8. A mali estremi, estremi rimedi (Dexter)
Ecco un personaggio cui il nostro eroe vorrebbe senza dubbio assomigliare: quando Dexter si trova davanti a un uomo o a una donna talmente corrotti da rappresentare un pericolo non esita a fare ciò che deve, e li toglie di mezzo. Niente remore, nessun senso di colpa, zero ripensamenti.
Non è forse il sogno di ogni misantropo, e non solo? Essere abbastanza forti e sicuri di sè da non temere più nè la legge nè la coscienza?
Il misantropo sarebbe forse un buon Dexter: con un pizzico di sadismo in meno e maggiore discernimento rispetto al protagonista del telefilm diverrebbe un giustiziere più corretto di molti filantropi che amano parlare ma non sanno agire.
Tuttavia, si tratta appunto di un sogno. Perchè nella vita reale l’outsider, colui che ha opinioni differenti dalla maggioranza della gente e che non attira disprezzo e antipatia, difficilmente verrà ascoltato; sarà anzi probabilmente condannato a restare un brontolone nell’ombra e alla fine deciderà di cambiare il proprio carattere oppure di chiudersi su se stesso come un riccio, estraniandosi completamente o quasi dal consorzio dei suoi simili.
Come abbiamo avuto modo di sottolineare in altra sede, la storia di Dexter è tanto appassionante quanto illusoria, e purtroppo gli spettatori lo sanno: adorano fingere che sia tutto vero e immedesimarsi nel ruolo del protagonista figo e disinibito… Ma quando la puntata finisce bisogna tornare con i piedi per terra.
Per il misantropo tale amara rivelazione è ancora più difficile da sopportare, in quanto la sua intelligenza e il suo pragmatismo gli hanno impedito di credere anche solo per un istante alla fiction. Forse è per questo che odia tanto il mondo: perchè non potendo volare con la fantasia non riesce mai a prendersi una pausa da esso, e dalla sua stancante monotonia.