Il misantropo è una creatura assai difficile da avvistare, non perchè sia in via di estinzione (anzi…) ma a causa della sua straordinaria abilità nell’evitare i luoghi popolati da altri esseri viventi.
In discoteca lo scorgerete seduto a un tavolino con una pinta di birra scura, che sorseggerà mentre lancerà sguardi sdegnosi a quelli che ballano. Durante un party non proverà a fare amicizia, non si avvicinerà mai al buffet (così da scongiurare qualsiasi tentativo da parte di altri di instaurare una conversazione) e se qualcuno oserà proporgli di cantare “tanti auguri a te” al festeggiato fingerà di essere muto dalla nascita.
Insomma, il misantropo è una specie protetta da ammirare aSi tratta di un’interessante variazione dell’homo sapiens comune e all’apparenza può sembrare una persona normale, uno come tanti; ma non lasciatevi ingannare, poichè nelle rare occasioni in cui il misantropo si arrischia a frequentare posti affollati si fa riconoscere subito, grazie ad alcune caratteristiche del tutto singolari: su una spiaggia, lo troverete rannicchiato in un angolino ombroso, con occhiali da sole nerissimi e la faccia arrabbiata, completamente vestito, intento a osservare con disgusto la gente che gioca e ride e nuota. In u distanza di sicurezza. Non ama la compagnia, il baccano, le battute di spirito.
Gli piacciono però le serie tv: ne va assolutamente ghiotto, e uno dei pochissimi modi per avvicinarlo è proprio invitarlo a una maratona del telefilm che preferisce… In effetti è appassionato di serie tv al punto da essersi ispirato a esse per stilare la lista ufficiale delle sue regole di vita, ovvero il Decalogo del Misantropo.
Scopriamolo insieme!
1. Uscire di casa il meno possibile (Detective Monk)
Un vero misantropo costruisce il nido in un ambiente congeniale e ha cura di lasciarlo solo se è strettamente indispensabile, per esempio quando il frigo è vuoto e la debolezza data dal digiuno inizia a essere difficile da sopportare.
Questa norma di vitale importanza gli è stata trasmessa dal brillante detective Monk, geniale protagonista dell’omonimo telefilm; in seguito all’improvviso omicidio della moglie, infatti, Adrian comincia a manifestare leggeri squilibri comportamentali e diviene preda di moltissime fobie, quali per esempio emofobia, agorafobia, acrofobia (paura del sangue, dei luoghi aperti o affollati, dell’altezza)… Perciò, per evitare di incappare nelle cose che lo spaventano si chiude in casa per più di tre anni, finchè la sua infermiera non riuscirà a convincerlo a uscire di nuovo e a rimettersi al lavoro come investigatore privato.
Ecco quindi una prima lezione da imparare a proposito del misantropo: se tende a circondarsi solo di oggetti e persone che conosce bene e dai quali sa cosa aspettarsi è anche perchè, come Adrian, forse teme le novità e i cambiamenti; lasciare la propria casa sicura e recarsi magari in un bar o in un negozio lo espone alla possibilità di incontrare estranei, e questo è davvero spaventoso.