#4 Il Decameron
Non a caso il buon Boccaccio l’aveva cognominato Il Principe Galeotto: cinque fanciulle e tre ragazzi formano quella che è passata alla storia come l’onesta brigata, che dato il creatore vi assicuro che tanto onesta non era; al seguito di questi sette protagonisti aggiungiamoci i relativi servitori e dame di compagnia, che fuggono dalla peste fiorentina per rifugiarsi in quel bel casolare in Versilia (mica scemi dopotutto). E così trascorrono un paio di settimane tra chiacchiere, giochi e flirt che non ve lo sto neanche a dire, e le storie che raccontano sono tutte un programma, e no, non sto parlando di quelle che si studiano tra i banchi di scuola, perché, per carità, Chichibio era simpatico, e Fra Cipolla sapeva il fatto suo, ma probabilmente se vi avessero fatto leggere di come Alibech imparò a mettere il diavolo in Inferno o del viaggio della sua bella sorella maggiore Alatiel sono sicura che l’avreste studiato molto più volentieri. Ma da tutto ciò non possiamo escludere il dramma e il grande amore di Lisabetta o di Federigo, o tanto meno della impavida figlia di Tancredi. Eroismi, truffe, risate e prese per i fondelli, amore, sesso e morte: uno dei più fertili materiali per tutti coloro che amano raccontare storie.