I primi cinque episodi di Scissione, la nuova serie diretta e prodotta da Ben Stiller, sono disponibili dal 18 febbraio su Apple TV, che rilascia a cadenza settimanale un nuovo episodio ogni venerdì.
Scissione (titolo italiano di Severance) è il nuovo ambizioso thriller fantascientifico targato Apple TV con protagonista Mark (Adam Scott) la cui memoria, insieme a quella degli altri impiegati della Lumon Corporation, è stata scissa chirurgicamente per separare i ricordi della vita privata da quelli della vita lavorativa. Il processo di scissione è irreversibile e serve a garantire la sicurezza dei dati sensibili trattati dalla Lumon, oscura azienda le cui attività restano nascoste agli stessi dipendenti, a cui è anche vietato dimettersi. L’unica eccezione è rappresentata da Petey (Yul Vazquez), dipendente riuscito a scappare e a intraprendere il processo di reintegrazione dei ricordi scissi; tentare di avvertire Mark delle losche attività della Lumon, però, risulta più complesso del previsto poiché, all’esterno degli uffici, non è in grado di riconoscere (o ricordare) alcun collega e, qualunque informazione gli venga fornita all’esterno, viene persa nel momento in cui mette piede in ufficio.
Se l’universo distopico della trama non è riuscito da solo a suscitare la vostra curiosità, vi proponiamo 5 motivi per cui, secondo noi, vale la pena intraprendere la visione di Scissione:
1) L’alienante ambientazione è un incubo ad occhi aperti
L’elemento visivo è sicuramente il più immediato punto di forza di Scissione, capace di evocare sensazioni angoscianti attraverso l’utilizzo di toni prevalentemente freddi (predominano il grigio e il blu) e la singolare struttura dell’edificio della Lumon Corporation, caratterizzato da claustrofobici corridoi molto lunghi e stretti, porte che conducono al punto di partenza sottolineando la sensazione di loop infinito che vivono gli impiegati i quali, non avendo coscienza della loro vita all’esterno, hanno la percezione di trovarsi perennemente al lavoro. Anche gli uffici generano un senso di inquietudine allo spettatore essendo caratterizzati da dimensioni abnormi, spogli di tutto meno che dalla scrivania da lavoro, posta esattamente al centro della stanza vuota.
2) Il cast stellare
Dalla citata regia di Ben Stiller al ruolo da protagonista di Adam Scott e del co-protagonista John Turturro, il cast di Scissione vanta di alcuni dei più noti volti del piccolo e grande schermo. Troviamo un’ottima Britt Lower nel ruolo dell’ultima arrivata Helley, impiegata decisa a lasciare la Lumon a qualunque costo, mentre il ruolo di capo di uno dei dipartimenti che compongono l’azienda è assegnato al leggendario Christopher Walken. Vi servono ulteriori garanzie?
3) Il rilascio settimanale tiene vive la curiosità
Altro passo vincente della nuova serie Apple TV è il rilascio settimanale degli episodi, che assicura un costante livello di attenzione e curiosità allo spettatore, che attende così il successivo senza arrivare mai a provare la sensazione di noia o stanchezza che potrebbero suscitare i 50 minuti medi di durata di ogni episodio; Scissione non è una serie che si presta al binge watching poiché si fonda tutto sulle ipotesi dello spettatore, formulabili solo a mente attentamente focalizzata sulla vicenda. Altro vantaggio del rilascio lento degli episodi: minori probabilità di spoiler (vi riproponiamo qui un articolo sulle differenze tra l’uscita in blocco e quella settimanale delle serie tv).
4) La metafora sociale dell’alienazione dei lavoratori
Quanto è da considerare realmente distopica la vicenda raccontata dalla serie? Forse meno di quanto crediamo; la critica sociale che sembra essere metaforicamente rappresentata è quella dell’alienazione a cui vengono spinti i lavoratori delle grandi multinazionali, situazione per molti versi aggravata dalla pandemia che, attraverso lo smart-working, ha annullato i confini del lavoro, tanto fisici quanto temporali. Altro elemento che sembra emergere dalla serie è la spersonalizzazione dei lavoratori, trattati come pedine di un grande ingranaggio che non esalta le capacità del singolo ma si limita al mero sfruttamento di personale iper qualificato relegato a compiti di scarsa importanza; nel caso della serie, questo fenomeno è reso evidente dal tipo di lavoro che svolgono i protagonisti davanti ai loro computer, limitato al raggruppamento di numeri in specifiche cartelle. Un ottimo motivo per guardare la serie risulta dunque essere negli spunti di riflessione che questa offre.
5) L’imprevedibilità del finale
L’assurdità della vicenda rende impossibile immaginarne l’esito: di quale attività si occuperà realmente la Lumon Corporation al punto da scindere chirurgicamente i ricordi nel cervello dei suoi dipendenti? Riuscirà Mark a incorporare la vita esterna all’ufficio a quella interna venendo a capo di ciò che realmente implica il suo lavoro? Il processo di scissione a cui sono stati sottoposti è realmente irreversibile? Cosa rappresentano i numeri che continuano a raggruppare in sottogruppi nell’arco di tutta (l’infinita) durata del lavoro? Per dare una risposta a tutti gli imprevedibili interrogativi lasciatici dai primi tre episodi della serie, non ci resta che aspettare il prossimo venerdì.