Ha sonno. L’autore del pezzo che segue ha molto sonno. Quindi risponderà a tutte le contestazioni che arriveranno su voti e considerazioni sparse legate alla terza serata di Sanremo nello stesso modo: aveva sonno, perdonatelo. Sonno al punto da aver visto a un certo punto il vero Massimo D’Alema al posto di Fiorello, Pippo Baudo che limona con la Littizzetto e Morgan da qualche parte sul palco alla caccia di Bugo. Ma tant’è: intorno a mezzanotte e mezzo non avevano ancora cantato dieci dei ventisei artisti in gara. E Aiello, lo sventurato ultimo della lista che per poco non è stato doppiato dal primo della quarta serata, ha proposto la sua “Gianna” con un cappuccio in una mano e un maritozzo nell’altra.
Insomma, una serata interminabile con i soliti alti e bassi in cui evidentemente avevano sonno pure i tecnici, visti gli svariati disastri che si sono succeduti tra un’esibizione e l’altra. In ogni caso bando alla ciance: terzo caffè e si parte col pagellone della terza serata, dopo quelli delle prime due serate. Sono tanti e dobbiamo qualche modo arrivare integri all’annuncio del vincitore della 71esima edizione di Sanremo.
LE PAGELLE DELLA TERZA SERATA
AMADEUS 8.5
Non funziona pressoché niente e si succedono un’infinità di problemi tecnici, ma in mille anni di carriera un solo uomo è stato capace di fargli perdere il controllo: il Pedro della pasta e fagioli, altro che Morgan o Bugo. Manca il 9 solo per colpa delle sue pessime doti da barbiere.
FIORELLO 5.5
Molto meno brillante rispetto alle prime due serate, fatica come sempre nelle parti scritte e sa dare il meglio di sé quando improvvisa. A ‘sto giro, però, c’era poco spazio per andare a braccio.
NEGRAMARO 9
Meravigliosi, come sempre.
IBRAHIMOVIC-MIHAJLOVIC 7.5
Una carezza in un pugno, cantavano. Una carezza in una testata, raccontano loro. Un bel racconto, intimo e senza filtri. Arrivato dopo il surreale autostop di Ibra in autostrada e il passaggio in moto per arrivare all’Ariston.
ACHILLE LAURO 7.5
In netta ripresa rispetto alla seconda serata: lo supportano perfettamente Monica Guerritore ed Emma Marrone.
VITTORIA CERETTA 6
Bellissima. E basta.
NOEMI E NEFFA 6.5
Azzoppati dai problemi tecnici, sono due grandi professionisti e in qualche modo riescono a portare a casa una discreta versione di “Prima di andare via”.
FULMINACCI CON VALERIO LUNDINI E ROY PACI 7.5
In un mondo ideale, un giorno avremmo un Festival di Sanremo condotto da Valerio Lundini. Pensiamo positivo: dopo aver avuto un palloncino a forma di pene al posto del pubblico, tutto è diventato possibile. Purtroppo, però, è mancato il duetto con la sua Eleonora.
FRANCESCO RENGA CON CASADILEGO 6.5
Se metti insieme due grandi voci, il risultato non è necessariamente una grande esibizione. Ecco, appunto.
EXTRALISCIO E DAVIDE TOFFOLO 7.5
Che energia, che stile. Che rivisitazioni.
FASMA CON NESLI 5.5
Li abbiamo preferiti con i microfoni non funzionanti.
BUGO CON I PINGUINI TATTICI NUCLEARI 6
Commistioni di generi incompatibili per un pezzo che avrebbe avuto bisogno d’altro: orecchiabile, coraggiosa e a tratti efficace, ma con ogni probabilità Morgan s’è divertito parecchio.
FRANCESCA MICHIELIN E FEDEZ 7.5
Un ottimo arrangiamento, due belle voci e una chimica sempre più palpabile.
