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Sense8 ha dimostrato che si può lasciare seriamente il segno anche in pochissimo tempo

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Alcune serie riescono a smuovere in maniera inaspettata un numero così ampio di spettatori da lasciare un’impronta nella storia della televisione. L’impatto emotivo di questi prodotti non è infatti da sottovalutare: la rappresentazione è un importante perno che permette alle storie di arrivare in maniera più diretta al proprio pubblico, dando voce a episodi, problematiche e temi tra i più delicati. Proprio grazie a questa delicatezza e attenzione un prodotto così ben creato può divenire in poco tempo un vero e proprio fenomeno mediatico: Sense8 è il perfetto esempio di come il coinvolgimento emotivo può stravolgere le dinamiche più “irremovibili” delle logiche televisive, lasciando un segno importante nella vita e nell’esperienza di tantissime persone.

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Ideata dalle sorelle Wachowski – registe della trilogia di Matrix, cult del genere fantascientifico – Sense8 esce nel 2015 come serie tv originale di Netflix. L’idea era quella di approfondire il tema dell’empatia umana per dimostrare come le esperienze di vita, per quanto differenti tra individuo e individuo, ci permettono di crescere e comprendere meglio il prossimo.

Otto personaggi sparsi nel mondo scoprono di essere dei sensate, ovvero degli umani con capacità di immedesimazione fuori dal comune: tramite un collegamento telepatico, infatti, queste persone possono provare gli stessi tipi di sentimenti ed emozioni. Inizialmente spaesati e confusi da questa rivelazione, il cluster – anche definito cerchia – riuscirà a sfruttare questo tipo di condivisione a proprio vantaggio nelle situazioni di pericolo.

Il messaggio della serie è di per sè molto bello e ottimista: bisogna avere fiducia nella capacità umana di capire e sentire lo stesso tipo di emozioni perchè soltanto così si potranno superare i conflitti. Non siamo semplici individui o monadi, ma siamo esseri in stretto collegamento tra di noi ed è in questo che risiede la vera forza dell’umanità.

Sense8 ha acquisito in poco tempo un pubblico molto fedele e attento, cosa che non dovrebbe stupire. Il tipo di rappresentazione presente nella serie è davvero senza precedenti: lo show esce dagli schemi fortemente occidentali a cui gli spettatori di tutto il mondo sono abituati e affronta temi molte volte tabù nella televisione mainstream. Questo ha permesso alla serie di risultare degna di nota per varie tipologie di persone in tutto il mondo (soprattutto con alcune scene letteralmente da brividi).

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Nonostante il ritmo della serie fosse più “lento” di altri prodotti targati Netflix, l’obiettivo non è quello di rendere le cose immediatamente accessibili agli spettatori. Anzi, l’impegno che gli showrunner e gli attori hanno impiegato deve unirsi all’impegno del pubblico di capire, di accettare e di ritrovarsi all’interno della storia. Soprattutto gli episodi iniziali spiegano con calma la storia e il contesto di tutti e otto i personaggi principali: non ci si focalizza su uno in particolare, ma sono tutti egualmente importanti e portano un bagaglio di vita diverso, ma sempre degno di nota e che offre spunti di riflessione.

Dopo due stagioni che hanno convinto gli spettatori in un succedersi sempre più avvincente di situazioni, nel giugno del 2017 viene diffusa la notizia della cancellazione della serie.

Netflix, che è in primo luogo un’azienda e che molto spesso guarda – come tante altre industrie dell’intrattenimento – più ai guadagni che alla qualità delle sue storie, affermava che la motivazione di questa scelta riguardasse l’ambito strettamente economico: Sense8 prevedeva infatti un budget estremamente alto. Dover portare il cast in giro per il mondo (dall’Islanda all’India, dalla Corea al Kenya) è stato un dispendio di risorse che non veniva ripagato con un bacino di visione abbastanza ampio.

Questa motivazione ha subito fatto infuriare i fan della serie: con un paradossale colpo di scena Sense8 – un prodotto che si rivolge a tutti per richiamare l’essere umano alla solidarietà e all’empatia – non riusciva davvero a toccare e riunire un numero sufficiente di persone?

Serie Tv

L’impatto di questa serie si è visto nella dedizione e nella tenacia dei suoi spettatori: così come il cluster dei protagonisti non ha mai abbandonato uno dei suoi membri, così i fan non si sono dati per vinti. Si sono susseguiti sui social petizioni, attacchi mirati a Netflix, disiscrizioni al servizio streaming, richieste di aiuto ad altre case di produzione, una vera e propria rivoluzione che, dal basso verso l’alto, racchiudeva a gran voce un’unica richiesta: riportare in vita la serie.

Il 29 giugno dello stesso anno sono direttamente le sorelle Wachowski a comunicare l’esito di questa battaglia mediatica che, come spesso accade, è frutto di un compromesso tra le due parti: invece di avere altre 3 stagioni come nei piani originali delle registe e autrici, Sense8 sarebbe ritornata con un film speciale per concludere i fili narrativi ancora in sospeso e donare così un finale ai suoi fan (ne abbiamo parlato anche qui).

Questa storia dimostra come il messaggio della serie sia stato sentito forte e chiaro dai suoi spettatori: la fiducia nel potere collettivo, l’audacia che ogni persona può trarre da una comunità – online e offline -, la gioia che deriva dalla condivisione di esperienze oltrepassano tutto. Trascendono i confini, i conflitti, i sentimenti di odio e la paura e anche le scelte che gli altri fanno per noi. Il potere e il controllo è davvero nelle mani di chi ha la forza di alzare la testa.

In una contemporaneità sempre più divisa e sul piede di guerra, Sense8 è ancora oggi un prodotto attualissimo il cui messaggio è più vitale che mai. L’eesere sensate ha poco a che fare con i presupposti fantascientifici o magici con cui viene dipinta nella serie. Rappresenta, in realtà, una metafora tutta umana: il processo di solidarietà a cui bisogna affidarsi, la voglia di empatia e di amore, il bisogno di mantenere una mente aperta e sospendere i propri giudizi per cambiare le storture di un sistema che ci vuole sempre in competizione, in conflitto e divisi.

Se si potesse chiedere a ogni fan di Sense8 perchè lo show ha riscontrato tanto successo, ogni risposta sarebbe diversa. Ogni percezione differisce da quella degli altri perché ogni persona utilizza come filtro le proprie esperienze, ma alla fine la diversità è ciò che rende il mondo e l’umanità interessanti. L’importante è rimanere curiosi, cercare di capire gli altri e affrontare con coraggio i limiti che ci vengono imposti dalla società in cui viviamo. È proprio oltre quel confine – immaginario, ma a volte percepito come fisico e insormontabile – che si nasconde la vera possibilità di crescere, di scoprire gli altri e soprattutto di rivedere in loro anche noi stessi.

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