Sense8 è una Serie Tv originale di Netflix,
scritta e creata dalle sorelle Wachowski.
Per intendersi Lana è quella coi capelli rosa che si intravedono subito prima della sequenza finale, oltre ad esserci un quadro molto somigliante nel rifugio delle donne in cui trova momentanea accoglienza Nomi.
Ma facciamo un passo indietro, prima di andare avanti: chiaramente questa è una recensione dello special di Natale di Sense8, perciò leggetela solo se l’avete visto oppure se non vi turbano gli spoiler.
Questo special è decisamente sorprendente sotto vari punti di vista. Sorprendente per la sua natura bizzarra, ma anche per il fatto che è molto integrato nella trama: si può tranquillamente dire che è il pilot della seconda stagione, un po’ come fa la BBC con Doctor Who.
Infatti la trama non va solamente a delineare un festeggiamento, o un periodo di Natale, ma copre – secondo i miei calcoli, – 5 mesi di storia.
Insomma lo special di Sense8 parte da quando sono fuggiti dalla laboratorio di Whisper in Islanda e arriva fino a Capodanno, passando per il loro compleanno, che sappiamo essere l’otto dell’ottavo mese, Agosto, ovviamente.
In genere la puntata segue un “flusso” altalenante: una scena simpatica o ottimista, una scena ansiolitica e inquietante, un’altra scena positiva e così via, regola non sempre rispettata ma in linea di massima funzionale ad emozionare costantemente, un po’ per contrasto, un po’ perché se fosse stata scritta diversamente avrebbe annoiato.
Forse due ore di Sense8 sono
un po’ troppe?
Normalmente sì, ma con questo metodo passano bene.
E poi noi addicted siamo pazienti.
Dopo la prima stagione abbiamo imparato che Sense8 agisce su più livelli, quello individuale, quello che chiamerò comunitario, in pratica gli affari della cerchia, e uno di mezzo, relazionale tra coppie di Sense8.
A livello micro, individuale, vediamo ogni personaggio affrontare nuovi drammi rispetto alla stagione precedente.
Capheus prova ad aggiustare il Van Damme, fallendo, ed esita quando il suo capo criminale Silas Kabaka gliene regala uno nuovo di zecca, personalizzato per lui.
Inoltre continua a diffidare di lui, e anche noi spettatori non crediamo che ce la racconti proprio tutta: d’altro canto un uomo d’affari che vuole offrire sanità gratuita a Nairobi, un po’ ci puzza.
Sun è sempre in prigione, anzi i suoi sfoghi di nervosismo le fanno aumentare il tempo da scontare molto in fretta.
Inoltre il fratello Joong-Ki fa “ritirare” il suo avvocato e le manda degli scagnozzi, che verranno sconfitti agilmente grazie alla connessione dei Sense8, ma allo stesso tempo li mandano in ospedale come minimo, complicando ulteriormente la vita di lei.
Il povero Lito l’avevamo lasciato a sconfiggere epicamente Joaquin, peccato che il secondo sia un uomo di parola e di conseguenza pubblica le foto intime di lui con il suo ragazzo Hernando.
Senza prezzo la scena in cui quest’ultimo, che è un docente d’arte, deve spiegare la foto alla sua classe universitaria: “Art is love made public”
Nomi è tuttora in fuga e trova protezione prima al rifugio per donne, poi dal suo amico hacker, che la aiuta sin da prima della trasformazione.
Un personaggio molto simpatico e spassoso, continua a stupirsi delle capacità della sua amica ma non si fa troppe domande.
Tenera anche la scena in cui lo invitano a passare il Natale con loro e il suo sguardo si illumina come quello di un bambino.
Kala invece è infelice, “intrappolata” in un matrimonio senza amore, decide di continuarlo nonostante tutto, non si capisce bene perché visto che lui stesso le ha dato una via d’uscita facile.
A questo, lei ha rimandato un’eventuale decisione. È evidente come continui a provare attrazione per Wolfgang e viceversa, ma allo stesso tempo si respingono consapevolmente, apposta, perché entrambi sanno che lui è una persona pericolosa.
In particolare ora Wolfy è incastrato in una situazione potenzialmente disastrosa, conseguenza dell’assassinio dello zio, in quanto questo era uno dei quattro “re” della città di Berlino. Gli viene offerto di prendere il suo posto ma lui non è interessato.
La sua decisione però porterà a molti effetti indesiderati tra cui i malviventi che lo aspettano a casa e il tentativo di uccidere lui e il suo amico Felix a fine puntata (che è appena uscito dall’ospedale, non vuole certo tornarci).
Molto più collegato alla trama “macro”, quella orizzontale, è Will, sempre sotto eroina per sfuggire a Whisper, procurata amorevolmente da Riley, messa tranquillamente in secondo piano in servizio delle problematiche del poliziotto (o ex poliziotto?).
Whisper lo tormenta in ogni momento possibile, cercando di capire dove trovarli, aspettando qualsiasi occasione per coglierli impreparati.
Sebbene Will sia molto attento e decida di passare al contrattacco spiandolo a sua volta insieme a Jonas, finirà per fare un passo falso uscendo a Natale con Riley.
Sapendo che Whisper è un padre di famiglia, o si vanta di esserlo come dice Jonas, pensavano che a Natale fosse decisamente impegnato, ma la realtà è che sono esausti di nascondersi.
Li ha ingannati per bene ritardando le pastiglie bloccanti e mostrando a Will di aver una figlia, cosicché traessero conclusioni errate sulla sua dedizione al compito.
Infatti riesce a scoprirli all’esterno e a mostrargli che in realtà è dal padre alcolizzato di Will a dargli da bere.
Per quel che riguarda il lato relazionale troviamo molti spunti in questo special di Sense8. La scena del ballo globale di compleanno, la canzone di Natale e la nuova orgia sono solo le manifestazioni più evidenti del loro legame ormai consolidato anche se alcuni elementi ancora non interagiscono molto o addirittura si respingono.
Queste dinamiche si esplicano anche in altre maniere, ad esempio nella scena iniziale in cui sono nel mare e ancora c’è una sorta di tira e molla tra Wolfgang e Kala, così come quando loro due si prendono a palle di neve.
Ancora, nella scena collettiva opprimente di Lito in cui trova la scritta sul muro di casa sua e i paparazzi all’ingresso, ed ognuno di loro vede il termine stereotipico che più lo affligge, viene evidenziato come anche i sentimenti negativi e di rabbia, ansia ed inquietudine vengano trasmessi attraverso il loro legame e reinterpretati a seconda della chiave di lettura di ogni individuo del gruppo.
Nel complesso Sense8 ci ha regalato una puntata avvincente, dalla sceneggiatura sublime, piena di emozioni dalla gioia all’inquietudine, ma dandoci un’idea di speranza, purché si riesca a credere nelle persone ed a stare insieme.
Questo si estende dal gruppo ai nuclei familiari dei singoli, famiglie di qualsiasi provenienza e stato sociale, vivi o anche morti, purché si riesca a stare insieme con il cuore, e questo probabilmente è il concetto stesso del Natale.
E nel frattempo che aspettiamo la seconda stagione..
“Happy fucking new year”