3. Laverne
Non parleremo della fine del personaggio di Laverne. Non tanto per gli spoiler, quanto perché fa veramente troppo male, ancora. Anche se Scrubs ci ha aiutato a superare la sua mancanza, inventandosi quel personaggio geniale che è l’altra Laverne. Ma ci arriveremo. Laverne Roberts (Aloma Wright) è una delle infermiere del Sacro Cuore, una delle poche che vediamo sempre. Di nuovo, un personaggio di contorno che fa sentire la sua presenza costante. È la confidente di Carla ed è una donna molto religiosa. Tanto da portare avanti più di una battaglia in questo senso contro molti dei suoi colleghi che appaiono dei peccatori. È membro di un coro gospel che fa parecchie incursioni al Sacro Cuore e anche in alcune fantasie di J.D. ed è una donna tenace e fedele al suo matrimonio. Ma sa essere molto combattiva, soprattutto quando si tratta dei suoi ideali. La sua vena comica è sottile e poco sguaiata, sa farsi volere molto bene e in Scrubs fa un po’ la parte della mamma premurosa, quando è in vena. Anche per questo il modo in cui siamo costretti a salutarla è terribile ma segna una delle puntate più belle in assoluto di Scrubs (e non è l’unica che ci fa piangere). Poter rivedere il suo viso, grazie all’altra Laverne, è un sollievo che Bill Lawrence ci regala.
2. Ted
Continuamente vessato da Bob Kelso, Ted Buckland (Sam Lloyd) ha una sopportazione da manuale. Ted va avanti. Con molta paura e molta rabbia repressa, ma va avanti. Anche nel caso di Ted si può dire che il suo ruolo di spalla è ciò che lo rende adorabile agli occhi dello spettatore. Presente in ogni puntata di Scrubs, Ted è quello che si potrebbe definire un perfetto personaggio di sfondo, impegnato com’è ad oscurarsi anche da solo. A far prevalere sempre gli altri prima di se stesso. È questa prerogativa che ci fa voler bene a Ted, che ha una madre troppo ingombrante, una vita troppo legata alla sua infanzia e una laurea in legge fin troppo mal sfruttata. Ma poi arriverà Stephanie Gooch nella sua vita, con il suo ukulele, a salvarlo dalla monotonia. E allora anche Ted avrà la sua rivincita. Sulla vita, prima di tutto, e poi anche sullo stesso Bob Kelso che lo avrà anche torturato ma gli ha insegnato la perseveranza. E allora Ted sembra racchiudere perfettamente lo spirito di Scrubs: malinconia ma anche autoironia, severità e perseveranza che si incontrano. Personaggi primari e secondari che si intercambiano perfettamente.