Vai al contenuto
Home » Scissione

5 domande che dovranno trovare risposta dopo il finale di Scissione 2

In foto i due protagonisti di Scissione, una delle migliori serie tv di marzo

Un abbonamento che cambia il tuo modo di guardare le Serie Tv

Con così tante piattaforme e poco tempo a disposizione, scegliere cosa vedere è diventato complicato. Noi vogliamo aiutarti ad andare a colpo sicuro.

Arriva Hall of Series Discover, il nostro nuovo servizio pensato per chi vuole scoprire le serie perfette i propri gusti, senza perdersi in infinite ricerche. Ogni settimana riceverai direttamente sulla tua email guide e storie che non troverai altrove:

  • ✓ Articoli esclusivi su serie nascoste e poco conosciute in Italia
  • ✓ Pagelle e guide settimanali sulle serie tv attualmente in onda
  • ✓ Classifiche mensili sulle migliori serie tv e i migliori film del mese
  • ✓ Consigli di visione personalizzati e curati dalla nostra redazione (e non un altro algoritmo)
  • ✓ Zero pubblicità su tutto il sito

Scopri di più Hall of Series Discover

Il finale della seconda stagione di Scissione ha finalmente risposto a parecchie domande legate soprattutto al ruolo di Mark, delle misteriose stringe di numeri e ai piani della Lumon. Allo stesso tempo, però, le domande che rimangono sono ancora parecchie e riguardano, in particolar modo, la lore che si cela dietro la creazione della Lumon stessa e il suo fondatore: Kier. La serie targata Apple TV+ ci saluta con una rivoluzione alle porte e il destino di numerosi personaggi appeso a un filo. Se da un lato, Gemma è finalmente libera dalle grinfie dell’azienda, gli innie, invece, sono più in pericolo che mai.

Alla luce di tutto ciò che abbiamo visto e appreso in queste dieci puntate della seconda stagione di Scissione, non possiamo che porci alcuni interrogativi fondamentali. Cinque a dirla tutta e speriamo davvero di non dover aspettare altri tre anni per avere le risposte.

1) Quale era il reale scopo di Cold Harbor?

Mrs. Casey o Gemma in Scissione
Credits: Red Hour Productions

L’intera seconda stagione di Scissione ruota attorno a un’unica e assillante domanda: che fine ha fatto Gemma? La ricerca spasmodica della moglie di Mark Scout si intreccia inesorabilmente con domande ben più profonde. La signorina Casey è molto più di quello che sembra e il suo ruolo, nei piani della Lumon, assume una parte di vitale importanza. Addentrandosi nei recessi inesplorati dell’azienda, Mark S. si addentra anche nella Tana del Bianconiglio della propria psiche. Così facendo apprende, sulla propria pelle, quanto la scissione tolga alla mente e all’anima. Sia degli innie che degli outie.

Ancor di più lo scopre Gemma, la cui coscienza viene spezzettata per ben ventiquattro volte, fino a quella venticinquesima denominata “Cold Harbor” che rappresenta l’ultima e più importante scissione.

Lo abbiamo già approfondito nella recensione al settimo episodio di Scissione, per la Lumon “scindere” vuol dire “liberarsi”. Ma da cosa, o forse sarebbe meglio dire da chi? Come in Eternal Sunshine of the Spotless Mind, Gemma prima e Mark dopo trovano nella scissione una via di fuga. La strada breve per annullare il proprio dolore, dimenticandolo, nascondendolo sotto il tappeto. Dunque ogni stanza rappresenta una fase del lutto, momenti indispensabili che ci rendono, in fin dei conti, umani. Le fasi del lutto si, ma anche i quattro temperamenti secondo Kier: woedreadfrolicmalice. Sensazioni che equivalgono a stanze ben precise. Dal dentista, alla turbolenza aerea, dal Natale eterno, arrivando poi a una culla da smontare per la prova finale. Ultimo indispensabile banco di prova per testare il chip.

“The barrier is holding. She feels nothing. It’s beautiful.

L’oggetto è la rappresentazione fisica del legame che unisce lei e Mark. Spezzarlo significa creare una coscienza ultima, totalmente alienata. Totalmente plasmabile quindi. Allora quale è lo scopo finale della Lumon? La clonazione? Il reset totale proprio come nel film scritto da Charlie Kaufman? O forse resuscitare Kier Eagan, inserendo la sua coscienza all’interno di un involucro vuoto e malleabile? Eliminare il dolore è la propaganda della Lumon, ma stentiamo a credere che si tratti anche del suo scopo finale. Una riprova? L’inquietantissimo animatronic di Kier che, proprio nel season finale di Scissione 2, rivolge prima a Mark e poi a Milchick con un botta e risposta che non ha nulla di preregistrato.

