Il method acting, talvolta chiamato metodo Stanislavskij dal lavoro sperimentale da cui ha preso ispirazione, è un approccio nato negli anni ’30 che consiste in una serie di tecniche atte a ottenere una totale immedesimazione dell’attore nel personaggio che sta interpretando. Il metodo presenta tecniche che agiscono sulla sfera psicologica e comportamentale ma, quella che risulta più evidente, è la sfera fisica, laddove l’attore subisca una trasformazione affinché assomigli esteticamente al personaggio.
Negli ultimi anni attori come Christian Bale, Joaquin Phoenix, Daniel-Day Lewis o Heath Ledger hanno mostrato apertamente di seguire il method acting, dimostrando (apertamente o attraverso fotografie, testimonianze e video ottenuti di nascosto) di non uscire dal personaggio persino al di fuori del set. Celebre è il caso di Robert De Niro in Toro Scatenato, con un incremento di peso notevole verificatosi durante le riprese. La scuola è ancora oggi viva e apprezzata da tanti nuovi attori negli Stati Uniti. Queste tecniche non hanno ottenuto lo stesso successo ovunque, proprio in Italia per esempio non hanno mai particolarmente attecchito, ma anche negli Stati Uniti si sono sollevate voci contrarie. Persino in alcuni film vediamo critiche o viene fatta ironia sul metodo: oramai è celebre il personaggio di Kirk Lazarus di Tropic Thunder.
Non tutti approvano il method acting, molti sono coloro che sostengono che non abbia reale efficacia e che, soprattutto, non sia un metodo necessario. Tanti hanno inoltre sollevato dubbi sulla sua pericolosità , legata a cambiamenti fisici repentini e frequenti. Andiamo dunque a scoprire 12 attori e attrici che si sono espressamente opposti
1) Sebastian Stan
Sebastian Stan, il Bucky Barnes dell’MCU che ha in seguito preso parte a grandi film come Tonya e che recentemente ha fatto parlare di sé in Pam & Tommy nel ruolo di Tommy Lee (evidentemente il suo volto funziona perfettamente per interpretare fidanzati non proprio raccomandabili), si è dichiarato espressamente contrario al method acting. In particolare ha sottolineato il disagio che il metodo provoca anche sulle altre persone del set, diventando un grande elemento di disturbo e definendo “narcisista” chi decide di adottarlo.
2) Mads Mikkelsen
Mads Mikkelsen ha usato davvero pessime parole nei confronti del method acting. Definendolo apertamente una s*******a, Mikkelsen ha criticato sia i rischi degli attori che adottano l’approccio, sia i media che decidono di esaltarne le performance, chiedendone a gran voce premi in loro favore. Pur sostenendo le straordinarie doti di Daniel Day-Lewis, ha inoltre aggiunto che, se fossero nello stesso set, si divertirebbe a cercare di farlo uscire costantemente dal personaggio per riportarlo nella realtà , al di fuori delle riprese. Insomma il protagonista di Hannibal, di quel gioiellino che è Il Sospetto e di tante altre opere, non ha lasciato a dubbi in merito alla sua posizione. D’altronde se, quando gli è stato affidato il ruolo di Gellert Grindelwald, ha fatto ben poco per assomigliare fisicamente alla versione del personaggio di Johnny Depp, era difficile avere dubbi sulla sua opinione a riguardo.
3) Will Poulter
Nonostante la giovane età , Will Poulter ha già partecipato a molteplici opere di rilievo, avendo cominciato già in adolescenza a ottenere ruoli davvero interessanti. L’attore, in modo simile a Sebastian Stan, ha enfatizzato il comportamento inappropriato dei colleghi che seguono il method acting, aggiungendo che seguirlo diventa quasi una scusa per giustificare il proprio modo di comportarsi.
4) Laurence Olivier
In questa lista abbiamo anche un attore che ci porta indietro nel tempo, ricordandoci che il method acting non viene seguito soltanto da pochi anni. Il grandissimo attore e regista, nonché apparentemente spia britannica in azione per sensibilizzare contro la Germania durante la seconda guerra mondiale, sembra che pronunciò parole curiose contro il metodo. Durante le riprese del film Il maratoneta, a un Dustin Hoffman distrutto da tre giorni di assenza di sonno per entrare nel personaggio, chiesa al collega “Mio caro, perché non provi semplicemente a recitare?”. Un grande attore britannico di teatro difficilmente poteva comprendere comportamenti simili, essendo abituato a tecniche ben diverse.
