Cosa potrebbe mai andare storto in una manifestazione seguita in tutta Europa per cinque giorni che è stata anticipata da una pandemia, decine di pagine di protocollo sanitario e Orietta Berti inseguita in piena notte da tre volanti della polizia? Praticamente tutto, anche perché portare a casa un Sanremo senza pubblico in studio corrisponde sì e no a una lunga nuotata in una piscina con mezzo metro d’acqua. Ma tant’è: alternative non ce ne sono, le navi non sono salpate e in qualche modo lo spettacolo deve continuare.
Lo sanno bene Amadeus e Fiorello, chiamati a una delle prove più difficili delle loro carriere. E lo sa pure il pubblico, desideroso di tornare a una normalità della quale ricordiamo ormai a malapena l’essenza. In ogni caso non siamo qua per piangerci addosso e ricordare ogni due minuti che assurda vita stiamo vivendo, ma per parlare della regina delle serie tv della Rai. Sanremo, non i preti detective o le suore preganti. Sanremo, la serie tv che come ogni serie tv di grande successo cela una trama solida rassicurante e allo stesso tempo spiazzante, colpi di scena, guest star, strani cameo e un binge watching sfrenato che ruba lo spazio pure al sonno. Perché sì, pure a ‘sto giro Marzullo incombeva nel cuore della notte e Uno Mattina accendeva le camere, ma non dite che non vi avevano avvisato: in ogni blocco pubblicitario partiva Pavarotti che dava il buongiorno al latte e al caffè, che vi aspettavate?
Sanremo la serie tv, dicevamo. Amatissima e odiatissima. Con un fandom di casalinghe di Voghera che rappresentano solo la punta dell’iceberg e un esercito di haters che ogni anno attende l’appuntamento con le peggiori intenzioni: tanti lo detestano, tutti lo guardano, tutti lo commentano. Un po’ come succede a La Casa di Carta. O al politico di turno dileggiato pubblicamente e poi votato nelle tenebre di una cabina elettorale. Sanremo, tutto sommato, è sempre Sanremo grazie a loro più che a chi lo segue con passione. Al tempo dei social come in quelli dei papaveri e le papere, piaccia o meno stiamo tutti qua a parlarne per una settimana. Quindi parliamone pure noi, senza prenderci troppo sul serio. Con il pagellone della prima serata.
LE PAGELLE DI SANREMO 2021 – PRIMA SERATA
AMADEUS 7.5
Padrone di casa sicuro e affidabile, presenta uno show azzoppato dagli eventi. Un po’ come chi può offrirti una birra del discount al posto di una bella belga: la bevi comunque con piacere, ma non è la stessa cosa.
FIORELLO 7.5
Quando i testi sono scritti, funziona solo a metà. Quando improvvisa, Fiorello è sempre Fiorello. A un certo punto ingroppa Amadeus in un’improbabile lambada, e basta questo per portare a casa un voto molto più che sufficiente. Ridategli un Morgan che manda al diavolo Bugo in diretta e arriverà al 10. Per ora gli hanno dato l’ologramma dell’immenso Mollica e per un attimo ci si è avvicinato.
MATILDA DE ANGELIS 8.5
Bella pure con la tuta da imbianchina, è spigliata, divertente, efficace e bravissima persino quando canta, più della maggior parte degli artisti in gara. Da oggi le liste d’attesa per le proposte (vane) di matrimonio saranno lunghe quasi quanto quelle per il vaccino.
ZLATAN IBRAHIMOVIC 6.5
È un po’ il Celentano del mondo del calcio, e si vede. Ma anche la linea comica di questo Sanremo, a quanto pare. Alla lunga, però, la macchietta dell’uomo pieno di sé stanca e Zlatan rischia di rimanerci intrappolato dentro. Sul palco dell’Ariston come in campo.
ACHILLE LAURO 8
Chiamatelo artista: non è David Bowie, ma non è un delitto.
