Don Matteo
Trama di Don Matteo
Descrizione
Don Matteo è senza dubbio una delle (se non la più) serie tv italiane più conosciute e amate del nostro panorama televisivo. Dal 2000, infatti, accompagna le serate di milioni di italiani su Rai 1, risultando così la seconda serie tv italiana più longeva di sempre, subito dopo Il Commissario Montalbano, altra produzione Rai. La serie con protagonista Terence Hill, nata da un’idea di Enrico Oldoini (tra gli altri, autore anche de Il giudice Mastrangelo), riesce con un cast di alto livello per una produzione italiana a unire i generi del drammatico, della commedia, del giallo e del più specifico poliziesco, ottenendo un risultato finale godibile, senza troppe pretese, ma che assolve perfettamente il ruolo di intrattenimento serale per la famiglia.
La serie si compone di 12 stagioni e 255 episodi. È in arrivo, a causa del grande successo dell’ultima stagione, anche una tredicesima.
Parliamo innanzitutto delle location e delle riprese. L’ambientazione principale della serie dalla prima all’ottava stagione è stata Gubbio, mentre dalla nona stagione la location si è spostata a Spoleto. Nelle prime tre stagioni Gubbio è stata in realtà l’unica location del telefilm, anche se i protagonisti della serie non nominavano esplicitamente la città eugubina, limitandosi a chiamarla paese. Infatti era intenzione degli autori ambientare la serie più generalmente nell’Umbria, in provincia, senza indicare un luogo specifico. Solo dalla quarta stagione si è identificato il paese come la città di Gubbio.
Si noti, tra l’altro, che solo i personaggi non pronunciavano esplicitamente Gubbio, mentre l’ambientazione chiariva di quale luogo si trattasse: ad esempio nel nono episodio della prima stagione, nella scena della foto segnaletica a don Matteo, si può leggere Gubbio sul cartello, oppure all’inizio dell’episodio 14 della terza stagione la speaker nomina esplicitamente Gubbio come sede del torneo di scacchi. Sono state utilizzate anche alcune location minori in Umbria, come Assisi, Perugia, Bevagna e Orvieto. Ci sono inoltre due episodi ambientati alla Città del vaticano (Delitto in biblioteca della quarta stagione e Non desiderare la roba d’altri della dodicesima).
Come accennato, la serie nacque nel 1998 da un’idea del regista Enrico Oldoini. Per il ruolo del protagonista don Matteo Minelli-Bondini, alla fine assegnato a Terence Hill, erano stati considerati Lino Banfi e Giancarlo Magalli, visto che Hill era occupato con un simile progetto Mediaset, naufragato nel momento in cui si venne a sapere delle intenzioni della Rai. Una volta liberato da quel progetto, la scelta cadde definitivamente su di lui. Gli altri attori principali sono Nino Frassica nel ruolo del maresciallo Cecchini, Flavio Insinna nel ruolo del capitano Anceschi, Simone Montedoro nel ruolo del capitano Tommasi e Maria Chiara Giannetta nel ruolo del capitano Olivieri. Questa è, in assoluto, la prima opera audiovisiva in cui Terence Hill ha recitato con la sua voce originale: in tutti i film e le fiction antecedenti a Don Matteo, infatti, i personaggi interpretati da Hill (si pensi ai film con il partner professionale di una vita, Bud Spencer) erano sempre stati doppiati.
Per quanto riguarda la trama, come accennato sopra si tratta di un’opera che mescola i generi, perciò il tono degli eventi non è identificabile sotto un’ombra univoca.
Il protagonista è, come detto, don Matteo Bondini, parroco della chiesa di San Giovanni Battista di Gubbio, poi trasferito a quella di sant’Eufemia a Spoleto dalla nona stagione. Grazie all’amicizia con il maresciallo dei Carabinieri Nino Cecchini riesce a “intrufolarsi” in alcuni casi di competenza delle forze dell’ordine e a risolverli grazie a quella che spesso è un’intuizione dovuta alla sua grande conoscenza dell’animo umano. Don Matteo ha una predisposizione gentile e disponibile verso tutti e dimostra una straordinaria empatia verso le persone coinvolte nel caso, anche nei confronti degli assassini o dei colpevoli in generale. Le sue intrusioni non sono, però, ovviamente gradite ai capitani che si susseguono nella locale caserma dei Carabinieri, i quali cercano di tenerlo lontano dalle indagini, ma alla fine riconoscono sempre l’intuito del sacerdote.
Quello di Don Matteo è un vero e proprio fenomeno italiano, al punto che ha ad esempio ispirato un remake in Polonia chiamato Ojciec Mateusz. La serie a livello mediatico ha avuto un impatto in questi vent’anni tale da creare una catena di merchandising a essa dedicata: di fatto, non c’è nessuno in Italia che non conosca Don Matteo, anche se non la segue. È stata spesso riconosciuta come miglior serie tv italiana agli Oscar della televisione, battendo una concorrenza non indifferente.