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10 buoni motivi per cui sarebbe meglio trovarsi a Twin Peaks che su Trenitalia

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Se la cosa che vi è venuta in mente appena letto il titolo è stata “ma che grande” seguito da una parola che inizia per C e finisce con ATA, mi trovate d’accordo con voi. Ebbene sì! Quindi ora vedrò di inventarmi qualche buona scusa per conferire a questo pezzo una sua ragion d’essere. Cominciamo con il dire che quel genio di Manzoniquello vero, Piero!»cit.) ha sdoganato la merda d’artista, qui con l’arte spartiamo poco e quindi diventa anche più legittima. Inoltre, dai, tutti scrivono di tutto creando parallelismi ben più improbabili di questo: sono certa che se cercassimo con accuratezza potremmo trovare un articolo capace di collegare il calo delle vendite delle Big Babol e la scomparsa di Pamela Anderson dagli schermi (ok, qui forse il riferimento è già più palese!). Insomma, chiessenefrega, la verità è questa, nuda e cruda, che vi piaccia o meno: amo Twin Peaks e so molto bene quale esperienza idillica sia il pendolarismo su Trenitalia. E, per giunta, nemmeno se costringessi le mie sinapsi ai più astrusi voli pindarici saprei concepire due luoghi (dell’anima e della narrazione) più assurdi di Twin Peaks e dei vagoni di Trenitalia.

Quindi, ecco i dieci buoni motivi per cui è meglio trovarsi a Twin Peaks che su Trenitalia

    1. In Twin Peaks prima o poi si scopre chi diavolo ha ucciso Laura Palmer, su Trenitalia non sarà mai possibile capire perchècazzo il treno stia facendo ritardo (e, le rare volte in cui lo scopri, sarebbe stato meglio non saperlo: giuro che una volta viaggiavo su un treno che ha fatto ritardo perché ha investito un cavallo!)

     

    1. I matti di Twin Peaks stanno fermi a Twin Peaks e, se spegni tv o pc, non ci sono più: i matti di Trenitalia ci sono sempre, e si spostano pure da un luogo all’altro

     

    1. Sul podio dei matti di Twin Peaks (bella sfida!) c’è indubbiamente Nadine Hurley (quella con la benda da pirata sull’occhio sinistro!) che ha una vera e propria ossessione per il rumore delle tende; arriva al punto di inventarsi una guida per tende silenziosa. Su Trenitalia, quando ci sono, le tende non sono solo tende: sono fazzoletti, tovaglioli, vestaglie, strofinacci, pannolini, pannoloni. Cromaticamente oscillano tra il giallo bile, il grigio topo e il bruno humus ma, soprattutto, se le vuoi aprire, NON SI APRONO. Il loro peso sfiora il quintale e sono fatte di un materiale che pare studiato apposta per creare cappe di calore (si veda punto 4). Dunque, per Nadine, nessun problema sonoro, per i poveri pendolari il rumore è il meno peggio. Comunque, non tutti i treni e, soprattutto, non tutti i vagoni, sono muniti di tende. Un problema per chi vuole dormire e ha scordato a casa gli occhiali da sole e per i fotofobici. Menomale che esiste il vandalismo provvidenziale: infatti, spesso, i treni NON sono muniti di tende, ma sono tutti bombolettati. Sì! Anche sui vetri. E non è solo artisticamente apprezzabile e umanamente confortante salire su un treno con fuori il sole e trovarsi con una torcia frontale (che manco i minatori) per vedere dove siano i sedili. No, è anche storicamente importante. Già, perché quando gli archeologi del futuro rinverranno i reperti dei treni (probabilmente cambieranno poco dallo stato di conservazione attuale) le firme-con-data dei writers permetteranno la datazione anche del mezzo di trasporto, concedendo agli uomini del futuro di rendersi conto della frequenza di cambio e pulizia di questi portentosi sogni su binari. Per esempio, venerdì scorso, sul mio treno, c’era questa scritta: “W V.E.R.D.I.!” firmato OsvaldinoX 1861
  1. L’immaginaria cittadina di Twin Peaks si troverebbe nello stato di Washington: al confine tra gli USA e il Canada. Il clima è dunque caratterizzato da temperature miti, autunni,primavere ed estati relativamente secche e inverni umidi (mi si perdoni se approssimativa: non sono una climatologa!). Comunque, un clima non estremo. L’offerta climatica di Trenitalia, invece, non comprende i climi temperati. A vostra scelta, la carrozza Antartide (-90ºC circa) e la carrozza Deserto di Lut (sui 70ºC circa). Ormai, gli aficionados sanno che vale sempre e solo il consiglio della nonna: vestirsi a cipolla, quindi sotto bikini e sopra tuta da sci, che non si sa mai che carrozza vi toccherà in sorte!