LOREDANA BERTÈ 8
Divora il palco con la personalità di sempre. I 70 anni della carta d’identità non esistono: ieri come oggi, è una boccata d’aria fresca.
DIODATO 7.5
Se qualcuno decidesse di consegnargli d’ufficio anche il Sanremo di quest’anno, nessuno si lamenterebbe.
BEPPE VESSICCHIO 10
Becca la solita ovazione dell’Ariston: non lo ferma manco l’assenza del pubblico.
GAUDIANO 6.5
Le Nuove Proposte sanno tutte un po’ di vecchio, e se il migliore non va oltre il 6.5 c’è da farsi qualche domanda.
ELENA FAGGI 5.5
Sembra un po’ una Sailor Moon venuta fuori da una puntata dei Jetson. “Tanto mi diverto, sai quanto mi diverto”: eliminata subito, si è divertita solo lei.
AVINCOLA 6
Un po’ Calcutta, un po’ il nipote del baffone del Tonno Insuperabile, cerca il goal ma prende il palo.
FOLCAST 6
“Scopriti che fuori non piove. Non fa neanche freddo e batte forte il sole”: abbiamo sentito di meglio, ma basta per passare il turno.
ARISA 6
Un po’ didascalica, un bel po’ già sentita. Poteva fare di più, ma il suo cane ha apprezzato.
COLAPESCE E DI MARTINO 8
Meriterebbero di vincere anche solo per uno dei più grandi atti di coraggio possibili a Sanremo: presentare un brano che non parli di una storia d’amore, specie se finita malissimo. Secondo i bookmakers sono tra i favoriti: non è un’eresia, con questa ballata d’altra epoca.
AIELLO 5
L’era degli urlatori della canzone italiana è finita da almeno cinquant’anni, ma evidentemente lui non ne era al corrente.
FRANCESCA MICHIELIN E FEDEZ 6.5
Fedez è paralizzato dall’emozione: brutta bestia l’Ariston, anche per uno con decine di milioni di follower. La canzone non funziona granché a Sanremo, ma la sentiremo ovunque nei prossimi sei mesi.
MAX GAZZè 7.5
Non sapeva che a un certo punto avessero permesso ai parrucchieri di riaprire. Con un look da survivor a un lockdown lungo un anno, è sempre tra i migliori: perché affrontare il tema dell’amore quando si può optare per il “dimetisterone” e il “norgestrel”?
NOEMI 7
Da settimane non si parla d’altro che del suo dimagrimento: ora, per fortuna, si tornerà a parlare della sua bravura.
MADAME 7.5
19 anni, grande personalità, grande talento e grande stile: una grande madame. È del 2002: a 31 anni ci si può sentire vecchissimi.
MANESKIN 6.5
Più coraggioso del non parlare d’amore a Sanremo c’è solo il fare rock a Sanremo nel 2021. Meno male, ma niente di che.
GHEMON 6.5
Che ci fa David Luiz a Sanremo? Non lo sappiamo, però il testo del suo pezzo è molto interessante.
COMA_COSE 7
Per tanti amori finiti male, uno funziona benissimo: il loro, sul palco e nella vita di tutti i giorni. Lo rimarcano con un trottolino amoroso efficacemente postdatato.
ANNALISA 6.5
Se solo avesse a disposizione dei pezzi all’altezza del suo talento, ne parleremmo in termini ben diversi. Eppure al momento è prima, in qualche modo.
FRANCESCO RENGA 5.5
“Si bagnano anche gli occhi, forse piove”: uff.
FASMA 5.5
Classica espressione di un rap che di rap non ha proprio niente.
DWIGHT SCHRUTE 8
Segnalato da tanti, vi riportiamo la presenza a Sanremo di uno dei grandi protagonisti di The Office, evidentemente datosi alla musica dopo la fine della serie.
LA GIURIA DEMOSCOPICA 4
Stando a quanto riportato da Twitter, l’80% del pubblico ha reagito così dopo aver visto la classifica stilata dalla giuria demoscopica:
Contattate un oculista.
Antonio Casu