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Genere: Dramedy - Stagioni: 2
Durata Media Episodio: 50 min.
Ideatore/Creatore della Serie: Mike White
Data di uscita: 11/07/2021
Data fine: in corso
Trama di The White Lotus
La trama varia di stagione in stagione, vista la natura antologica della serie, con un elemento di continuità: le varie stagioni di The White Lotus sono ambientate sempre in resort per persone particolarmente facoltose, e al centro della trama si sviluppano sempre uno o più misteriosi omicidi che verranno risolti nel corso della serie.
Stagione 1 - La prima stagione è ambientata in un prestigioso resort delle Hawaii. Qui si intrecciano le vicende di un gruppo di bizzarri ricchi, d'ogni età ed estrazione sociale. Alta borghesia, ramificata notevolmente intorno a un terribile omicidio che incornicia l'intera stagione. Gli eventi si sviluppano interamente nell'arco di una settimana. La risoluzione dell'omicidio disvelerà definitivamente le ipocrisie dei vari personaggi, e cambierà le vite degli stessi.
Stagione 2 - Altro resort di lusso, stavolta nella nostra Sicilia. L'unico personaggio presente anche nella seconda stagione è Tanya McQuoid, interpretata da Jennifer Coolidge. La donna, reduce dalla scomparsa dell'amata madre, ritrova l'amore a cavallo tra le due stagioni, ma dovrà affrontare degli insospettabili pericoli che la porteranno dentro uno yatch nel quale troverà la morte. Nutrita la presenza di personaggi italiani, per ovvi motivi: si distinguono, in particolare, Sabrina Impacciatore, Beatrice Grannò e Simona Tabasco, interpreti di due giovanissime escort e della direttrice del resort. Anche in questa situazione, le cose vanno facilmente alla deriva: quando si mette insieme un gruppo di facoltosi annoiati, tutto può succedere.
Descrizione
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Non l’avevamo vista arrivare, affatto. Nonostante fosse una produzione targata HBO, sinonimo di qualità, il suo arrivo era stato accolto con una certa freddezza. Il resto è storia: The White Lotus ha conquistato in poco tempo milioni di spettatori in tutto il mondo e ha fatto incetta di premi, vincendo una vagonata di Emmy e Golden Globe.
The White Lotus ha così fatto centro, e da miniserie si è trasformata in una serie antologica.
Inizialmente, infatti, era prevista una sola stagione, quella ambientata alle Hawaii. Poi, però, è arrivata la seconda – stavolta ambientata in Sicilia – e presto arriverà anche la già annunciata terza. Un trionfo totale e meritatissimo, sinonimo dell’ottimo livello della serie ideata e scritta dallo showrunner Mike White. Una satira pungente dell’alta borghesia statunitense, messa a nudo attraverso una narrazione che sfrutta con grande intelligenti gli stilemi di un genere ibrido che combina con grande intelligente momenti da pura comedy (indimenticabile l’interpretazione di Jennifer Coolidge nella scena madre sullo yacht nel corso della seconda stagione) e situazioni dal forte impatto drammatico. Alla base, tuttavia, c’è sempre e comunque la satira.
La satira di personaggi ridicoli e sfaccettati, schiavi della noia e delle ipocrisie. Vittime e carnefici coi quali è impossibile empatizzare se non in momenti specifici. E che racchiudono in sé le peculiarità di uno status che interpretano, spesso, con una certa dose di ridicolaggine.
The White Lotus è questo e molto altro: chi non ha mai sognato, d’altronde, di osservare da uno spioncino privilegiato un gruppo di privilegiati per i quali è impossibile non provare una piccola dose d’invidia? L’invidia, però, svanisce grazie alla serie: quelli ricchi e privilegiati, alla fine dei conti, siamo noi spettatori. Merito di The White Lotus, e di un topos della narrativa moderna che la serie ha saputo reinterpretare con grande acume.
Cosa aspettarsi dalla serie The White Lotus
Da The White Lotus ci si deve aspettare tanto sano divertimento: la serie nasce con una struttura mobile che combina degli elementi da comedy pura con altri più prettamente drammatici, ma i primi sono tendenzialmente predominanti. Divertimento, intensità e riflessioni: lo spaccato sociale elaborato dalla serie mette sotto una luce critica e cinica una parte dell'alta borghesia statunitense, senza fare sconti a nessuno. Ne viene fuori un trattato intrigante e suggestivo, grottesco e a tratti surreale, valorizzato da cast d'altissimo profilo e dalla capacità innata di intrattenere con leggerezza senza mai essere frivola per questo. Le ambientazioni oniriche proposte nelle due stagioni fanno il resto: ci si immerge in un'esperienza da sogno, macchiata dal sangue e dalle idiosincrasie di un ambiente tossico in cui si dischiudono incompatibilità, misteri e brutalità impreviste. La bellezza, alla fine dei conti, è solo apparente: se si scava un po', viene fuori tutto il resto.
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