Direttrici, direttori e dirett… quel che volete, ci siamo: la maratona sanremese sta per finire e per un anno potremo tornare a occuparci di tutto il resto. Ma per oggi gli occhi saranno ancora puntati là , tra polemiche dalle quali non si uscirà fino all’abolizione della lingua italiana in favore del ritorno del latino, i soliti orari da fornai, troppa retorica sterile, qualche ironia fuori posto e i canonici artisti che scandalizzano i benpensanti. Non Achille Lauro e i limoni sul palco di Sanremo tirato a lucido, ma Orietta Berti. Anzi no, chiamiamola una volta per tutte col nome d’arte che avrebbe dovuto usare da tempo: Ori∃††a B∃rti.
La vera rockstar di Sanremo, trasgressiva e impertinente. Mentre tutti si preoccupavano dei dipinti del Lauro, lei si faceva inseguire dalla polizia nel cuore della notte, manifestava l’intenzione di duettare con ermalmetallari o naziskin e si presentava all’Ariston con gioielli che manco Lady Gaga nei giorni più ispirati.Â
Lo diciamo ora e non ce lo rimangeremo: se stasera dovesse tirar fuori una versione di “Quando ti sei innamorato” colorata con qualche growl e sonorità alla Children of Bodom, meriterebbe tutti i premi di questo mondo. Datele la vittoria finale, il Mia Martini e pure lo scudetto con la Coppa Italia perché la regina del Festival è lei e solo lei. Ma non perdiamoci in ulteriori chiacchiere: anche oggi è tardissimo e stanotte faremo le cinque, in assenza d’intoppi. Quindi, per la penultima volta…Â
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LE PAGELLE DELLA QUARTA SERATA, VISTO CHE A UN CERTO PUNTO È FINITA
AMADEUS E FIORELLO 6.5
I loro voti andranno sempre dal 6.5 in su a prescindere: portare a casa un Sanremo del genere è un’impresa troppo grande per non partire da un presupposto del genere. Ma ci sono un’infinità di ma che andrebbero affrontati attentamente e vanno ben oltre direttrici e direttori: Sanremo, d’altronde, non è mai solo canzoni e spettacolo.
BARBARA PALOMBELLI 4
Non ce lo meritavamo proprio quel monologo.
ZLATAN IBRAHIMOVIC 5
Ancora la macchietta dell’uomo con le manie d’onnipotenza? Al quarto giorno?
MAHMOOD 9
Ha letteralmente divorato il palco. Alla faccia di chi ancora oggi considera immeritata la vittoria del 2019.
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ACHILLE LAURO 8.5
Non sempre l’immagine è sostanza, ma nel suo caso l’immagine è tutto.
LE NUOVE PROPOSTE
Commovente la dedica di Gaudiano (7.5), ancora convincente Davide Shorty (7), un gradino sotto Folcast e Wrongonyou (entrambi 6.5). Ma per il 2022 ci auguriamo di ascoltare delle nuove proposte molto più nuove di così.
ANNALISA 7.5
Cresce a ogni ascolto, ma con ogni probabilità anche quest’anno vincerà l’anno prossimo.
AIELLO 5
Un altro ascolto e poi svilupperemo un’allergia collettiva all’ibuprofene.
MANESKIN 7
Diventerà 8 quando si decideranno a fare una cover della Black Dog dei Led Zeppelin con Orietta Berti.
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NOEMI 7
Stavolta la voce non è quella dei giorni migliori, ma è più che sufficiente per essere comunque sopra la media.
ORIETTA BERTI 5.5
Ingrandite i caratteri del gobbo.
COLAPESCE E DI MARTINO 8
Premiatissimi dalla stampa, potrebbero dire la loro anche al televoto: i grandi favoriti sono altri, ma il podio è una possibilità concreta.
MAX GAZZÈ 7.5
Ingiustamente sottovalutato, questo pezzo merita tutta la nostra attenzione. E i travestimenti non sono altro che la ciliegina sulla torta.
WILLIE PEYOTE 8
La vera locura sarebbe vederlo vincere Sanremo con un pezzo del genere. Chissà , non si sa mai. E sarebbe bellissimo.
MALIKA AYANE 6.5
L’eleganza è quella di sempre, ma stavolta manca il guizzo.
LA RAPPRESENTANTE DI LISTA 7.5
Altro pezzo da podio per il Sanremo più indie di sempre.
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MADAME 7
Si sta parlando più del personaggio che dell’artista, come purtroppo spesso accade: è un peccato.
ARISA 6
Sottotono rispetto alle prime esibizioni, valorizza comunque un pezzo che poteva fare di più.
COMA_COSE 7
Abbiamo una gran voglia di incontrare l’amore della vita. E di fare un figlio da chiamare Comacoso o Comacosa.
FASMA 5.5
Un pezzo che si dimentica facilmente e senza alcun rimpianto dieci secondi dopo aver finito di ascoltarlo.
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LO STATO SOCIALE 7.5
Meno funambolici rispetto alla prima uscita ma più efficaci. Anche nel momento in cui parte la risata nel bel mezzo dell’esibizione.
MICHIELIN E FEDEZ 7
Stavolta l’ansia non ha avuto la meglio, per fortuna.
IRAMA 6.5
E se ci ritrovassimo col primo vincitore in smart singing della storia di Sanremo? Non è impossibile, non è impossibile affatto.
EXTRALISCIO E DAVIDE TOFFOLO 8
Una delle gemme più preziose di questo Sanremo. Non la premierà nessuno, pubblico incluso. Ma chi ha apprezzato, ha apprezzato tantissimo.
GHEMON 7
Un pezzo da ascoltare attentamente. Un testo da leggere con ancora più attenzione.
FRANCESCO RENGA 5.5
La prima esibizione bastava e avanzava.
GIO EVAN 6
Buona a malapena per qualche post su Instagram.
ERMAL META 7
Entrerà in conclave da Papa, quindi ne uscirà quasi sicuramente da cardinale. Magari al secondo posto.
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BUGO 6.5
Chi conosce Bugo da prima dello scandalo del 2020, sa bene che il vero Bugo è un altro. Ma il pezzo si fa ascoltare sempre più volentieri, soprattutto nella versione radiofonica.
FULMINACCI 6.5
Purtroppo non è all’altezza del suo pezzo. Ma le critiche nei suoi confronti sono francamente eccessive.
GAIA 7
Affronta ancora l’Ariston con la personalità di una veterana.
RANDOM 5
Abbiamo finito i giochi di parole col suo nome d’arte. E pure le parole.
BEPPE VESSICCHIO 10
Ce lo meriteremmo, Beppe Vessicchio.
Antonio Casu