Hooch è pazzo. E su questo siamo tutti d’accordo. La pazzia è l’unica caratteristica che il geniale creatore di Scrubs, Bill Lawrence, ha dato a questo personaggio, rendendolo una macchietta. Ma, dati alla mano, forse la frase “Hooch è pazzo” che tanto divertiva i guy friends John Dorian e Turk Turkleton si può tranquillamente adattare a un altro personaggio. “Cox è pazzo” potremmo dire. E poi scappare lontano per evitare la sua ira.
Sì, sto parlando del nostro amichevole Perry Cox di quartiere.
Percival Ulysses Cox, il dottore interpretato da John C. McGinley è tutto fuorché una persona equilibrata. È un gran dottore? Lo è. Un super dottore, uno che “lavora tre o quattrocento ore a settimana e viene pagato più o meno come uno che spacca sassi con un sasso” perché il paziente viene prima di tutto. È un maniaco asociale, dispotico, arrogante e – a tutti gli effetti – suonato come un tamburo? Potete scommetterci la macchina.
“Cox è pazzo”
Perry Cox è un megalomane egocentrico, cui piace discutere di se stesso davanti a una platea di specializzandi terrorizzati con infiniti monologhi che culminano inevitabilmente in non molto velati insulti ai suoi bersagli preferiti: il primario Bob Kelso, il dottor John Dorian, l’avvocato Ted o la prima persona che gli capita a tiro.
Ribalta i tavoli al ristorante perché “in sua difesa aveva chiesto il condimento a parte” e ha un animo bastardo perché, si sa, “bastarda la glassa, bastardo il ripieno”. Un pazzo che nell’arco degli anni chiama con 114 diversi nomi di donna il suo specializzando e collega J.D. (lui comunque lo ama incondizionatamente) e che non perde occasione per brutalizzare l’autostima del prossimo con un sarcasmo al fulmicotone e un sorriso a cui Leonard Hofstadter risponderebbe così:
“Andiamo a trovare Koothrappali, non a uccidere Batman!”
Oltretutto l’abitudine del dottor Cox di chiamare J.D. con nomi femminili fu aggiunta alla sceneggiatura dopo che gli autori notarono che John C. McGinley lo faceva nella realtà con Zach Braff. Casting azzeccato alla perfezione direi.
Ma attenzione perché il momento serio arriva sempre, soprattutto in Scrubs, che ci ha abituato a cambi di registro nel corso della stessa puntata. Qui entra in gioco un diverso tipo di pazzia. La pazzia di credere di poter fare la differenza in un luogo, l’ospedale, in cui “possiamo solo prolungare un po’ la partita”. Questo è anche il motivo per cui perdere cinque pazienti per un errore più umano dell’umano travolge la vita di Cox al punto di sconvolgerla.
“Dopo 20 anni che fai il medico, quando le cose vanno storte, per te è ancora un duro colpo. Sei il dottore che vorrei essere io”.
Ed è pazzo di un amore masochista e forse malato per Jordan. Una donna che, neanche a dirlo, è pazza quanto lui (anche se i loro momenti li hanno avuti, come vi raccontiamo in questo articolo).
La morale è che…
La morale è che Perry Cox è indubbiamente un pazzo, forse più pazzo di Hooch. Pazzo del suo lavoro, pazzo per i suoi pazienti e tanto pazzo da voler credere di poter cambiare le cose solo svolegendo al meglio il suo compito, aggirando le regole magari, ma sempre per il bene delle persone che a lui si affidano.
Sì, Cox è pazzo. Ma davvero non vorreste essere curati da un matto come lui?