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Sense8: una serie davvero originale

Sense8 è inizialmente pesante, lascia un po’ perplessi, prevalentemente perché nelle prime puntate non è molto chiaro quello che succede e di dove si vuole andare a parare. Io personalmente non ero sicura; cioè una scelta così sci-fi di capacità telepatica e simili poteri mentali facilmente sfocia nella cavolata (per non essere volgare).. E invece no! Vi invito a superare le perplessità iniziali e proseguire, un po’ per dar credito ai registi e alla casa produttrice, un po’ perché tante serie epiche sono partite lentamente.. Un po’ come con la mia presentazione dei personaggi insomma! Questa però aveva uno scopo dimostrativo della struttura dei caratteri che con cui si trovano, e noi di conseguenza ci troviamo ad empatizzare. Perché al di là dei mille temi affrontati in questa maratona (per me è stata una serie da guardare tutta d’un fiato) quali macro-argomenti come omofobia, tumulti familiari, salute, religione, morte, vita.. quello che accomuna tutti è la diversità. Detta così è paradossale, un dialettico gioco di parole.

Ma è una diversità come arricchimento, è un plus, non un minus.

I sensati insieme diventano collettività: riducono i fattori esterni e tramite un’interiorizzazione dell’alter, piuttosto che privarsi dell’individualità, elevano la propria unicità a vera e propria determinazione del sé. Io ci vedo una trasformazione dal cartesiano soggetto di fatto (il classico “cogito ergo sum”) fino a fondare il gruppo sociale della psicologia gestaltistica.

In particolare Sense8 sembra una rappresentazione letterale della teoria del campo di Kurt Lewin: “Il tutto non è più somma delle parti, ma ha proprietà diverse; per cui si dovrebbe dire che <il tutto è diverso dalla somma delle parti> […] L’idea di gruppo come totalità dinamica deve includere una definizione di un gruppo fondata sulla dipendenza reciproca dei suoi membri […] un tutto caratterizzato da un alto grado di solidità intrinseca può contenere parti assai eterogenee…” [Field Theory in Social Science, pp. 146, 1951]

Ma un concetto di gruppo crea anche una distinzione con chi non ne fa parte, inizializzando un paradigma di contrapposizione tra il Noi ed il Voi.. ma cosa succede se il gruppo si estende all’intera umanità? Chi sarebbero a quel punto i “Voi”?

Credo che Sense8 in fin dei conti sia un racconto di solidarietà ed empatia, di comprensione reciproca e accettazione di sé e degli altri. É poi così fantascientifico poter scambiarsi idee da una parte all’altra del mondo? Pensandoci, abbiamo già gli strumenti adatti.

Sense8

“I realized quickly when I knew I should
That the world was made up of this brotherhood of man
For whatever that means”

“What’s Up”, 4 Non Blondes

All’8 di agosto, il giorno di nascita dei sensati, è stata annunciata la seconda stagione: se volete approfondire le novità seguite “Sense8, uno dei protagonisti cambia volto“.

 

 

Ringrazio Chiara Santi per l’aiuto, Andrea Lupo e Debora Bolis per gli spunti dai loro articoli.

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