorelle di Morfeo, da Morte (interpretata da Kirby Howell Baptiste) a Desiderio e Destino, caratterizzando infine altri personaggi non nuovi nel panorama televisivo da Lucifero (qui interpretato da una brillante Gwendoline Christie, Games of Thrones) per finire con l’esperta di occulto Johanna Constantine (interpretata da Jenna Coleman), ispirata alla figura del famoso John Constantine presente nei fumetti.
Insomma, le premesse per una buona serie tv c’erano tutte e sono state ampiamente soddisfatte anche dai cultori dei fumetti. Vediamo ora le caratteristiche principali di questa chicca televisiva.
Il Sogno nel mondo della veglia
Glaciale, freddo e talvolta crudele in The Sandman è Sogno, protagonista della serie e interpretato da un adattissimo Tom Sturridge che non esce mai dal personaggio, non cambia mai (volutamente) tonalità di voce, che a mio parere è estremamente affascinante e adatta contestualizzata al tipo di personaggio, ed espressione.
Morfeo rappresenta uno degli Eterni, e come tale è a capo di un regno importantissimo, quello dei sogni. D’altronde, senza sogni il mondo cesserebbe di esistere e, come afferma lo stesso Morfeo in una delle scene più filosofiche e cervellotiche della serie (l’episodio dello scontro con Lucifero), siamo fatti della stessa sostanza dei sogni e come tali non possiamo esistere senza di loro e loro non possono esistere senza di noi. In questo senso Morfeo si pone in una posizione inattaccabile nei confronti della stessa regina del male e di tutti coloro che gli remano contro come Corinzio (un incubo ribelle e omicida), perché i sogni, più di qualsiasi altra cosa, esistono ed esisteranno sempre nel mondo della veglia.
Morfeo si trova intrappolato nel nostro mondo, intrappolato inizialmente da Aleister Crowley, occulta inesperto alle prese con la riconquista dei suoi oggetti del potere che gli sono stati sottratti e rubati una volta catturato: la sabbia, l’amuleto e l’elmo che indossa per essere riconosciuto. In questo suo viaggio nel mondo degli esseri umani, Sogno deve fare i conti con i detentori dei suoi oggetti.
I detentori degli oggetti del potere: tra sogno e realtà
La particolarità di The Sandman risiede anche nell’abilità dei produttori di aver inserito tante storie dentro quella principale, senza mai perdere il filo della narrazione. Alcuni episodi sono infatti dedicati solo ed esclusivamente ad altri personaggi, basti pensare all’episodio in cui John si siede nel ristorante per osservare i comportamenti delle persone e inizia a testare la sua malata teoria sulla verità e le bugie; oppure l’episodio interamente improntato nell’hotel durante il raduno degli incubi, di cui Corinzio è ospite d’onore. In questi episodi, il Morfeo fisico è un personaggio secondario, quasi inesistente se non fosse per l’idea di fondo che lo vuole protagonista.
Ecco, questa capacità di inserire in un unico grande tema tante piccole storie non solo ci dà la possibilità di ipotizzare spin off, come già ipotizzato per Johanna Constantine, ma ci porta dentro a diversi mondi che rappresentano le personificazioni di entità a noi non così lontane. Basti pensare all’episodio con Lucifero, che rappresenta le tenebre in un duello psicologico, che creda valga la pena vedere indipendentemente dall’apprezzamento o meno. O, ancora, l’episodio per recuperare l’amuleto che si tinge di toni macabri, talvolta anche pulp in una strenua lotta tra la realtà e la finzione, la verità e le bugie.
Ogni episodio in The Sandman evoca sensazioni ed emozioni differenti, portando in causa tutte quelle realtà metafisiche che noi umani non tocchiamo con mano (le percepiamo) ma esistono: i sogni, gli incubi, la morte, il desiderio e il destino e così via. Tutte queste sono realtà tangibili, perché le sentiamo dentro di noi. Ma nello stesso tempo immateriali, perché risiedono in un mondo altro, quello che Platone chiamerebbe “mondo delle idee”. Un mondo non fisico, ma spirituale.
Rose Walker – Il vortice dei sogni
Essendo una serie fantasy, The Sandman è piena di personaggi immaginari stupendi e divertenti, come il corvo parlante o il piccolo gargoyle di cui si prendono cura Caino e Abele, in mezzo alla miriade di personaggi fantastici troviamo Rose Walker, inserita all’interno della serie solo a metà narrazione nell’episodio 7.
Rose è una giovane donna alle prese con una situazione famigliare difficile. La madre è appena morta e il fratello è dato in affidamento a una famiglia violenta e balorda, a sua sorpresa scoprirà di essere un Dream Vortex. Avrà quindi la capacità di viaggiare a piacimento nei sogni altrui, creando o distruggendo interi mondi. Compito di Morfeo, essendo creatore dei sogni, è quello di distruggere tutti i vortex per evitare la catastrofe, distruggere quindi Rose. Tralasciando le specifiche che contraddistingueranno la figura di Rose, senza quindi spoilerare nulla, questa é un’ulteriore prova di maturità per la serie.
Inserire un personaggio che eguaglia quasi in importanza il protagonista Morfeo verso metà narrazione é un rischio. L’errore sarebbe potuto essere quello di raccontare più storie in maniera frettolosa, ma questo non è successo. Al contrario, i personaggi sono intrecciati tra loro in maniera perfetta.
The Sandman rimane una delle più belle scoperte degli ultimi tempi, consigliata assolutamente a ogni tipologia di spettatore.