3) Oz
La vita in carcere è dura, si sa, ma quella di Oz è semplicemente impraticabile. All’interno delle sue mura si fanno numerosi passi indietro nella storia fino ad arrivare alle dinamiche sociali tipiche dell’Età della Pietra, con vari clan costantemente in lotta tra di loro che eleggevano il loro leader non tanto per le sue capacità gestionali, ma per il suo talento nello spaccare crani. Con i suoi difetti, Tom Fontana ci mostra dalla serratura tutto il marcio dell’umanità, riuscendo nell’impresa di renderlo clamorosamente appetibile. Com’è possibile che l’abbiano visto solo in pochi?!
2) The Young Pope
È stato criticato, talvolta a ragione e talvolta no, però la capacità di stupire del maestro Sorrentino è al di sopra di ogni sospetto. Il genio partenopeo si è inventato un Papa giovane e strafigo che fuma, gioca a biliardo, va in giro con un paio di sgargianti occhiali da sole ed è semplicemente inflessibile contro chiunque non si pieghi al suo volere e ostacoli la sua ascesa. “The Young Pope” ci mostra dall’interno una Chiesa sicuramente diversa da quella reale, ma la domanda è: quanto?