Better Call Saul

Genere: Drama - Stagioni: 6
Durata Media Episodio: 55 min.
Ideatore/Creatore della Serie: Vince Gilligan
Paese: Stati Uniti
Data di uscita: 08/02/2015
Data fine: 12/08/2022
Trailer
Locandina della serie Better Call Saul

Trama di Better Call Saul

Un giovane avvocato di Albuquerque, fratello di uno dei legali più famosi e preparati della città, cerca faticosamente di farsi strada all’interno di un mondo che sembra rigettarlo. Alla preparazione metodica preferisce l’inventiva, agli schemi preimpostati una buona dose di fantasia. Fantasia, anarchia e ambizione. Inizia così l’avventura di Jimmy McGill in Better Call Saul, l’uomo che conosceremo poi in Breaking Bad col celebre pseudonimo di Saul Goodman. Un nome, un mondo. Il mondo di un uomo che ha sempre cercato di farsi accettare a modo suo, prima di prendere altro che il sistema avrebbe sempre tenuto ai margini uno come lui. Si arriva così a un’epifania, al primo importante passaggio di un lungo percorso: nel mondo dell’avvocatura, Jimmy McGill sarà sempre il fratello reietto di Chuck, l’uomo integerrimo che rappresenta l’essenza del sistema che Jimmy avversa. Per Saul Goodman, invece, le strade che portano verso la gloria sono pressoché infinite. Pericolose e irte di temibili ostacoli che lo condurranno a scivolare negli inferi fino a ritrovarsi a essere l’avvocato della peggiore malavita, ma pur sempre infinite. Sostenuto fedelmente da Kim Wexler, l’unica donna che sarà mai capace di accettare Jimmy per quello che è, Saul Goodman si avventura così verso numerose scorciatoie che metteranno a dura prova la sua moralità e i suoi nervi, provati da momenti che nessuno vorrebbe mai affrontare nella vita. La metamorfosi in Saul Goodman, lenta e graduale, si disvela così ai nostri occhi, mentre continuiamo ad amare un personaggio che porta ognuno di noi a guardarsi allo specchio. E viverlo con sensazioni costantemente differenti, mentre il suo universo si incrocia con quello di altri personaggi che avevano già caratterizzato la narrazione di Breaking Bad. Un’esperienza straordinaria che ci porterà alla nascita di un numero uno. Discutibile, ma pur sempre un numero. E di una leggenda, sui generis.

Descrizione

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È meglio chiamare Saul, pensavano quelli di Breaking Bad. È meglio essere Saul, pensa Jimmy McGill. Better Call Saul è molto più di uno spin-off, pensiamo noi. La mente geniale di Vince Gilligan, dopo aver partorito una delle migliori serie tv di tutti i tempi, ha affrontato una sfida ancora più complessa: confermarsi, raddoppiando la posta in gioco con un personaggio che ai tempi di Breaking Bad avevamo ammirato solo in minima parte. Perché Saul Goodman è stata una delle personalità più ammirate, ma in fondo di lui non sapevamo nulla.

Grazie a Better Call Saul, prodotta dalla AMC e distribuita in Italia da Netflix, stiamo soddisfacendo ogni curiosità, viaggiando alla scoperta di un’anima complessa che ha molto in comune col “collega” Walter White. Lo stiamo facendo attraverso un prequel che è anche un sequel, in un percorso di definizione di un uomo al quale pesa oltremisura il nome che porta. Per colpa di un fratello ingombrante che fa di tutto per farlo sentire il secondo della famiglia, il reietto destinato alla mediocrità, e di una società che stenta a decifrare gli ostacoli che lo portano a scivolare continuamente.

Jimmy McGill è molto più di Saul Goodman, ma se la vita ti rema contro è naturale cercare una scorciatoia. Lui lo fa, senza celare una sensibilità sorprendente e una fragilità che solo la bella Kim sa arginare. L’avvocato si scontra col furbacchione, e gli spettri emergono in ogni espressione dipinta sul viso di uno straordinario Bob Odenkirk.
Uno splendido interprete, in ottima compagnia: si potrebbero menzionare Jonathan Banks (Mike Ehrmantraut) e Giancarlo Esposito (Gustavo Fring), ma sarebbe riduttivo. L’intero cast è ampiamente all’altezza della storia raccontata e “chiamare” Saul è il miglior rimedio possibile all’astinenza da Breaking Bad.

Vi abbiamo convinto? Siamo sicuri che avete già digitato il numero di quel “buon uomo”. Better Call Saul, no?

Cosa aspettarsi dalla serie Better Call Saul

Difficile definire una serie come Better Call Saul in poche parole. Ancora più difficile dire cosa aspettarsi: se da un lato l’imprevedibilità è uno dei tratti peculiari di una serie che ha mostrato nel tempo una qualità narrativa ed espressiva con rarissimi eguali, dall’altra è evidente che Better Call Saul sfugga alle catalogazioni canoniche. Pur essendo di base un legal drama, non aspettatevi un prodotto affine a Suits, giusto per fare un esempio. Aspettatevi, invece, una serie sui generis che danza armonicamente tra i confini solo apparentemente rigidi del prequel di Breaking Bad e quelli ancora più imprevedibili della componente sequel, utilizzata come cornice ideale per ampliare il raggio del racconto e offrire un valore inestimabile al finale di serie. Dal cast alla fotografia, passando per i dialoghi, potenti ed evocativi, una regia sempre ispirata e molto altro, Better Call Saul è una delle massime vette mai raggiunte da un prodotto televisivo.

F.A.Q.

  1. Perché Saul Goodman decide di chiamarsi così?
Per creare un'assonanza con l'espressione "It's all good, man", utilizzando allo stesso tempo un nome tipicamente ebraico. 2. Kim Wexler compare in Breaking Bad? No, e non viene manco menzionata. 3. Lalo Salamanca è presente in Breaking Bad? Viene menzionato una singola volta, ma non compare mai in scena.
Disponibile in streaming: Netflix

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