6. Merlin: da soli per sognare
Anche quello della fantasia è un mondo individuale, poichè i sogni sono sempre diversi da persona a persona…
Non è che Merlin sia una serie da guardare da soli: diciamo che può essere apprezzata tanto in solitaria quanto insieme ad altri, infatti a tenerci compagnia bastano spesso le immagini meravigliose che le avventure di Merlino e del Principe Artù suscitano nella parte della nostra mente rimasta bambina; e quando si viaggia con il pensiero non è necessario avere accanto qualcuno che rischi di riportarci alla realtà troppo presto.
Inoltre i personaggi riescono a catturare le nostre simpatie con tale maestria da diventare essi stessi gli amici con cui condividere le emozioni che proviamo: ci riconosciamo nei loro comportamenti e nei loro sentimenti, e almeno per i quaranta minuti dell’episodio non abbiamo bisogno di nessun altro.
Noi telefilm addicted ci affezioniamo ai protagonisti di ogni serie tv, ma nel caso di Merlin il legame è forse ancora più intenso, poichè si tratta di un prodotto concepito per un pubblico giovane e le storie rivolte all’infanzia (almeno quelle di qualità) presentano sempre personaggi rassicuranti e ben caratterizzati… Magari per aiutare i bambini troppo soli a scoprire dentro di loro quell’inesauribile risorsa di felicità che si chiama immaginazione.
Siamo adulti ormai, è vero… Ma un ripasso di certe cose non può farci male, una volta ogni tanto.
“La solitudine è indipendenza: l’avevo desiderata e me l’ero conquistata in tanti anni. Era fredda, questo sì, ma era anche silenziosa, meravigliosamente silenziosa e grande come lo spazio freddo e silente nel quale girano gli astri” (Hermann Hesse)