I personaggi
Passiamo all’analisi dei personaggi che ci vengono presentati.
Protagonista indiscusso è Eric Carter, ex Ranger dell’esercito degli Stati Uniti, di ritorno in patria da una missione top secret. Insoddisfatto della vita all’ombra del Programma Protezione Testimoni, sembra mancargli quella scarica di adrenalina che solo il campo di battaglia sa concedere. L’unica cosa che lo aiuta a concentrarsi sul presente è l’amore per sua moglie Nicole.
Niente di nuovo dal modello di militare afflitto da disturbo post-traumatico già visto in molte Serie Tv.
Rebecca Ingram invece è l’ex capo di Carter, nonché moglie di un senatore in corsa per la presidenza. Abbandonato il posto di lavoro per seguire il marito nel suo progetto, si vedrà “costretta” a supportare il soldato nella sua fuga e a cercare di scoprire chi abbia fatto il doppio gioco rivelando le identità della squadra.
E se bastano pochi minuti per farci sentenziare come i terroristi siano fortemente strereotipati (della serie “non si fanno prigionieri”), occorre ammettere che il fratello di Carter, Isaac, è un personaggio che ci coglie totalmente impreparati. Difficile valutarlo dopo un solo episodio. Potrebbe trattarsi del quid in più dello show, come di un clamoroso buco nell’acqua.
Criptico rimane invece lo spaccato della scuola e con lui i personaggi che ne fanno parte.
Lo stile “24”
Dal punto di vista stilistico, anche in “24: Legacy” gli eventi vengono narrati in tempo “reale“, con l’orologio a scandire i vari passaggi.
Lo schermo a scompartimenti viene in nostro soccorso mostrandoci cosa sta accadendo in posti diversi, nello stesso momento. Una narrazione a mosaico invece alterna le varie storie, mentre una camera dinamica insegue da vicino lo svolgersi degli eventi.