Forse, quindi, l’ultimo pezzo del puzzle consiste nel conseguire la tabula rasa di una mente umana per trasferire Kier in un nuovo corpo ospite. L’amore può trascendere davvero la scissione allora? Dal finale sembrerebbe di sì, almeno per il momento.

2) Perché le capre sono così importanti?

Gwendolyn Christie nella seconda stagione di Scissione
Credits: Apple TV+

La prima stagione aveva vagamente introdotto l’importanza delle capre all’interno della Lumon, ma è la seconda a esplorare maggiormente il loro ruolo. Prima con l’introduzione del dipartimento Mammalians Nurturable, gestito da Lorne, poi con il sacrificio fallito di una (povera) ignara capretta per poter guidare Gemma verso le vie di Kier. Tutte azioni che servono solo a rendere la Lumon ancora più inquietante o nascondono forse una spiegazione precisa?

Una teoria molto interessante che abbiamo trovato su Reddit riguarda un parallelismo tra la rilevanza delle capre in Scissione e la figura mitologica di Pan.

Nel romanzo horror di Arthur Machen, “Il grande dio Pan”,  la storia inizia con un intervento chirurgico sperimentale al cervello su una giovane donna di nome Mary, in modo da donarle la capacità di vedere il mondo soprannaturale. Dopo l’intervento, Mary viene violentata dal grande dio Pan, dando alla luce una figlia, Helen, e lasciandola ormai priva di senno. La vita di Helen, da bambina a donna, è costellata di eventi inspiegabili e di un orrore che scuote profondamente chiunque abbia a che fare con lei. Scatena il caos nella sua piccola città, partecipa a orge e infligge mania suicida agli abitanti del paese. Infine, Helen muore impiccata trasformandosi grottescamente in un essere a metà tra umano e bestia, similmente a quanto avviene in alcune immagini mostrate nei titoli di testa.

Helen e le capre. Come nel racconto di Machen, anche in Scissione entrambi sembrano costituire la chiave di volta per il futuro della Lumon. Durante la serie, le capre compaiono frequentemente e la fertilità è un tema molto rilevante. Soprattutto durante la seconda stagione, quando si intuisce sempre più che il programma di separazione sia intrecciato con questioni di riproduzione e gravidanza. Si tratta di una delle tante teorie interessanti che stanno circolando su Internet e che tentano, forse in maniera pittoresca, a dare un senso al perché le capre siano diventate tanto predominanti nella trama.

3) Irving ritornerà?

Credits: Apple TV+

Nella seconda stagione di Scissione è diventato evidente come Irving non sia affatto il personaggio di contorno che vorrebbe sembrare. Mai, infatti, come nel corso di questo nuovo arco di episodi la sua individualità è emersa. In maniera ancor più affascinante rispetto al passato. È lui a capire l’inganno di Helena, a dipingere quadri rivelatori, ad aiutare gli innie a trovare la strada per Gemma. In lui le due metà tentano disperatamente di comunicare tra loro, di riconnettersi e tornare a essere uno. I quadri rappresentano uno di questi disperati tentativi, così come il legame con Burt che supera i confini della Lumon e si riversa nel mondo reale.

L’amore per Burt unisce inne e outie, travalicando i muri eretti dal chip. Eppure, esiste un rischio non da poco. Come già avvenuto a Mark, anche Irving rischia di perdersi nell’ illusione di un amore appena sbocciato. Lui, che ormai è tornato a essere uno, sembra incapace di sospettare che Burt non lo sia. In quella casa nel mondo esterno, Irving non riesce a cogliere i segnali come aveva invece fatto con Helena.

Il Burt di fuori sembra la versione maligna e grottesca di quella interna, più interessato alla mente di Irving che al suo cuore. Nel penultimo episodio, Burt riesce a convincerlo ad andare via da Kier e a salire sul treno. Direzione? Ignota. Nulla lascia intendere quale possa essere la meta di Irving, ma siamo quasi sicuri che la sua storia all’interno della serie tv non sia conclusa. Forse, attraverso i suoi occhi, lo show esplorerà il mondo oltre i confini della Lumon.

Perché, effettivamente, un’altra domanda che ci siamo posti spesso durante la seconda stagione di Scissione é: come è il mondo esterno?

Nel corso degli episodi abbiamo avuto dei frammenti, sprazzi di realtà che, in qualche modo, è stata pur sempre contaminata dal sacro fuoco di Kier. Abbiamo visto il parco nazionale, Salt’s Neck e poi? Cosa esiste oltre i confini della grigia Kiee, PE? Forse la risposta a questa domanda e il destino di Irving sono irrimediabilmente intrecciate.

4) Quale è la vera storia di Kier?

