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10 personaggi metafisici delle Serie Tv

3) Il Re Giallo – “True Detective”
true detective carcosa

Ciò che non si vede e desta il sospetto della propria esistenza, affolla le nostre menti ed attecchisce a fondo come un inestirpabile morbo, creando l’inganno del dubbio come un frugale e passivo tarlo nel cervello.
Laddove il principio razionale della verosimiglianza si è piegato al principio dell’astrattezza, è nata una nemesi formata dal destabilizzante processo di indagine interiore, quella che spinge ad interrogarsi circa l’origine di un male ontologico come identità concettuale che trasfonde la propria rovente essenza nell’essere umano come in piccoli vasi di vetro pronti a spaccarsi. Il tutto, giungendo alla conclusione che l’universalità è la fittizia immagine di una realtà non universalizzabile.
Come qualcuno più saggio di me ha asserito, dopotutto, su ciò di cui non si può parlare bisogna tacere. Ed io, come Rust, mi ci sono già arrovellato su fin troppo.

4) Demone Ombra – “Game of Thrones”
game of thrones

Una toccata e fuga nello smisurato universo di “Game of Thrones” è quella del Demone Ombra partorito da Melisandre. Un ruolo breve ma che, da elaborato espediente di Stannis, ha catalizzato un torrenziale flusso di avvenimenti, inimicizie e risvolti politici.
Un essere metafisico che, da quanto ne sappiamo, ha avuto un breve ciclo di vita dettato dalle imperscrutabili leggi divine dell’universo di Martin che ne hanno caratterizzato l’esistenza: dopo aver ucciso “il falso Re”, difatti, svanisce nel nulla.

5) Oni – “Teen Wolf”
teen wolf

Fanno il loro esordio nella terza stagione, ed in accordo con la letteratura del folklore giapponese dalla quale tali figure prendono spunto, sono raffigurati come orchi e svolgono il ruolo di “sicari” del sovrannaturale, venendo evocati all’occorrenza come strumento soprannaturale per svolgere compiti in maniera del tutto imparziale.

6) Mostro o Fumo nero – “Lost”
Lost - fumo nero

Il superamento del concetto di non-luogo nell’essere paradossalmente confinati in un’isola deserta è una delle rappresentazioni di una mitologia che vuole sconfinare i convenzionali principi di bene e male, inserendoli con un’antinomia in contesti che, contrariamente, assumono fattezze concrete.
Questo stesso principio caratteristico è stato attribuito alla nemesi di “Lost” nella scelta rappresentativa del male ontologico raccontato con un simbolismo chiaramente riferito alla Genesi.
L’entità dell’”Uomo in nero” è costretta e circoscritta alla materializzazione tramite il truculento “Fumo nero” e tramite la trasformazione e camuffamento nei personaggi dell’isola.

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