13) SIGGY (VIKINGS)
Tra le morti sopraggiunte in Vikings, quella di Siggy è stata oltre che cruenta anche molto sentita. La donna si sacrifica dentro al lago ghiacciato per salvare i figli di Ragnar. La sensazione di freddo mentre la si vede annegare è dominante anche se già dall’inizio dell’episodio vi era il sentore che qualcosa che la riguardasse stesse per accadere. Il suo personaggio, seppur secondario è stato molto amato e la sua visione in punto di morte della figlia deceduta che la invitava a lasciarsi andare è stato un tocco di tenerezza dato alla scena cosi triste.
14) HERSHEL (THE WALKING DEAD)
La decapitazione di Hershel da parte del governatore è un momento shock e soprattutto determinante per la storia di The Walking Dead. Come dice il titolo dell’episodio “indietro non si torna” e infatti quel momento è davvero uno snodo per tutto, dalla storia ai personaggi. Hershel si congeda dalle sue figlie, dai suoi amici in modo improvviso ma dalla sua espressione quasi consapevole. Dopo la sua morte infuria la battaglia ma il pensiero per tutta la scena successiva va solo alla sua scomparsa cosi cruda. Quel pensiero trova pace soltanto quando la sua testa zombie viene rinvenuta nel prato e Michonne finalmente mette completamente fine alla sua vita.
15) VICTOR (BREAKING BAD)
Vittima della fredda drasticità di Gustavo Fring, il sicario scagnozzo del boss è colpevole di aver fatto vedere la sua faccia ai testimoni del luogo di un omicidio. Davanti agli sguardi attoniti di Walt, Jesse e Mike, Fring lentamente si sveste dei suoi abiti costosi e si infila la tuta da lavoro del laboratorio, si affianca a Victor e dopo un lungo monologo lo erge a unico colpevole di un guaio sicuramente molto più grande, o almeno l’unico sacrificabile: lo sgozza con un taglierino mostrando tutta la ferocia mascherata dalla pacatezza. Mentre il povero Victor si contorce fino alla morte, Gus si riveste come se nulla sia successo e se ne va, non prima di ordinare ai presenti di sciogliere il cadavere nell’acido.
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