Abbiamo tutti un po’ paura delle nostre scelte. Abbiamo paura di dove esse possano portarci e quali scenari ci impediscano davvero evitare. Quando il dottor Cox sbroccò, dopo aver perso tre pazienti, Scrubs ci mise di fronte ai nostri demoni. C’è una società che ti vuole infallibile, il massimo che tu possa essere in ogni tuo istante. E poi ci sei tu, con i tuoi dilemmi, con il futuro che è solo un misero gioco d’azzardo dove conosci solo alla fine le carte che hai in mano. Sembrano frasi fatte ma la vita alle volte ci mette di fronte a delle scelte senza darci tutte le informazioni che ci servono.
Quante scelte abbiamo dovuto affrontare? Quante volte queste scelte ci hanno portato a una situazione che abbiamo ritenuto peggiore?
Percival Ulysses Cox è infallibile, un dio, il genio misantropo che ognuno di noi vorrebbe essere (o almeno io, altrimenti dovreste conoscere davvero chi è Perry Cox). Eppure nella 5×20 e nella 5×21 di Scrubs vediamo crollare un idolo sotto i duri colpi di un destino beffardo. Diamine, chi di noi non crollerebbe se tre persone morissero per colpa di una nostra scelta? Le nostre decisioni hanno un impatto sulle persone che abbiamo accanto; dobbiamo agire o comunque scegliere di non agire ma questo non ci dà nessuna certezza, non toglierà nessuno dei nostri sensi di colpa.
In un famoso dilemma etico c’è un treno in corsa mentre tu sei allo scambio dei binari di fronte ad una leva. Da solo. Non c’è nessuno eccetto te che possa tirare quella dannata leva. Il treno è diretto verso cinque persone che si trovano sul primo binario. Se non tiri la leva moriranno sicuramente ma, esattamente nello stesso momento, un uomo si trova sul secondo binario e se tiri la leva sicuramente sarà lui a morire. Il dottor Cox è stato preso in pieno dal treno e non ci siamo trascinati con lui in questa spirale.
Ricordi quello che mi hai detto? Se inizi a sentirti in colpa per la morte delle persone, non torni più indietro.
Non è stato un treno consapevole ma una serie di eventi concatenati che lo ha portato a dubitare di sé stesso. E una volta che inizi a sentirti in colpa per la morte delle persone, non torni più indietro. Nessuno avrebbe potuto immaginare che Jill Tracy fosse affetta da rabbia. Era una donna depressa, in cerca di qualcuno con cui parlare e nessuno con cui farlo. Per questo è stato facile pensare che si fosse suicidata dopo che persino J.D. l’aveva abbandonata. Dall’altra parte c’erano tre pazienti bisognosi di organi che probabilmente non sarebbero sopravvissuti per molto. Come puoi sentirti in colpa quando cerchi di fare il massimo per salvare delle vite?
Non è la prima volta in Scrubs in cui vediamo il dottor Cox crollare di fronte ad un evento drammatico.
La morte di Ben è forse uno dei momenti più tristi di tutta la serie. Cox reagisce male ma non come quando vede morire tre dei suoi pazienti. Ciò che lo muove verso il fratello della moglie è affetto, la sua morte non poteva essere evitata e non dipendeva direttamente da lui. I tre pazienti hanno bisogni diversi e per salvarli il più rapidamente possibile, non appena gli organi di Jill sono disponibili, fa quello che avremmo fatto tutti. Salva, così, due pazienti anziani che avevano ancora pochi giorni e mette in sesto un suo caro amico anche prima del tempo.
Non può immaginare a cosa sta andando incontro, ma non appena realizza il tutto, ormai è finito in un baratro. La rabbia mentre getta il defibrillatore a terra è quella di un uomo che sta dicendo addio a un suo amico per un suo errore di valutazione, per la fretta di non fallire. In Scrubs siamo abituati a misurarci con il fallimento ma non con quello di Perry Cox. Per questo vederlo sbroccare e arrivare ubriaco a lavoro fa paura. Perché se può sbagliare lui, se può avere paura lui, allora noi cosa dovremmo fare?
Questo è un problema nostro, che siamo un po’ come J.D. e vogliamo che i nostri idoli non falliscano mai. Perché ci danno un obiettivo, perché rappresentano ciò che noi vogliamo essere. Invece possiamo imparare da questi momenti a non alzare le aspettative, ad aspettarci dalla vita tutto. Sia le cose positive che quelle negative e apprezzare le persone per il loro essere umani. Fallibili, estremamente rabbiosi e sarcastici con in più il cuore di compiere scelte difficili per il bene degli altri.
Credo di essere venuto qui per dirti quanto sono orgoglioso di te. Non perché hai fatto del tuo meglio coi tuoi pazienti, ma perché dopo 20 anni che fai il medico, quando le cose vanno storte, per te è ancora un duro colpo. E devo dirtelo amico, insomma, sei il dottore che vorrei essere io.
Questa frase di J.D. rappresenta perfettamente ciò che penso. Dopo anni il nostro modo di aiutare gli altri e le nostre scelte possono cambiare, possiamo cambiare noi ma se dopo tanto tempo, quando le cose vanno storte, accusiamo il colpo, allora non c’è da aver paura ma da esserne orgogliosi.
Grazie Scrubs, ma soprattutto grazie J.D. e grazie dottor Cox per averci fatto rendere conto che in fondo siamo umani, come tutti gli altri.