Breaking Bad
Trama di Breaking Bad
Descrizione
Prendere spunto da un curioso articolo di cronaca locale per realizzare quella che è forse la più grande storia di degrado morale del piccolo schermo, si può fare solamente se sei Vince Gilligan. È così che è nato il mito di Breaking Bad. Da una notizia su un professore di chimica arrestato perché beccato a cucinare metanfetamina.
E per fortuna che quel giorno Vince scelse di leggere il giornale. D’altra parte che il geniale autore avesse l’occhio lunghissimo, lo ha dimostrato anche nella scelta del protagonista. Solo lui è stato pronto a scommettere su Bryan Cranston per il ruolo di Walter White. Lo connobbe sul set di un episodio di X-Files, contro la resistenza della produzione. La AMC, infatti, inizialmente non voleva puntare su un attore noto principalmente in ruoli comici per una parte così drammatica. È bastato un solo giorno di riprese per ricredersi sul fatto che no, Cranston non sarebbe stato ricordato soltanto come l’esilarante Hal in Malcolm In The Middle.
Chi ci segue sa che noi di Hall of Series abbiamo un debole per questa serie, per la quale sono già state spese tantissime parole. In principio cominciamo col dire che il maggiore punto di forza di Breaking Bad sta nel suo stesso concept, nell’idea che non tutti siamo destinati a essere “brave persone”. Walter White è destinato a essere Heisenberg e le cinque stagioni di cui è composta la serie rappresentano un lento ma inesorabile percorso di autocoscienza.
Il tutto reso con una coerenza narrativa impareggiabile e il merito è anche di un cast meraviglioso. Il cast di Breaking Bad.
Per Aaron Paul (interprete di Jesse Pinkman) vale un po’ il discorso fatto per Bryan Cranston, riguardo al ruolo della vita, idem per Bob Odenkirk (Saul Goodman), il cui personaggio ha meritato addirittura un sensibile approfondimento in uno spin-off dedicato, l’ormai iconico Better Call Saul. E poi ancora Anna Gunn (Skyler White), Giancarlo Esposito (Gustavo Fring), Dean Norris (Hank Schrader), Jonathan Banks (Mike Ehrmantraut) e chi più ne ha più ne metta: tutti hanno contribuito in maniera determinante affinchè queste fosse una delle serie tv che avremmo ricordato negli anni a venire.
Breaking Bad è una serie che non fa del ritmo la sua caratteristica preponderante, ma la sua lentezza – che la contraddistingue più in alcuni episodi che in altri, caratterizzati invece da un ritmo incessante – è estremamente funzionale allo sviluppo della trama, per non dire imprescindibile.
In Breaking Bad i dettagli non sono fondamentali e basta: in Breaking Bad i dettagli sono tutto, e per far sì che si possano delineare al meglio sono necessarie pause. Pause utili alla riflessione sia degli spettatori che degli sceneggiatori.
La trama della serie, per chi ancora non la conoscesse nemmeno a grandi linee e si affacciasse per la prima volta in assoluto a questo immenso universo, è la seguente: Walter White (Bryan Cranston) è un professore di chimica totalmente insoddisfatto della propria vita ad Albuqerque. Una vita mediocre, in cui lui è di fatto rimasto intrappolato a causa della sua ignavia, della sua mancanza di forza d’inerzia. Il professor White, infatti, tanti anni prima aveva fondato assieme agli ex amici e soci Gretchen (Jessica Hecht) ed Elliott Schwartz (Adam Godley) la Gray Matter Technologies, un’azienda che aveva cominciato la sua scalata al successo proprio grazie alle idee e creazioni di Walter White, e che sarebbe diventata poi multimilionaria.
Walt però liquidò la sua quota per miseri 5.000 dollari, a seguito di un litigio con i suoi due soci. Condannando definitivamente se stesso a un’esistenza fatta di terribili rimpianti e laceranti frustrazioni.
