Alt! Non accusiamo nessuno di blasfemia che qui non ci sono giardini incantati ( e se non capite a cosa alludo, è il caso che vi andiate ad ascoltare De Andrè!). La storia dei Dieci comandamenti la sappiamo tutti, no? Che sia per il catechismo, per il colossal di DeMille o perché la suora, all’asilo, ti ricordava che lei poteva anche non sapere se eri stato effettivamente tu a rubare la nuova macchinina (o il nuovo pokemon, qui dipende dall’anagrafe) dallo zainetto del biondino della classe, ma da lassù ti vedono e se sei stato tu e non ti penti ti aspetta una menata mica da scherzo. Ricordiamo comunque come è andata, che quando si ha a che fare con faccende di questa portata, è sempre meglio essere precisi. Mosè, dopo tutta la manfrina delle dieci piaghe d’Egitto, libera gli ebrei dal giogo del Faraone e li conduce verso la Terra Promessa. Dopo mesi e mesi di cammino, dopo aver attraversato – a piedi – il mar Rosso, Mosè sale sul monte Sinai e riceve i 10 comandamenti. In soldoni, si tratta di un decalogo di leggi che Dio dà agli uomini e alle quali ogni buon fedele deve attenersi. Al di là del significato religioso, dunque, possiamo in qualche modo considerarli una traccia di comportamento morale che sarebbe opportuno rispettare. Sempre andando oltre la spiritualità della questione, alcuni di questi punti sono effettivamente reati punibili dalla legge e altri sono ascrivibili a quelle norme di buon senso verso cui (ahimè, ahinoi!) non tutti gli esseri umani tendono. Le serie tv ci raccontano delle storie. Le storie ci servono per capire la vita. Ecco perché, analizzando le serie tv, si possono analizzare diversi aspetti vitali di primaria importanza. Andiamo un po’ a vedere come se la cavano i nostri eroi con questa roba del Decalogo. Tra loro, ci sono modelli di moralità. Ma è chiaro che buona parte di quei mascalzoni brucerebbe all’inferno in eterno.
Non avrai altro Dio all’infuori di me
Abbiamo appena iniziato eppure c’è subito da sbizzarrirsi. A partire da Shonda Rhimes che grazie al suo Grey’s anatomy assurge a divinità (nel 2007 il TIME la inserisce nella lista delle 100 persone più influenti del mondo). Venerata come una dea, si becca anche la parte più scomoda della divinità quando “uccide” Dereck Sheperd: ma le imprecazioni non fanno per noi. Se uno pensa a The Following il riferimento al comandamento in questione è dietro l’angolo. Eh già, perché quella fondata da Joe Carroll è una setta con tutti i crismi: ci sono gli adepti e c’è il culto dell’omicidio seriale. Non sempre gli dei sono clementi, ce lo insegnano i greci e l’antico testamento. Infine, come non ricordare David Pilcher di Wayward Pines? Capace di ricreare un mondo (benchè questo abbia le dimensioni di una città), di salvare l’umanità e dettare le regole necessarie alla sopravvivenza di questa nuova “Terra Promessa”. Eppure finisce che lo fanno fuori e proprio come ci racconta Nietzsche: Dio è morto.