“Solo una volta e non lo scordi più”, così cantavano gli Zero Assoluto qualche anno fa riuscendo a esprimere un concetto interessante che si prende la responsabilità di raccontare quanto a volte basti anche pochissimo tempo per far sì che una cosa o una persona non venga mai più dimenticata. Che ciò che cantassero gli Zero Assoluto fosse una verità lo abbiamo compreso bene durante la nostra vita quotidiana, ma anche quella seriale non è stata da meno. In mezzo a tutte le Serie Tv che abbiamo visto, se ne nascondono alcune che ci hanno segnato soprattutto perché hanno tolto di scena un personaggio che abbiamo vissuto per pochissimo tempo, ma poi rimpianto per sempre. Nonostante la presenza di tutti gli altri personaggi ben strutturati, nessuno è riuscito a non farci sentire la mancanza di tutto quello che avremmo potuto avere con lui o lei. In questo senso gli esempi sono infiniti, e ognuno – a modo suo – riesce a distruggerci riducendoci a pezzettini.
1) Oberyn Martell – Game Of Thrones
Oberyn Martell è apparso durante Game Of Thrones soltanto nella quarta stagione e solo per qualche episodio, ma a noi – di questo tempo così breve – non è interessato assolutamente niente: ci manca, lo rimpiangiamo, e pretendiamo delle scuse da parte degli autori per averci privato di lui in modo così drastico. Partiamo da un pregio inattaccabile di questo personaggio: odia Tywin Lannister, e a noi solo per questo piacque fin da subito. Trovare qualcuno che odia i nostri nemici è sicuramente il primo passo per iniziare una grande amicizia. Ma anche senza questo odio condiviso, Oberyn sarebbe stato ultra apprezzato da noi grazie a quel suo lato affascinante e interessante che avrebbe ancora potuto dirci e darci molto. La sua morte è stata una delle cose più ingiuste che sia mai avvenuta all’interno della serie e – e di cose ingiuste ne sono accadute – soprattutto per com’è stata gestita. Oberyn meritava di più, e saremmo stati curiosissimi di vederlo in scena per molto più tempo durante Game of Thrones.
2) Trici – Orange Is The New Black
La morte di Tricia, avvenuta durante la prima stagione di Orange Is The New Black, apre ufficialmente le danze della famosa serie dimostrandoci che quello che vedremo, in quel momento e in futuro, non sarà una passeggiata, che ci saranno più ingiustizie di quante ne vorremmo, e che la tenerezza spesso non verrà ricompensata. Tricia è l’unione di tutto quello che abbiamo appena detto, ed è anche una vita spezzata proprio nel momento in cui era riuscita a conquistarsi la possibilità di vivere al meglio delle sue possibilità. Chiunque la rimpianga – e siamo tanti – ricorderà bene, infatti, che prima di morire la giovane si era appena disintossicata. Finalmente, dopo tanto tempo, la sua immensa tenerezza e la sua dolcezza avevano raggiunto in grande traguardo, uno di quelli per cui abbiamo sperato fin dall’inizio. Insieme a lei abbiamo conosciuto l’essenza di Orange Is The New Black, e insieme a lei abbiamo forse pianto per la prima volta durante questa serie.
3) Simon – The West Wing
Simon rappresenta il rimpianto di tutti i fan di The West Wing, ma anche il rimpianto di tutti quei personaggi che tutto avrebbero voluto, meno che la sua morte. Non era solo un agente dei Servizi Segreti, non era solo un personaggio che abbiamo visto per soli quattro – e ripeto, quattro – episodi. Era un uomo interessante che riusciva a darci due facce di sé in un tempo estremamente determinato: da una parte la sua dolcezza, e da un’altra la forza e la determinazione che lo hanno contraddistinto nel suo lavoro. La sua morte è avvenuta in modo drammatico a causa di un brutale assassinio, e questo – in un certo senso – lo ha consolidato a tutti gli effetti come un personaggio speciale non solo per noi, ma per tutto il resto dei personaggi che – dopo la sua morte – hanno rimpianto la grande persona che avevano di fianco a loro.