Chi è davvero Kier in Scissione?
Credits: Apple TV+

Dio, profeta e fondatore. Chi è Kier Eagan? A metà tra una divinità dell’Antico Testamento e il capo di una setta, Kier vive nel ricordo dei dipendenti della Lumon rappresentandone le sue inscalfibili fondamenta. La sua ombra, anche decenni dopo l’apparente dipartita, continua a estendersi al di sopra di tutti gli altri personaggi, indipendentemente dal loro status all’interno della Lumon. Tutti conoscono la sua storia, contenuta gelosamente all’interno del Manuale di conformità. Un testo sacro che ogni reparto della Lumon ha a disposizione, accompagnato dal santino di Kier stesso.

Cosa sappiamo quindi di Kier?

Nato a quanto parrebbe da un incesto (viene detto che tra i genitori esisteva una “stretta parentela biologica”), cresce malato e debole iniziando poi a lavorare già a 12 anni. Un’esperienza traumatica, con un datore di lavoro che picchiava lui e tutti gli altri dipendenti. Conosce poi Imogene Eagan, una ragazza che lavorava in una fabbrica di etere. La sposa e ne prende il cognome. La Lumon viene fondata nel 1865, quando Kier aveva solo 24 anni e aveva finito di prestare servizio in guerra (quale guerra?). Rimane in carica come CEO dell’azienda fino al 1939, anno della sua morte, tenendo sempre a mente le vicissitudini affrontate in gioventù. In primis, il pensiero costante e e fondante dell’azienda che i capi dovrebbero amare il loro lavoro e i loro dipendenti come fossero parte di un’unica famiglia.

La sacralità conferita a Kier ritorna con il numero tre, in riferimento agli aspetti fondamentali della sua filosofia.

Il primo aspetto riguarda i nove principi fondamentali che tutti devono sforzarsi di raggiungere. Il secondo, invece, i quattro temperamenti: dolore, follia, paura e malignità. Infine, il terzo aspetto ovvero l’idea di Kier che amore sia sinonimo di lavoro e che solo attraverso il lavoro si può davvero servire la comunità. Uno e trino dunque. Una figura che si contraddice e cambia sembianze a seconda dell’audience. Passa da divinità misericordiosa a capo dall’umorismo affilato, fratello amorevole e poi crudele in un batter di ciglia. Chi sia davvero Kier è una delle domande fondamentali per comprendere davvero la lore di Scissione.

5) A cosa lavorano gli altri innie?

In foto i protagonisti di Scissione in una scena della serie tv
Atsushi Nishijima/Apple TV+

Il progetto “Cold Harbor” è un esperimento terribile, il cui scopo è annullare la coscienza di Gemma. Mai come in questa stagione ci è stato costantemente ripetuta la gravità del lavoro di Mark e la sua importanza per i piani della Lumon. E si, magari quei piani sono ancora piuttosto nebulosi, ma una cosa ormai sembra certa. Per poter funzionare, il progetto “Cold Harbor” aveva bisogno di Mark Scout. Perché solo lui condivide un legame talmente profondo e senza vincoli da poter, paradossalmente, imbrigliare l’Io di Gemma. Per riuscirci era necessario che a farlo fosse Mark S., l’innie che è inconsapevolmente legato a doppio filo all’uno e all’altra.

L’ultimo episodio della seconda stagione di Scissione rivela dunque che i numeri da inserire altro non erano che stringhe della mente di Gemma. I cinque caratteri di Kier imposti nella sua mente dal tocco preciso dell’innie di Mark. Perché solo Mark, nella sua spirituale ed emotiva connessione con lei avrebbe potuto completare l’inserimento. In modo tale da mappare totalmente la sua mente e realizzare così le venticinque stanze per testare la resistenza del chip di scissione.

Una domanda sorge spontanea: di cosa si stanno occupando allora gli altri innie? Di chi sono le stringhe mentali che anche loro stanno accuratamente inscatolando?

A tal proposito è intervenuto il creatore Dan Erikson che, in un’intervista per The Hollywood Reporter, ha ammesso di aver effettivamente scritto una risposta al quesito. Risposta che appariva nella prima stesura dello script del finale della seconda stagione, per poi essere messo momentaneamente da parte. I numeri, stando alle parole di Erikson, fanno parte di un mistero molto più grande che verrò eventualmente approfondito nella terza stagione (si spera), in modo da lasciare gli spettatori a speculare ancora un po’.

D’altronde sappiamo già che l’MDR esiste da prima dell’arrivo di Mark Scout nella divisione. Possiamo solo sospettare, quindi, che almeno Irving e Pete abbiano effettivamente avuto una controparte al piano inferiore di cui occuparsi. Forse sconosciuti, forse ex colleghi ed è proprio per questa assenza di connessione profonda che i loro tentativi sono falliti. Laddove, invece, Mark ha avuto successo.