7) Ne abbiamo anche noi! – Luca e Paolo (Camera Cafè)
Una macchinetta del caffè, un espresso triplo, un tavolino da caffè, una porta del bagno e un ascensore. La bromance all’italiana tra Luca Nervi e Paolo Bitta, interpretati dall’omonimo duo comico genovese, nasce (e cresce) proprio in questa piccola ed essenziale scenografia. Ma basta e avanza a rafforzare, nel corso delle stagioni, questa bromance da ufficio (anzi, più da pausa caffè infinita) che ha quel sapore intenso di vecchia amicizia. Luca è il maestro dell’arte del dolce far niente, un professionista del “lavoro minimo indispensabile” che riesce a fare meno di quanto sembri possibile. Paolo, dal canto suo, è il venditore con l’ego enorme (come il motore della sua alfa), sempre alla ricerca di un modo per evitare di lavorare davvero.
Insieme, sono una macchina ben oliata (ma solo per fare casino), il cui motto non dichiarato potrebbe benissimo essere: “Perché fare oggi quello che puoi rimandare a domani?”. Per questi fannulloni da competizione, la pausa caffè è sacra e la macchinetta è il loro tempio, il centro nevralgico di tutte le loro attività… o meglio, della loro totale inattività. È qui che Luca e Paolo trascorrono la maggior parte del tempo, architettando piani improbabili, ridendo delle loro stesse battute e osservando il mondo aziendale che va in frantumi senza mai muovere un dito per salvarlo. Se ci fosse un culto del caffè, Luca e Paolo sarebbero sicuramente i suoi profeti. Insieme, dimostrano che, a volte, l’importante non è il lavoro che fai, ma con chi non lo fai. La loro amicizia è un legame indissolubile fatto di risate, battute taglienti e una comune avversione per tutto ciò che somiglia a uno sforzo vero e proprio.
8) Brother from another mother – Jim ed Andy (According to Jim – La vita secondo Jim)
Jim, il tipico uomo di mezza età che vive per il divano, la birra e la televisione. Andy, il cognato eternamente single con una spiccata propensione a farsi trascinare nei guai da Jim. Insieme formano un duo che è tanto caotico quanto irresistibile. Jim è quel tipo di amico (e cognato) che la maggior parte delle persone cercherebbe di evitare, perché è sinonimo di guai. Ma Andy? Andy ci si butta a capofitto. Perché? Perché Jim è la personificazione del “perché no?”. Se c’è da saltare la dieta, trasgredire le regole o prendere la strada più lunga per fare qualsiasi cosa, Jim è lì, pronto con una birra in mano e un piano improbabile.
Dal canto suo, Andy è il perfetto complemento di Jim. Nonostante le sue buone intenzioni e il desiderio di trovare stabilità nella vita, finisce sempre per seguire i piani strampalati di Jim. Il risultato? Situazioni imbarazzanti, decisioni sbagliate e un legame che si rafforza proprio grazie ai disastri che condividono. Tra le bromance nelle serie tv, quella tra Jim e Andy è la complicità nel caos. Quel duo di uomini-adolescenti che, per evitare qualsivoglia faccenda domestica, si coalizzano, finendo sempre in situazioni che vanno dal ridicolo al potenzialmente catastrofico. Non c’è bisogno di parole complicate o gesti profondi tra loro: basta un’occhiata complice per capire che sono sulla stessa lunghezza d’onda. La bromance tra Jim e Andy è un ode all’amicizia, fatta di battute, piani assurdi e quel tipo di affetto che si esprime meglio con una birra e un pugno sul braccio, che con parole sdolcinate.