5) Charlize Theron
Ecco che arriva un responso da parte di un’attrice che ha provato ad adottare il method acting. Charlize Theron ha posto l’accento sull’immensa fatica e lo sforzo che comporta essere continuamente nel personaggio in ogni momento, senza mai uscirne. Considerando le parole precedenti che facevano riferimento ai comportamenti inappropriati sul set, l’affermazione dell’attrice non sorprende, svelando la causa principale del nervosismo di coloro che seguono il metodo.
6) David Harbour
L’amato interprete di Jim Hopper, in modo simile a Charlize Theron rappresenta un attore che ha seguito il metodo e che ne ha compreso la pericolosità . Ha aggiunto che, quando era nel personaggio, era persino tentato di uccidere un gatto o un animale pur di comprendere cosa significa uccidere, e riuscire così a entrare ancor più in sintonia con il personaggio. Inoltre David Harbour ha messo in rilievo che ciò non produce affatto una migliore interpretazione.
7) Robert Pattinson
Robert Pattinson non è uno dei più strenui detrattori del metodo, dichiarando di rispettare chi lo fa proprio. Ciononostante solleva importanti dubbi sulla sua applicazione, annunciando di non aver mai visto attori che seguono il metodo comportarsi in modo rispettoso nei confronti degli altri. Oltretutto ha anche aggiunto che, se avesse seguito questo approccio in un ruolo come quello di The Lighthouse, il quale conduce il personaggio sempre più in profondità nella propria pazzia, sarebbe stato difficile da sopportare.
8) Spencer Tracy
Dopo Laurence Olivier ecco un altro attore del passato, il quale curiosamente condivide proprio con l’attore inglese il record per il numero di candidature all’Oscar al miglior attore protagonista. Sembra che Spencer Tracy avesse risposto, a chi gli consigliava di seguire il method acting, di avere troppo talento per necessitare di qualcosa del genere. Il modo in cui faceva sembrare semplice entrare nel personaggio, e quanto questo gli riusciva perfettamente, non lascia dubbi sul fatto che non avesse bisogno di ulteriori sforzi.
9) Samuel L. Jackson
Un attore che ha preso parte a un numero impressionante di produzioni, come avrebbe potuto immedesimarsi totalmente in ogni singolo personaggio? Sarebbe stato decisamente complesso. Infatti Samuel L. Jackson ha dichiarato di non seguire il method acting, affermando che la recitazione deve essere divertente, mentre chi segue il metodo non sembra divertirsi affatto.
10) John Cassavetes
Il grandissimo attore e regista ha opinioni simili a quelle di Samuel Jackson. Recitare deve essere divertente, e soprattutto non si deve eliminare la distinzione tra attore e personaggio: la maschera deve esistere separatamente, e arricchire il personaggio con la propria soggettività è positivo, eliminare sé stessi porta a un impoverimento dell’interpretazione.
11) Martin Freeman
Giunti a questo punto della classifica risulta evidente che c’è un’ampia rappresentanza non statunitense, a dimostranza del fatto che al di fuori degli Stati Uniti vengono prediletti altri approcci. Martin Freeman ha nuovamente condannato i comportamenti inappropriati che caratterizzano chi segue il method acting, focalizzandosi in particolare su Jim Carrey sul set di Man on the Moon, dove era stato profondamente narcisista e problematico. L’attore di Sherlock ricorda inoltre quelle che sono le caratteristiche del lavoro di attore, il quale include anche un comportamento appropriato sul set, essere piacevole nei confronti dei colleghi. In definitiva non è un atteggiamento professionale e non è ciò in cui consiste il mestiere di attore.
12) Toni Collette
Concludiamo la classifica con, non a caso, un’altra attrice non statunitense. Toni Collette ha dichiarato di aver adottato qualcosa di simile al method acting in Miss You Already, e in seguito a quanto era rimasta segnata da questo ruolo ha cercato un modo per staccarsi dai personaggi interpretati. Per fortuna ci è riuscita sul set di Hereditary, dove ha interpretato un ruolo decisamente stressante e che, se avesse avuto strascichi sulla sua vita privata, avrebbe potuto davvero essere problematico. È naturale rimanere in parte legati ai propri personaggi, questo però deve avere un limite e il method acting non è decisamente salutare.