- ✔ Zero pubblicità su tutto il sito
- ✔ Articoli esclusivi e approfonditi
- ✔ Consigli di visione personalizzati
Forse sta succedendo davvero. Dopo anni in cui Apple Tv+ è stata accolta con lo stesso mantra, potremmo trovarci di fronte a un’inversione di tendenza. Visti i dati fortemente parziali e al momento (quasi) isolati, il condizionale è d’obbligo, ma è importante monitorare l’evoluzione della situazione e provare a sbilanciarci su una potenziale proiezione del futuro prossimo. A cosa ci stiamo riferendo? Ai risultati notevoli che sta ottenendo la seconda stagione di Scissione, in onda in queste settimane con dinamiche piuttosto inedite per una delle piattaforme di streaming più ambiziose in circolazione.
Ne abbiamo parlato a più riprese, nelle ultime settimane. E sempre con termini più che generosi. La stiamo recensendo puntata per puntata con la firma del nostro Emanuele Di Eugenio, evidenziando i giganteschi pregi e i temi importanti che porta con sé un prodotto degno delle vette più alte della golden age televisiva. Non solo: Scissione è onnipresente nelle nostre pagelle del sabato, con valutazioni che fanno impallidire tutti le altre. E ancora: l’abbiamo inserita nella nostra selezione di serie tv che stanno scommettendo tutto sulla qualità, tra le serie tv di Apple Tv+ da vedere almeno una volta nella vita e domina da due mesi le nostre classifiche mensili. Esistono molte possibilità che possa essere la miglior serie tv del 2025: siamo solo a marzo, ma francamente è difficile individuare una possibile alternativa.
Fermiamoci qui: il concetto è chiaro. Scissione piace, piace parecchio. E merita le definizioni più impegnative, le analisi più raffinate e paragoni che settimana dopo settimana diventano sempre più importanti.
In questo pezzo, tuttavia, concentreremo l’attenzione su un altro aspetto. Si parlava di un mantra, a proposito di Apple Tv+: “Serie tv bellissime che nessuno guarda”. Esageriamo? Solo fino a un certo punto, e lo dimostreremo tra poco coi numeri. Numeri che, però, iniziano a raccontare un’altra storia: l’inerzia potrebbe essersi spezzata. E portare a una notizia che si attendeva da tempo: il pubblico di massa, forse, sta iniziando a dare fiducia al network. Grazie, soprattutto, a Scissione.

Partiamo dal dato principale: secondo quanto riportato dall’influente Istituto Nielsen, una delle principali società di ricerca di mercato e analisi dei media a livello globale, specializzato nella misurazione dell’audience televisiva e dello streaming, Scissione è attualmente una delle serie tv più viste in streaming negli Stati Uniti. Nella settimana di riferimento che va dal 27 gennaio al 2 febbraio, in particolare, Scissione è stata la quarta serie tv più vista in assoluto, dietro solamente a The Night Agent, The Recruit e American Manhunt: O.J. Simpson, tutte distribuite da Netflix. Scissione ha portato a casa la bellezza di 557 milioni di minuti visualizzati, fermandosi a un passo dal podio.
Il dato, di per sé, potrebbe non impressionare gran parte di voi. Visto quanto si è detto in apertura sulla qualità espressa dalla serie, un quarto posto parziale potrebbe persino andare stretto.
Vari fattori, tuttavia, danno una rilevanza completamente diversa al dato. C’è da sottolineare, infatti, che i dati riguardino solo i primi episodi: il trend è destinato a crescere in riferimento alle settimane successive, e sarà interessante vedere come si posizionerà Scissione nella settimana del 21 marzo, quando andrà in onda l’attesissimo finale di stagione. E, soprattutto, bisogna tenere a mente la premessa iniziale: Apple Tv+ non è solita occupare delle posizioni di rilievo all’interno di questa speciale classifica. Al contrario, compare sporadicamente con titoli molto specifici.
