2) Gomorra – La serie
Gomorra – La serie è il caso più famoso degli ultimi anni. È il primo esempio di serialità italiana che eguaglia – e, in certi momenti, supera – per qualità i prodotti americani. La storia, tratta dall’omonimo bestseller di Roberto Saviano (il quale partecipa come soggettista e sceneggiatore) e prodotta da Sky e Cattleya, è ambientata a Secondigliano, quartiere di Napoli, dove comanda la famiglia camorrista dei Savastano, capitanata da Pietro. Di puntata in puntata, si svelerà un mondo fatto di delinquenza e morte, costituito da lotte per il potere con la famiglia rivale dei Conte e faide interne al clan dei Savastano.
Gomorra – La serie si contraddistingue per una regia di qualità (tra i quali spicca Stefano Sollima), la quale prende molto dal cinema realista – innanzitutto per via dei dialoghi esclusivamente in dialetto napoletano – , giovani attori presi direttamente dal teatro e una sceneggiatura che non lascia nulla all’immaginazione. Deve molto alla cinematografia di stampo popolare, HBO ne ha acquistato i diritti e sta avendo un ottimo successo anche fuori dall’Italia. Una vera perla.
3) Romanzo Criminale – La serie
Stefano Sollima non è nuovo a queste incursioni nel mondo della televisione. Il regista di Suburra ha infatti ideato e curato la regia di un’altra serie, sempre per Sky. Romanzo Criminale – La serie è stato il prodotto di punta del canale satellitare dal 2008 al 2010. Come Gomorra – La serie prende spunto da un bestseller, Romanzo Criminale, di Giancarlo De Cataldo e come la serie tratta dal libro di Saviano è molto forte l’elemento realistico (infatti gli attori parlano quasi sempre in dialetto romanesco). Romanzo Criminale narra le vicende della cosiddetta Banda della Magliana, batteria di criminali che tra gli anni ’70 e ’80 ebbero il monopolio affaristico-criminale di buona parte dell’Italia.
Romanzo Criminale – La serie è stata il trampolino di lancio dei giovani protagonisti che ne hanno preso parte (come Francesco Montanari, Vinicio Marchioni e Alessandro Roja), ma ha inoltre segnato l’inizio della collaborazione di Stefano Sollima con Sky e Cattleya.