8- Il museo
Non una scena d’azione ma un momento certamente importante. Una conversazione estremamente intima tra Nomi e Lito sulla difficoltà di essere diversi.
Lui facendo finta di non essere omosessuale per non danneggiare la sua carriera d’attore, ha perso l’amore della sua vita. Nomi, per aiutarlo, gli racconta di quando suo padre – per cercare di renderla un uomo – quando ancora era un bambino, l’ha iscritta a nuoto. Ma odiava lo spogliatoio in cui doveva mostrare il suo corpo davanti agli altri ragazzi. Per un po’ ignorarli funzionò ma questi un giorno la presero e la ustionarono con l’acqua della doccia. Ma d’altronde dice, la loro violenza era un’espressione di ciò che erano, ma la violenza più grande è quella che ci si fa da soli, non accettandosi per quello che si è.
9- L’orgia
Beh questa non è semplice da spiegare. Dunque s’è capito che le emozioni si trasmettono attraverso il loro legame psicologico-cognitivo, e questo è valido anche per l’eccitazione sessuale. Di conseguenza quando Lito si approccia al suo ragazzo Hermano e Nomi con la sua compagna Amanita, tutti i membri del gruppo vengono portati in questa psico-spirale sessuale, coreografata molto bene, con i personaggi che si scambiano in maniera intermittente. Will che sta facendo palestra ignaro e che si trova circondato dai suoi compagni fa piuttosto ridere, e Wolfgang se la gode in una piscina nudo come al solito rimanendo quasi impassibile al tutto. Kala e Sun però, non si vedono molto in questa scena.