The Vampire Diaries è una di quelle poche storie che paradossalmente funziona molto meglio sullo schermo che sulla carta. Da una saga assolutamente scontata, hanno tirato fuori un piccolo gioiellino. Durante le prime stagioni non riuscivo mai a staccare gli occhi dallo schermo. Paradossalmente anche il triangolo amoroso fra Elena e i fratelli Salvatore, nonostante fosse un clichè assurdo, era interessante da seguire. Tutto molto bello.
Poi ho cominciato a perdere il conto delle volte in cui la gente è morta e resuscitata dal nulla. O delle volte in cui i vampiri decidevano di spegnere le loro emozioni. L’idea di un bottone mentale che serva a fare questa cosa mi è sempre sembrata assurda, ma sorvoliamo. Damon e Stefan sostanzialmente un giorno si accendevano e uno si spegnevano. E con il passare delle stagioni la trama si faceva vista e rivista e i personaggi continuavano a perdere la loro caratterizzazione originale (o forse semplicemente sono cambiati i nostri gusti. Ve ne parliamo qui).
Damon è diventato un orsacchiotto, Elena è più o meno morta e Klaus è sparito. Di ragioni per guardare una Serie Tv confusa non ne avevo abbastanza.