4) Eddard Stark, il rimpianto delle Serie Tv che rende tutti sacrificabili
Eddard Stark è morto, ma per la serie – e per noi – questo non è mai successo. In un certo senso, la sua presenza è sempre riuscita a farsi sentire in modo profondo, quasi ingombrante, ma mai fastidioso. Ci piaceva quella vena nostalgica verso questo personaggio che ha – inizialmente – preso il posto di vero protagonista all’interno della serie, ma la sua dipartita – avvenuta praticamente quasi subito – ci ha fatto comprendere una cosa fondamentale: in Game Of Thrones tutti sono sacrificabili, anche quelli di cui non penseresti mai. Dalla sua decapitazione, la serie entra a tutti gli effetti nel vivo accompagnandoci verso il suo svolgimento e, poi, verso la sua fine, ma sempre con il rimpianto di non averlo con noi.
5) Rye Gerhardt – Fargo 2
La seconda stagione di Fargo inizia con Rye Gerhardt, e intendiamo letteralmente. È lui a far scattare la molla, è lui a cominciare a tutti gli effetti la seconda stagione con tutti i suoi drammi. Dopo aver fatto un brutto e duro colpo, viene investito da Peggy Blumquist, e così – immediatamente – viene fatto fuori lasciandoci totalmente a bocca aperta. Il poco tempo che ha avuto a disposizione era riuscito a mostrarci un personaggio estremamente interessante e vittima della sua parte più fragile, quella che si sentiva inferiore ai suoi fratelli, quella che aveva bisogno di una rivalsa che non riusciva a ottenere perché inadeguato al ruolo da criminale. Aver fatto fuori così presto un personaggio così contraddittorio è certamente un rimpianto bello grosso all’interno del mondo delle Serie Tv.
6) Eden – The Handmaid’s Tale
Eden è a tutti gli effetti il personaggi di The Handmaid’s Tale che più ci ha fatto soffrire, soprattutto perché la sua vita viene interrotta a soli 15 anni. Quella che abbiamo di fronte a noi è – a tutti gli effetti – una ragazzina che vive in un mondo che spaventa in ogni angolo. Inseguendo il vero amore, viene giustiziata in una delle scene più tragiche della serie. Prima della sua definitiva morte, Eden recita un passo della Bibbia, lasciando quel mondo e lasciando noi con un grande rimpianto capace di fondere quell’universo fittizio al nostro. Aveva solo 15 anni, ma in The Handmaid’s Tale questo non sembra importare, e forse è proprio questo a fare più male.
7) Angie – Desperate Housewives
Angie è il centro della sesta stagione, ed è quello di cui i fan di Desperate Housewives avevano bisogno. Prima di tutto, va ricordato che la serie stava iniziando a zoppicare, ma la presenza di questo personaggio era riuscito a risollevare le sorti del primo cenno di stanchezza. Piano piano, infatti, Angie prese sempre più spazio all’interno della storia con un mistero che la vedeva protagonista ma che, allo stesso tempo, le ha permesso di raccontare senza filtri ciò che è. Il suo temperamento italiano, il suo modo di vivere la vita senza alcun filtro, la sua schiettezza, la sua intelligenza e la sua forza: ognuna di queste cose è uno dei motivi per cui abbiamo amato questo personaggio nonostante ogni cosa, ed è anche uno dei motivi per cui portiamo dentro di noi il rimpianto di non averla mai più rivista.
