Ryan Murphy è sempre riuscito a firmare i propri prodotti in maniera palese. I suoi estremismi, il suo sarcasmo, la sua tagliente visione delle cose, le sue nulle censure e il suo cinismo: tutto all’interno delle Serie Tv create dal regista urla il suo nome. American Horror Story in questo senso è una delle più conosciute, una delle più amate dal pubblico. Quando ci imbattiamo in lei – come in altri prodotti – non possiamo azzardarci a fare delle ipotesi sullo sviluppo della trama: Murphy sa bene come sorprenderci e come tirare fuori tutto quello che non ci saremmo mai aspettati. E con lo stesso spirito il regista ha dato vita a una Serie Tv dal sapore innovativo e per nulla scontato: Scream Queens.
Questo show in particolare ha diviso i fan del noto regista: c’è chi ha amato alla follia questo prodotto vedendo in esso una chiave ironica e parodica del genere horror che ha fin da subito apprezzato, e chi invece qualcosa dal sapore estremamente trash che – nonostante in pieno stile Murphiano – non li ha mai convinti.
Queste due ipotesi non si escludono a vicenda. Si, inevitabilmente Scream Queens è uno show con una buona dose di trash. Ma siamo sicuri che oltre a questo non ci sia altro?
La trama della serie ruota attorno a Chanel Oberlin, una ragazza ricca e popolare diventata presidente della Kappa Kappa Tau, la confraternita universitaria di cui fa parte insieme alle sue aiutanti dette “le Chanels”. Ma la confraternita non è più un luogo sicuro: misteriosi serial killer stravolgono totalmente la pace del posto uccidendo vari studenti. Proprio così, inizia ufficialmente la trama della serie.
Tutto quello che vediamo all’interno di Scream Queens non è nuovo ai nostri occhi. Spiegandoci meglio: Murphy decide di cogliere tutte le essenze del cinema horror – dal più antico al più recente – e includerle all’interno della serie.
Tutti i cliché di questo mondo del cinema vengono tagliati in piccole parti e vengono inseriti all’interno dello show, un po’ per omaggiare il genere, un po’ per creare una vera e propria parodia che richiama il mondo di Scary Movie.
Durante la visione, infatti, sarà più che normale ritrovarci a pensare all’iconica saga di Scary Movie: tutte le parodie che vedremo richiameranno questo prodotto che da sempre ha ironizzato su tutti i film horror, in particolare Scream. Indovinare chi è il killer e scoprire che è sempre stato sotto i nostri occhi, assistere alle avventure di folli adolescenti che – irresponsabili – si lasciano andare a qualunque pericolo con noncuranza, momenti di suspense con giochi di specchio e luci serviti con musica di sottofondo e finale sorprendente. Tutto invoca Scary Movie che, nel frattempo invoca Scream e proprio questa unione darà vita a Scream Queens.
Ryan Murphy decide di curare ogni piccolo particolare della sua creatura e proprio per questo motivo all’interno della serie troveremo Jamie Lee Curtis, la protagonista indiscussa della saga horror con protagonista il serial killer Micheal Myers.
Non possiamo non notare questo dettaglio: l’attrice, da sempre, è il volto del cinema horror grazie al ruolo all’interno della saga e Murphy – in un prodotto del genere – non poteva risparmiarla. Grazie alla sua presenza Scream Queens riesce a essere più credibile diventando a tutti gli effetti una storia horror che, grazie al black humor riesce a ironizzare su tutto quello che ci ha sempre terrorizzati non rinunciando, però, a quel brivido di paura a cui siamo affezionati.
L’intenzione di Ryan Murphy è quindi chiara: ironizzare sulle nostre paure causate dal genere horror. Ma è riuscito davvero a concretizzare questa intenzione?
Non ci sono dubbi: Murphy è riuscito nel suo intento. Scream Queens è una serie volutamente trash che si serve di tutto quello che esiste già in giro e lo ripropone a modo proprio. Abbiamo parlato di Scary Movie perché nell’effettivo lo spunto di tutte le parodie nasce grazie a lui, ma il regista riesce a dare una propria firma senza avvalersi della facoltà di fotocopiare le pellicole in una Serie Tv.
Sarebbe più che sbagliato, infatti, pensare che questo non sia altro che uno Scary Movie che decide di tramutarsi nel mondo seriale. Ciò che vediamo all’interno della serie è ovviamente di Ryan Murphy: riusciamo a cogliere tutte quelle sfumature che, da sempre, hanno caratterizzato i suoi show. Basta pensare all’utilizzo che il regista fa del black humor e dei suoi soliti estremismi: per utilizzarli non ha aspettato Scream Queens, anzi, li ha resi protagonisti della maggior parte dei suoi show a partire da American Horror Story, Glee per finire con The Politician (qui per leggere la recensione).
Qual è la differenza effettiva quindi tra Scream Queens e tutti gli altri show dell’iconico regista?
Sostanzialmente possiamo riassumere la risposta in questo modo: tutti gli altri show di Ryan Murphy danno vita a delle storie che lui dettaglia meticolosamente con battute scomposte, black humor, cinismo ed estremismi. Non sono loro i protagonisti principali, ma sono solo dei contorni che riescono a dare un’originalità indispensabile. Scream Queens, d’altra parte, decide di rendere il trash il protagonista indiscusso della serie, il mezzo necessario per omaggiare e ridere su tutto quello che ci ha spaventati. Si serve delle storie e dei protagonisti, non si fa utilizzare.
Proprio per questo motivo Scream Queens è una serie che nasconde molto più di ciò che ‘dice’. Riesce a essere intelligente servendosi di cliché e di cose già viste e riviste. Non si pone nessun limite e non ha paura di osare e o lasciarsi andare al trash, nonostante questo possa in qualche modo mettere in discussione la credibilità della serie.
Ma Murphy è un regista intelligente e sa che se se per primo lo show auto ironizza su stesso, tutti gli altri che grideranno al trash arriveranno solo secondi. Ci ha già pensato lo show a ridicolizzarsi, ad ammettere la verità della sua essenza. A differenza di tutte le Serie Tv che vedremo in giro, Scream Queens decide di focalizzare dichiaratamente tutto sul trash senza nascondersi in profondità da scovare, senza giustificare nulla. Proprio per questo motivo, una volta e per tutte, abbiamo potuto comprendere che il trash non è sempre qualcosa di negativo: anche lui può essere contraddistinto da un buon dose di qualità.
Quindi si, in Scream Queens oltre al trash c’è di più. C’è la qualità, l’intenzione e la nulla ipocrisia.