4) Ogni vita ha un mondo dentro
Non vi ho ancora detto nulla dei protagonisti. Ok, siamo arrivati al momento in cui è necessario presentarli. I nostri sensate (ovvero “persone che riescono a mantenere una connessione telepatica ed empatica con altri sensate in altre parti del mondo”) sono: Will, un poliziotto di Chicago; Riley, una DJ islandese che vive a Londra; Lito, un celebre attore messicano; Nomi, una blogger transessuale di San Francisco; Wolfgang, un ladro professionista di Berlino; Kala, una chimica farmaceutica di Mumbai; Sun, un’affarista di Seul; Capheus, un autista di Nairobi. Lo capite anche da voi che questi tizi hanno poco da spartire tra loro (il che rende ancora più intrigante la storia, ovviamente). In questo elenco mi sono limitata a darvi dei nomi e una dritta sulla loro professione e provenienza, ma certamente i nostri personaggi non si limitano a questo. Già dal primo episodio di Sense8, infatti, risulta evidente come le vite dei protagonisti vadano ben oltre quanto vi ho detto. Ognuno di loro affronta delle difficoltà, dei dramma, ognuno di loro è in lotta contro o per qualcosa, ognuno di loro, insomma, assomiglia a ognuno di noi. Sembra si stia scrivendo la banalità delle banalità, e può essere sia così, tuttavia, Sense8 mostra già dal pilot, molto più di altre serie, come ogni vita porti dentro di sé un mondo. Come la vita di un essere umano non sia riducibile a un nome, un ruolo sociale e una provenienza geografica, ma che ci sia dell’altro dietro dell’altro “dentro”. Qualcosa che forse significa più di tutte queste “cose note”. Che sia questo a rendere possibile la connessione?