Tuttavia, non è un caso isolato. Alcune settimane fa, d’altronde, avevamo fatto delle considerazioni simili per un’altra serie tv targata Apple Tv+ che si è distinta per un ottimo rapporto tra la qualità espressa e i numeri raccolti, seppure con proporzioni molto diverse rispetto a Scissione: Silo. Nell’intervallo tra il 30 dicembre 2024 e il 5 gennaio 2025, aveva occupato il nono posto tra le serie tv più viste, stando nel confine delle “original”. All’interno dell’articolo, avevamo riportato le uniche altre serie tv di Apple Tv+ che erano entrate nella top ten statunitense: Ted Lasso, The Morning Show e Hijack. Un piccolo dato, eppure significativo. Affiancato a quello ottenuto fin da Scissione, segnano una potenziale inversione di tendenza.

Due indizi non fanno una prova, ma tutto lascia pensare che non siano episodi isolati.
Scissione, in particolare, ha avuto finora un richiamo mediatico che pochissime altre serie tv di Apple Tv+ avevano vantato. Complice una campagna promozionale eccezionale e, soprattutto, un livello qualitativo che porta la serie a superarsi di settimana in settimana con standard d’altissimo profilo, Apple Tv+ potrebbe aver trovato il grimaldello ideale per schiudersi agli occhi del mondo, mostrando a una platea più estesa la bontà del suo progetto, fondato su investimenti ingenti legati a prodotti premium con pochissimi eguali tra i vari competitor. Prodotti audaci sul piano narrativo ed espressivo, molto spesso valorizzati da cast di prim’ordine con nomi notevoli tra i protagonisti.
Per intenderci: Apple Tv+ ha investito fin qui qualcosa come venti miliardi di dollari per le sue serie tv e i suoi film. La sola seconda stagione di Scissione è costata più di duecento milioni (circa venti per puntata), facendone una delle serie tv più costose attualmente in circolazione.
Numeri impressionanti che non si riflettono tuttavia, in un’espansione altrettanto significativa degli abbonati. Nel momento in cui vi scriviamo, Apple Tv+ vanta 25 milioni di abbonati circa: non pochi, ma una porzione molto bassa rispetto ai 300 milioni di Netflix o i 200 di Prime Video. Lo scorso giugno, l’Istituto Nielsen ha stimato che Apple TV+ rappresenti solo lo 0,3 per cento del pubblico televisivo statunitense.
Rapporti simili se si prende in considerazione lo scenario italiano.
Secondo JustWatch, nell’ultimo trimestre del 2024 Apple Tv+ è dietro tutti i principali competitor, inclusi TimVision e Infinity. Mentre questi ultimi hanno una fetta del 4 per cento circa, Netflix e Prime Video sono distanti anni luce col 30 e il 28. La soglia attuale di Apple Tv+ è persino indefinita, all’interno di questa specifica rilevazione.
Insomma, la strada è a dir poco accidentata e in salita, ed è evidente che investimenti così importanti non si possano più giustificare con numeri del genere. La critica è allineata con le nostre prospettive e altrettanto si può dire se si estende l’orizzonte al premio più importante destinato alle serie tv, gli Emmy. La prima stagione di Scissione, per esempio, aveva ottenuto 14 candidature: erano arrivate due sole vittorie (oltretutto in categorie tecniche), ma con ogni probabilità lo scenario del secondo ciclo di episodi sarà completamente diverso. Non ci sorprenderemmo se dovesse ottenere un numero nettamente superiore di candidature e di vittorie. Anche l’Emmy per la Migliore serie tv drama è alla sua portata, se non sarà addirittura la favorita assoluta.
Non si vive di sola critica e premi, in ogni caso. Chissà, però, che Scissione non possa essere l’apripista per valorizzare meglio il resto del catalogo, altrettanto significativo.
Affronteremo nel dettaglio il tema nelle prossime settimane con un articolo dedicato al progetto Apple Tv+ nella sua globalità, evidenziandone la visione, le modalità di diffusione, la sostenibilità e le prospettive per il prossimo periodo, ma intanto si accoglie con curiosità l’ingresso di Scissione tra le serie tv più viste del periodo. Un buon segnale per la tv di qualità, ormai in controtendenza rispetto agli impulsi sempre più generalisti dei network principali. E il segnale che i prodotti d’autore possano ancora, alla lunga, ripagare gli sforzi e conquistare una platea più ampia di appassionati.
Merito di Scissione, e di chi scommette ancora sui fattori che hanno fatto grande il piccolo schermo. Sarà davvero così? Oppure è solo un fuoco di paglia? Solo il tempo lo dirà.
Antonio Casu