8) Shane Walsh , il rimpianto di The Walking Dead e dell’intero universo delle Serie Tv
Partiamo da un presupposto base: Shane Walsh non doveva morire. Il suo personaggio era in grado di reggere la scena perfettamente da solo riuscendo a mettersi allo stesso livello di Rick, se non anche più alto. Le diversità tra i due sono state fondamentali per le prime due stagioni, capaci di regalarci uno dei rapporti più interessanti all’interno del mondo delle Serie Tv. Ma – come detto prima – Shane era assolutamente in grado di reggere la scena da solo grazie alla sua perfetta caratterizzazione: era intelligente, ma anche vittima della sua psicosi, una condizione che spesso lo portava a essere imprevedibile, incontrollabile. In sole due stagioni, Shane è stato tutto: sia buono che cattivo, sia con Rick che contro Rick, sia in conflitto che in pace. Sarebbe stato interessante scoprire come si sarebbe potuto evolvere il futuro tra i due – e più in generale il futuro del personaggio – adesso che The Walking Dead sta lentamente svolgendo verso il suo definitivo finale. Essere stati privati di questo personaggio in modo così precoce è stata una delle ingiustizie più cattive che la Serie Tv ci abbia mai fatto, ma – nello stesso modo di Game Of Thrones – le è servito per dimostrarci che sono tutti sacrificabili, anche i più forti e amati.
9) Lexa – The 100
Lexa è il rimpianto di Clarke, il rimpianto di The 100, il rimpianto dei fan. Il suo personaggio ci ha sedotti, e poi abbandonati ingiustamente, e chiariamoci: non lo meritava per nulla al mondo. Stiamo parlando di un personaggio che è riuscito a farsi conoscere da noi per ben due volte: la prima volta lo ha fatto in modo tosto, tostissimo, con il piede di guerra. La seconda volta, invece, lo ha fatto in modo delicato, dolce, umano. E sapete quand’è che ci ha abbandonati? Sì, proprio in quel momento. Finalmente anche la sua relazione con Clarke stava cominciando ad andare per il verso giusto, ma The 100 non ne ha voluto sapere nulla: Lexa era da sacrificare, e noi dovevamo solo accettarlo. A titolo informativo, però, va detto che non l’abbiamo mai accettato. Giusto per essere chiari.
10) D’Angelo Barksdale – The Wire
The Wire ha dato vita, in pochissimo tempo, a un personaggio impeccabile, e con la stessa facilità ha deciso di distruggerlo. D’Angelo Barksdale è immischiato nel traffico d’affari illegale, ma con una prospettiva decisamente diversa. Il suo sogno, infatti, è quello di lasciarsi alle spalle la criminalità, ma questo è un sogno che – purtroppo – non verrà mai realizzato. D. finisce in galera per evitare di denunciare la sua famiglia, ed è proprio lì che perde definitivamente la vita per mano di un emissario di Stringer Bell. La sua morte non è mai stata accettata dai fan di The Wire, soprattutto per via del peso enorme che covava dentro di sé, il peso delle sue origini e del sogno irraggiungibile. L’amaro in bocca nei confronti della sua drammatica morte non ci è mai passato, soprattutto a causa della realtà con cui si è contraddistinta. Inevitabilmente, il suo, era quel tipico personaggio per cui avremmo sperato un futuro totalmente diverso.
11) Il Principe – Gomorra
Il Principe, ricorderete, è il protagonista di alcune puntate della seconda stagione di Gomorra. Il suo personaggio è a tutti gli effetti un Tony Montana dall’alto tenore di vita dovuto a tutte le truffe con cui, da sempre, contraddistingue la sua esistenza. Il Principe è un personaggio estremamente furbo, astuto, intelligente e proprio per questo – allo stesso modo – pensa di essere un pezzo insostituibile nella catena della criminalità di Gomorra: una convinzione che gli costerà cara. La sua caratterizzazione, in così poco tempo, è riuscita a essere ineccepibile grazie anche alla perfetta interpretazione dell’attore. Purtroppo, però, il nostro entusiasmo è durato ben poco. Il Principe è stato sacrificato sull’altare della partita a scacchi tra Pietro e Genny Savastano, e con lui tutto quello che ancora poteva dare.