White si ritrova quindi a 50 anni suonati con una vita che non ha mai voluto appieno.
Una bella famiglia, con la moglie Skyler e una figlia piccola in arrivo, ma anch’essa non priva di delicate situazioni interne da affrontare. Il figlio maggiore Walter Jr (Rj Mitte) infatti, è affetto da paralisi cerebrale. In questo quadro generale il primo episodio vede il protagonista festeggiare il proprio 50esimo compleanno, e come regalo principale ha una sgraditissima sorpresa. Un cancro ai polmoni apparentemente inoperabile. Una diagnosi che suona a Walter White come la definitiva beffa di un’esistenza fatta di dolori, in parte causati da lui stesso e dalla sua totale inettitudine nel non essere riuscito mai a dare alla propria vita i colori che avrebbe voluto e che sotto sotto aveva sempre sentito di meritare.
A un passo dall’epilogo, però, il Professore ha un sussulto. Le frustrazioni accumulate si trasformano in rabbia e voglia di scrivere un ultimo capitolo che sia degno di nota. Walter White reagisce a un passo dal gong, grazie anche a un evento scatenante che darà il là definitivo ai suoi ultimi anni di vita che lo trasformeranno in Heisenberg. Ovvero l’alter-ego geniale, carismatico, risoluto e cattivo che il professore di chimica aveva seppellito dentro se stesso. Schiacciandolo all’interno di un nascondiglio interiore chiuso a chiave dalle sue paure.
L’evento scatenante è innescato dal cognato Hank Schrader. Lo porterà White con sé in un’operazione della DEA (di cui Hank è agente) in cui verranno sequestrate varie partite di droga.
Dal luogo del sequestro White vede scappare Jesse Pinkman. Jesse è un suo ex alunno che non aveva alcuna voglia di studiare. Walt lo ricordava bene in quanto sveglio nonostante totalmente svogliato e incorreggibile. Dopo la fuga di quest’ultimo, White ritrova Jesse e gli chiede se vuole mettersi a cucinare cristalli di metanfetamina assieme a lui. Sostiene che dall’unione tra le competenze tecniche del 50ennne e la capacità di muoversi all’interno del business criminale del giovane sarebbe potuta nascere una società al 50% intenta alla produzione e distribuzione di droga. L’obiettivo iniziale del protagonista è quello di racimolare un quantitativo di soldi sufficiente a garantire la sopravvivenza della sua famiglia anche successivamente alla sua dipartita. Le cose evolveranno poi in modi impensabili, facendoci scoprire lati di Walt che ne lui ne noi avremmo mai immaginato esistessero.
Considerata all’unisono una delle serie televisive più avvincenti della storia – nonchè una delle più premiate, con un’infinità di Emmy Awards, WGA Awards, TCA Awards, Critic’s Choice Television Awards, Saturn Awards e Golden Globes vinti – Breaking Bad può forgiarsi di un livello crescente nell’arco di tutte e 5 le sue stagioni e nei suoi 62 episodi. Grazie anche alla regia e alla sceneggiatura illuminata e geniale di Vince Gilligan, il vero deus ex-machina dietro questo capolavoro totale.
Nel 2013 il Guinness World Records l’ha nominata serie televisiva con la più alta valutazione di sempre. Breaking Bad è andata in onda dal 2008 al 2013 su AMC. Ma è interamente disponibile anche su Netflix. In Italia, invece, la serie fu mandata in onda su Rai 4 e AXN. Nel febbraio del 2015 è invece uscito il suo spin-off Better Call Saul (AMC). Mentre nell’ottobre 2019 è stato il turno del film sequel El Camino (AMC\Netflix).
Breaking Bad rappresenta semplicemente la storia. Un’esperienza di vita, ancor prima che una serie tv. E ci siamo capiti.
Cosa aspettarsi dalla serie Breaking Bad
F.A.Q.
- Walter White muore alla fine?
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