#14 Charles Vane e Eleanor Guthrie (Black Sails)
L’amore tra i pirati non è cosa semplice da gestire, soprattutto se tu in quanto donna non puoi permetterti di mostrare neanche per un attimo il men che minimo segno di debolezza, così come se sei Charles Vane, uno dei più temuti pirati del mar dei Caraibi. È stato un amore complicato e deleterio per entrambe le parti. Lei amò sinceramente lui, fin da quando era una ragazzina illusa che il lieto fine potesse veramente esistere, lui la deluse, l’abbandonò per poi tornare, ma la ragazzina si era trasformata in una donna, che però continuava ad amarlo profondamente, contro ogni tipo di ragionevolezza. Lui l’amò tremendamente, fin negli abissi della propria anima, la voleva possedere, proteggere ed aiutare, voleva esserci per quando lei ne avesse avuto bisogno, voleva quel lieto fine, ma in un mondo fatto di inganni e violenza, dove vige solo e soltanto la legge del più forte non c’è posto per l’amore. E così si odiarono, e si odiarono con tutta quella foga con cui si sarebbero voluti amare, ma le conseguenze dell’odio mischiato all’amore possono essere definitive, senza alcuna via di scampo. Ed io ho odiato visceralmente Eleanor per ciò che ha fatto a Vane, al suo e solo suo Charles Vane, che nel momento in cui finalmente aveva trovato la via della redenzione, in cui forse aveva finalmente compreso quel bene più grande di cui Flint vaneggiava da tempo, s’è visto strappare via tutto, abbandonandoci in un modo tanto nobile quanto ingiusto. Ogni personaggio deve raggiungere la propria catarsi e il proprio scopo all’interno di un racconto, di qualsiasi tipo possa essere, ma la fine di Charles Vane resta tra le meno prevedibili e, a parer mio, tra le più tragiche e frustranti mai raccontate dal piccolo schermo. Quando odio e amore si mescolano le conseguenze sono inevitabilmente devastanti.