IRAMA 7
Era la prova generale, quindi le valutazioni valgono tanto quanto. Ma Guccini è Guccini: il 7 era il massimo risultato raggiungibile.
MANESKIN CON MANUEL AGNELLI 8.5
Quando il rock parla un linguaggio che unisce generazioni lontanissime, mentori e allievi, il risultato è sempre esplosivo.
RANDOM CON I THE KOLORS 4
Sempre più coerente col suo nome d’arte.
WILLIE PEYOTE CON SAMUELE BERSANI 8
Hai uno dei pezzi più belli di Samuele Bersani. Hai Samuele Bersani. Non ti resta che accompagnare umilmente Samuele Bersani. Grazie.
ORIETTA BERTI CON LE DEVA 6.5
Pulita, senza fronzoli. Pressoché da sola.
GIO EVAN CON I CANTANTI DI THE VOICE SENIOR 6
Eh?
GHEMON CON I NERI PER CASO 7.5
I Neri per Caso risaltano fuori un po’ per caso in due Sanremo su tre. Ma sono sempre fenomenali, mai per caso.
LA RAPPRESENTANTE DI LISTA CON DONATELLA RETTORE 8
Si avvisano le due rappresentanti di lista con le trecce unite che il DPCM entrato in vigore il 18 maggio del 2020 ha permesso la riapertura ai parrucchieri. Ma forse abbiamo una spiegazione: vista l’ora in cui si sono esibite, viene da pensare che a inizio serata avessero i capelli corti. In ogni caso, una bomba di cover con due bombe di voci.
ARISA CON MICHELE BRAVI 7
Omaggiare l’immenso Pino Daniele è sempre difficilissimo. Ma sono stati molto bravi, anche Arisa.
MADAME 7
Le battute sui banchi con le rotelle erano invecchiate già due minuti dopo la fine dell’esibizione, quindi eviteremo. Parliamo però di Madame: presentarsi a Sanremo con quella cover fatta in quel modo a quell’età è un atto di coraggio pazzesco. Il risultato è da 6.5, ma 7 per l’audacia.
LO STATO SOCIALE CON FRANCESCO PANNOFINO ED EMANUELA FANELLI 7.5
“Non è per sempre”. Ce lo auguriamo tutti.
ANNALISA CON FEDERICO POGGIPOLLINI 7.5
Mai mezza nota fuori posto. Mai mezza. Perfetta come al solito.
GAIA CON LOUS AND THE YAKUZA 7
Tenco, a modo loro. Un gran bel modo.
COLAPESCE E DIMARTINO 7
Valgono più quei pochi secondi di Battiato del 70% delle esibizioni degli ultimi cinque anni di Sanremo. Ma loro due, un po’ così.
COMA_COSE CON ALBERTO RADIUS E MAMAKASS 7
Amiamoci come si amano i Coma_Cose e tutto andrà bene.
MAX GAZZÈ CON DANIELE SILVESTRI E LA MAGICAL MISTERY BAND 7.5
Con ogni probabilità , Max Gazzè è creativo, originale e raffinato anche nel lavare i piatti e passare l’aspirapolvere.
MALIKA AYANE 7.5
Quanta eleganza: da seguire con un pigiama a forma di smoking.
ERMAL META CON NAPOLI MANDOLIN ORCHESTRA 7.5
Bravissimo, bellissima. Ma all’una passata (da un bel po’) è stata la mazzata finale.
AIELLO CON VEGAS JONES 5
Quantomeno ha urlato un po’ meno.
BEPPE VESSICCHIO 10
Dategli qualcosa da fare. Va bene tutto, anche piazzarlo in una poltroncina e fargli fare lo spettatore. Oppure farlo ballare dietro ogni singolo cantante come se fosse un redivivo Mauro Repetto. Ma riportatelo in scena: ce lo meritiamo.
ANTONIO CASU 4
Aveva sonno. A un certo punto ha visto Mike Bongiorno aggirarsi in camera sua a braccetto con Raimondo Vianello.
Antonio Casu