3. Onestà a tutti i costi (Daria)
Il mondo a colori sgargianti di questa serie animata degli anni ’90 ha insegnato al misantropo a trattare i rari, e perciò importanti, rapporti interpersonali che coltiva con la più assoluta onestà. Il che per lui non significa solo non mentire, ma anche dire sempre agli altri ciò che pensa, anche a costo di apparire eccessivamente sarcastico o aspro.
E’ così che Daria Mongerdorffer si comporta, ed è per questo che a differenza della sorella Quinn, in grado di rendersi simpatica a tutti, riuscirà a stringere amicizia soltanto con Jane, l’unica ragazza capace di capirla davvero.
Sia chiaro, Daria non è nè rozza nè stupida… Al contrario, possiede un senso estetico e artistico delicato, e il suo presunto odio verso “questo triste mondo malato” (cit.) ha ragioni profonde che scopriremo nel corso degli episodi.
Ciò che forse fatica a comprendere è che sincerità non significa necessariamente sputare in faccia a tutti le loro mancanze e i loro difetti, anche laddove le critiche siano giuste: questa è solo aggressività e rischia di sortire l’effetto opposto a quello desiderato, poichè le persone tenderanno a scambiare l’onestà per arroganza e insensibilità.
Sincerità vuol dire non mentire di fronte a una domanda, parlare schiettamente agli altri delle cose essenziali, senza fingere sentimenti che non si provano… Non sentirsi in diritto di emettere sentenze su chiunque e qualsiasi cosa.
Per crescere e cambiare Daria dovrà imparare a mitigare il proprio carattere, e questo è ciò che finiscono per fare, prima o poi, tutti i misantropi.