https://www.youtube.com/watch?v=-SRhSH2tq_o

  1. Uno dei più evidenti parallelismi delle nostre due T, è quello tra l’entità malvagia BOB e l’entità altrettanto malvagia CONTROLLORE. Il modus operandi di Bob è tremendo: si impossessa di una persona portandola a violentare e uccidere. Sotto l’unghia di ogni cadavere, Bob, lascia una lettera del suo nome. Ovviamente, il CONTROLLORE commette atti ben meno efferati e crudeli, ma vaglielo a dire tu a quello che si è svegliato alle 5:00, si è fatto tre ore di fila per comprare il biglietto, ha corso come Usain Bolt per non perdere il treno, ha inserito in fretta e furia il biglietto in 176 obliteratrici senza che nessuna delle 176 obliteratrici funzionasse, si è percorso dieci vagoni del treno tra le imprecazioni e la puzza di sudore degli altri seimila pendolari-maratoneti per cercare il controllore(probabilmente munito del mantello dell’invisibilità) senza trovarlo, si è addormentato stremato sui gradini del vagone, bocca aperta, occhiali storti, bavetta sul braccio e si è sentito svegliare dal tonante: «BIGLIETTO, PER FAVORE!» e alla spiegazione «Guardi, non funzionava nessuna obliteratrice!» si è sentito rispondere: «Non è un problema mio, sono 70 euro di multa!». BOB, almeno, le multe non le mette. Che, poi, non demonizziamo i poveri controllori: ospitano un essere ben peggiore di BOB: TRENITALIA. Bob fa robe brutte e ti lascia una lettera sotto l’unghia, Trenitalia fa robe meno brutte ma ti lascia debiti!

bob

  1. A Twin Peaks, se sei in ultramegagigaritardo salti sulla moto di Jack Hurley – che tanto sta piangendo o limonando la nuova arrivata o componendo canzoni struggenti che canterà in falsetto, belle però eh – e recuperi. Se sei in Italia e sei in ultramegagigaritardo sei sicuramente già su…  «Grazie per aver scelto Trenitalia!» dice l’altoparlante. Dammi una seconda opzione e vediamo un po’, pensi tu, sconsolato.
  1. Se vivi a Twin Peaks sospetti l’esistenza della Loggia Nera che è un luogo metafisico, spazio di confine tra la vita e la morte. Se viaggi con Trenitalia non hai dubbi circa la sua esistenza: ci sei seduto dentro.
  1. Quando senti una voce metallizzata e asettica in Twin Peaks, ascoltando la quale non si capisce nulla, appartiene a un nano vivente in una dimensione onirica, o, tutt’al più a Laura Palmer, non è la voce degli annunci che deve comunicarti a quale binario – dall’altra parte della città – è stato spostato il tuo treno o quanto ritardo farà.
  1. Quelli di Trenitalia si scusano perennemente per il disagio, ma continuano a crearne. Lynch se ne sbatte delle scuse.
  1. Per prendere Trenitalia serve il biglietto, ma non vorremmo pagarlo. Twin Peaks si meriterebbe pagassimo il biglietto, ma non ce ne è bisogno.

(Un saluto agli amici di – Trenitalia che distrugge carriere universitarieUnicorni, draghi e treni in orarioSpotted: trenord David Lynch – www.davidlynch.it Twin Peaks Italian GazetteTrenitardo – la banca del tempo perdutoTrenord Victims, Sesso droga e trenord)