Dopo la vita, c’è la morte, lo sappiamo benissimo. Ed è così anche nelle serie tv. Quando muore un personaggio che ci piace, siamo davvero dispiaciuti, e può scappare anche qualche lacrima. Ma quando muore il nostro personaggio preferito è qualcosa di tragico. Una sciagura che non auguriamo nemmeno al nostro peggior nemico serializzato. Una cosa che non pensiamo possa mai accadere, fino al giorno in cui accade realmente. Guardiamo quella che sembra essere una puntata come le altre, ma, ad un certo punto, succede. Assistiamo alla sua morte, increduli, scioccati. Dopo la sua morte, sappiamo cosa è successo a lui, ma non sappiamo quello che succederà a noi.
La reazione alla morte del nostro personaggio preferito può essere diversa per ognuno di noi, ma ci sono delle fasi in cui tutti ci ritroviamo e che dobbiamo superare. Precisamente sono 5 fasi, e se vi sembrano esagerate, vuol dire che siete delle persone insensibili, oppure che il vostro personaggio preferito è ancora vivo. E se è così, ritenetevi fortunati.
1. NEGAZIONE
Guardiamo lo schermo, vediamo attentamente quello che sta succedendo e iniziamo a capire il pericolo in cui si trova il nostro eroe. Siamo agitati, e partiamo con una ripetizione di “NO! NO! NO!” in crescendo, arrivando al punto che nostro nonno dall’altra stanza crede che stiamo chiamando lui. Poi, ecco che succede. Muore. E noi continuiamo a sperare che non sia così. Non possiamo credere che sia morto, non possiamo accettarlo. Non può essere! Non può morire! Tutti ma non lui! Tutti abbiamo detto almeno una di queste frasi. E tutti abbiamo continuato a sperare che non fosse realmente morto, che in qualche modo fosse riuscito a salvarsi. Fino a quando non è più possibile negare, perché ormai è più che certo. E allora scatta la fase due.