HOMELAND
Carrie Mathison, un’altisonante spia americana che fa del suo lavoro la sua ragione di vita. Il fatto che sia bipolare non fa altro che aumentare la dinamicità e la rapidità con cui Homeland si impone sulla scena seriale targata USA. Trattando temi bellici, la serie non può che essere movimentata e votata all’azione, ma a volte Carrie e compagnia (oltre a far saltare i nervi) trasmettono un’ANSIA spropositata. La protagonista si ritrova sempre nei guai fino al collo e deve camminare veloce, si guarda attorno, si volta indietro, vede un’ombra, un nemico che cerca di inseguirla e prenderla, così Carrie inizia a correre, e si sà, quando una persona corre comincia ad avere l’affanno. Allora, cominci ad averlo anche tu e ansimi nell’attesa che arrivi qualcuno a salvarla, come Saul per esempio, ma Saul è troppo impegnato a fare altro e così Carrie è da sola (no, ma va?!) e si ricomincia, con le corse, l’affanno…
Anche a raccontarlo mi è venuta ANSIA! Comunque, povera Carrie, qualcuno vada ad aiutarla!