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Sanremo 2021 – Le Pagelle della Quarta Serata: Berti ermalmetallara, ma basta con l’ibuprofene

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Direttrici, direttori e dirett… quel che volete, ci siamo: la maratona sanremese sta per finire e per un anno potremo tornare a occuparci di tutto il resto. Ma per oggi gli occhi saranno ancora puntati là, tra polemiche dalle quali non si uscirà fino all’abolizione della lingua italiana in favore del ritorno del latino, i soliti orari da fornai, troppa retorica sterile, qualche ironia fuori posto e i canonici artisti che scandalizzano i benpensanti. Non Achille Lauro e i limoni sul palco di Sanremo tirato a lucido, ma Orietta Berti. Anzi no, chiamiamola una volta per tutte col nome d’arte che avrebbe dovuto usare da tempo: Ori∃††a B∃rti.

La vera rockstar di Sanremo, trasgressiva e impertinente. Mentre tutti si preoccupavano dei dipinti del Lauro, lei si faceva inseguire dalla polizia nel cuore della notte, manifestava l’intenzione di duettare con ermalmetallari o naziskin e si presentava all’Ariston con gioielli che manco Lady Gaga nei giorni più ispirati. 

Lo diciamo ora e non ce lo rimangeremo: se stasera dovesse tirar fuori una versione di “Quando ti sei innamorato” colorata con qualche growl e sonorità alla Children of Bodom, meriterebbe tutti i premi di questo mondo. Datele la vittoria finale, il Mia Martini e pure lo scudetto con la Coppa Italia perché la regina del Festival è lei e solo lei. Ma non perdiamoci in ulteriori chiacchiere: anche oggi è tardissimo e stanotte faremo le cinque, in assenza d’intoppi. Quindi, per la penultima volta… 

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LE PAGELLE DELLA QUARTA SERATA, VISTO CHE A UN CERTO PUNTO È FINITA

AMADEUS E FIORELLO 6.5

I loro voti andranno sempre dal 6.5 in su a prescindere: portare a casa un Sanremo del genere è un’impresa troppo grande per non partire da un presupposto del genere. Ma ci sono un’infinità di ma che andrebbero affrontati attentamente e vanno ben oltre direttrici e direttori: Sanremo, d’altronde, non è mai solo canzoni e spettacolo.

BARBARA PALOMBELLI 4

Non ce lo meritavamo proprio quel monologo.

ZLATAN IBRAHIMOVIC 5

Ancora la macchietta dell’uomo con le manie d’onnipotenza? Al quarto giorno?

MAHMOOD 9

Ha letteralmente divorato il palco. Alla faccia di chi ancora oggi considera immeritata la vittoria del 2019.

ACHILLE LAURO 8.5

Non sempre l’immagine è sostanza, ma nel suo caso l’immagine è tutto.

LE NUOVE PROPOSTE

Commovente la dedica di Gaudiano (7.5), ancora convincente Davide Shorty (7), un gradino sotto Folcast e Wrongonyou (entrambi 6.5). Ma per il 2022 ci auguriamo di ascoltare delle nuove proposte molto più nuove di così.

ANNALISA 7.5

Cresce a ogni ascolto, ma con ogni probabilità anche quest’anno vincerà l’anno prossimo.

AIELLO 5

Un altro ascolto e poi svilupperemo un’allergia collettiva all’ibuprofene.

MANESKIN 7

Diventerà 8 quando si decideranno a fare una cover della Black Dog dei Led Zeppelin con Orietta Berti.

NOEMI 7

Stavolta la voce non è quella dei giorni migliori, ma è più che sufficiente per essere comunque sopra la media.

ORIETTA BERTI 5.5

Ingrandite i caratteri del gobbo.

COLAPESCE E DI MARTINO 8

Premiatissimi dalla stampa, potrebbero dire la loro anche al televoto: i grandi favoriti sono altri, ma il podio è una possibilità concreta.

MAX GAZZÈ 7.5

Ingiustamente sottovalutato, questo pezzo merita tutta la nostra attenzione. E i travestimenti non sono altro che la ciliegina sulla torta.

WILLIE PEYOTE 8

La vera locura sarebbe vederlo vincere Sanremo con un pezzo del genere. Chissà, non si sa mai. E sarebbe bellissimo.

MALIKA AYANE 6.5

L’eleganza è quella di sempre, ma stavolta manca il guizzo.

LA RAPPRESENTANTE DI LISTA 7.5

Altro pezzo da podio per il Sanremo più indie di sempre.

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MADAME 7

Si sta parlando più del personaggio che dell’artista, come purtroppo spesso accade: è un peccato.

ARISA 6

Sottotono rispetto alle prime esibizioni, valorizza comunque un pezzo che poteva fare di più.

COMA_COSE 7

Abbiamo una gran voglia di incontrare l’amore della vita. E di fare un figlio da chiamare Comacoso o Comacosa.

FASMA 5.5

Un pezzo che si dimentica facilmente e senza alcun rimpianto dieci secondi dopo aver finito di ascoltarlo.

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LO STATO SOCIALE 7.5

Meno funambolici rispetto alla prima uscita ma più efficaci. Anche nel momento in cui parte la risata nel bel mezzo dell’esibizione.

MICHIELIN E FEDEZ 7

Stavolta l’ansia non ha avuto la meglio, per fortuna.

IRAMA 6.5

E se ci ritrovassimo col primo vincitore in smart singing della storia di Sanremo? Non è impossibile, non è impossibile affatto.

EXTRALISCIO E DAVIDE TOFFOLO 8

Una delle gemme più preziose di questo Sanremo. Non la premierà nessuno, pubblico incluso. Ma chi ha apprezzato, ha apprezzato tantissimo.

GHEMON 7

Un pezzo da ascoltare attentamente. Un testo da leggere con ancora più attenzione.

FRANCESCO RENGA 5.5

La prima esibizione bastava e avanzava.

GIO EVAN 6

Buona a malapena per qualche post su Instagram.

ERMAL META 7

Entrerà in conclave da Papa, quindi ne uscirà quasi sicuramente da cardinale. Magari al secondo posto.

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BUGO 6.5

Chi conosce Bugo da prima dello scandalo del 2020, sa bene che il vero Bugo è un altro. Ma il pezzo si fa ascoltare sempre più volentieri, soprattutto nella versione radiofonica.

FULMINACCI 6.5

Purtroppo non è all’altezza del suo pezzo. Ma le critiche nei suoi confronti sono francamente eccessive.

GAIA 7

Affronta ancora l’Ariston con la personalità di una veterana.

RANDOM 5

Abbiamo finito i giochi di parole col suo nome d’arte. E pure le parole.

BEPPE VESSICCHIO 10

Ce lo meriteremmo, Beppe Vessicchio.

Antonio Casu

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