Gli androidi, o intelligenze artificiali antropomorfe, sono un tema ricorrente nelle serie tv di fantascienza. Queste figure sintetiche spesso servono come specchio per esplorare la natura umana, le sue complessità e le sfide etiche legate all’avanzamento della tecnologia. Molte serie tv affrontano, per esempio, la questione della consapevolezza e della coscienza degli androidi come è il caso di Westworld. A mano a mano che sviluppano una maggiore comprensione di sé e del mondo circostante, emergono domande etiche sulla loro trattamento e i loro diritti. Se sono in grado di provare emozioni e consapevolezza, dovrebbero essere trattati con gli stessi diritti degli esseri umani? Proprio per l’esistenza sottomessa alla quale nella maggior parte dei casi sono costretti, molti androidi finiscono per ribellarsi contro i loro creatori. Un topos ricorrente nelle storie di fantascienza, al cinema (Blade Runner) e nelle serie tv (Battlestar Galactica). Le storie sugli androidi fungono, così, anche da specchio per riflettere le preoccupazioni della società nei confronti della tecnologia. Esplorano il possibile futuro in cui la tecnologia supera la nostra capacità di comprenderla completamente e la crescente paura che nasce da questa consapevolezza. Ci sono alcune serie tv che sono riuscite, seppur da approcci diversi, ad affrontare un tema così gettonato in maniera intelligente, diversa e accattivante.
Ecco quindi 5 serie tv che hanno brillantemente raccontato il mondo degli androidi.
1) Philip Dick’s Electric Dreams
Una gioviale scossetta elettrica, trasmessa dalla sveglia automatica incorporata del modulatore d’umore che si trovava vicino al letto, destò Rick Deckard.
Intro
Così si apre quel romanzo noto come Do Adroinds Dream of Electric Sheep? (“Ma gli adroidi sognano pecore elettriche?”) scritto da uno dei folli padri della fantascienza che affronta con toni cinici e glaciali un mondo che di umano ha ormai ben poco, dove gli androidi rappresentano un numero schiacciante della popolazione. No. L’umanità si sta perdendo, tra animali fantocci e droghe sintetiche, tra deserti fisici ed emotivi in cui uomini e donne vagano senza scambiarsi un saluto, chiusi nella propria apatia. E, per paradosso, sono gli androidi ad apparire vivi e umani. Cosa rappresentano allora le “pecore elettriche”? Esse diventano metafora per descrivere, nelle storie autoconclusive della serie tv antologica, mondi assurdi, distopici e futuristici in cui l’unica cosa a non essere cambiata è l’oscurità dell’animo umano. La città tentacolare in cui la maggior parte delle vicende ha luogo non può che ricordare quella di Blade Runner, una caotica giungla di gas e luci a neon. É solo il primo dei diversi elementi così cari a Philip Dick e che ritroviamo in Electric Dreams: le droghe, il difficile rapporto con le donne, la repressione della polizia e soprattutto cosa è reale e cosa non lo è.
L’antologia di Electric Dreams non si propone come un’opera di science fiction che vuole anticipare il futuro e raccontarlo ma più come un viaggio complesso attraverso la sterilità dell’animo umano che sopperisce di fronte a high-tech e navi spaziali. Paradossalmente è il robot RB29, protagonista del secondo episodio, ad apparire più umano: dopo aver scoperto la verità sul viaggio non rivela nulla all’anziana donna lasciandole un’ultima illusione prima dell’oblio. Nella pietà del robot troviamo quello che invece manca ai due esseri umani, l’uno mosso da avidità, l’altro da curiosità più che da affetto.
2) Fondazione
“Don’t you see what this means? It means we’re not trapped. You were right. The future can be changed. You can still get it back on the right course”
Fondazione 2×10
Il padre della fantascienza Isaac Asimov immaginò un futuro in cui la matematica poteva svelare le sorti dell’Universo. La psicostoria, scienza creata appositamente dallo scrittore, è dunque la chiave di volta per predire, in maniera per nulla casuale, il futuro e così poter correre ai ripari. Nell’immenso Ciclo delle Fondazioni, Hari Seldon è il geniale matematico che per primo fece uso della scienza e si rese conto del lunghissimo periodo di oscurità e barbarie che, di lì a poco tempo, avrebbe colpito l’intera Galassia facendola precipitare nel caos. Per scongiurare il pericolo, Seldon e i suoi seguaci, con il benestare forzato dell’Impero, diedero così vita alla Prima Fondazione ai margini estremi dell’Universo. La mastodontica serie tv prodotta da Apple TV+ riesce in una missione difficilissima: riuscire ad adattare l’opera di Asimov rimanendo fedele all’originale ma, allo stesso, tempo tracciando una strada mai esplorata prima. Quella di Fondazione è una fantascienza pura, molto distante dalle space opera in stile Star Wars, Star Trek e Battlestar Galactica. La storia della Galassia ha luogo durane il corso di ere, intrecciandosi con tematiche cardine della filosofia e dell’etica.
Si tratta di un lotta di potere e di intelletto, giocata sul filo del rasoio dai protagonisti più o meno consapevoli di questa epica serie tv in cui degli androidi è rimasto solo il vago ricordo.
Nel bene e nel male, tutti loro hanno uno specifico ruolo da vestire rispondendo alla chiamata silenziosa e profetica della psicostoria. Fondazione è una delle serie tv più ambiziose del panorama televisivo contemporaneo, in grado di entusiasmarci, intrattenerci e farci riflettere come pochi altri prodotti disponibili al momento. Una storia fatta di opposizioni costanti, come quella tra uomo e androide. Quest’ultimo è una razza ormai scomparsa, eccetto per il suo ultimo esemplare, Demerzel, ambigua consigliera dell’Imperatore che non risponde più alle leggi della robotica ma a quelle dei Cleon.
3) Westworld
La coscienza non è un viaggio verso l’alto, ma verso l’interno. Non è una piramide, ma un labirinto. Ogni scelta poteva portarti vicino al centro o spingerti in una spirale verso l’esterno, verso la follia.
Arnold
Gli androidi nella serie tv sono progettati per soddisfare ogni richiesta degli ospiti del parco, a prescindere da quanto perverso o immorali possano essere le richieste di questi ultimi. Essi rispondono ai comandi degli architetti rispettando pedissequamente un rigido copione che si ripete sempre uguale, ogni giorno, e al quale non sembrano apparentemente poter fuggire. La loro capacità di adattamento e il margine di improvvisazione offrono agli ospiti un’esperienza coinvolgente e immersiva che li catapulta in un Far West fittizio. Qualcosa inizia, però a incrinarsi nella perfetta utopia senza freni di Westworld quando gli androidi cominciano a maturare consapevolezza della loro esistenza e del loro ruolo. Un risveglio dall’incubo che riporta loro alla mente frammenti del passato e facendo emergere una speranza pe il futuro.
Sempre più consapevoli della loro esistenza gli androidi danno il via a una ribellione in piena regola che riscriverà per sempre il destino del parco e dei suoi ospiti. Westworld è un’opera straordinaria che riflette sulla natura dell’umano e dell’intelligenza artificiale. Colui che li ha creati come semplici strumenti di intrattenimento, rimane per primo colpito dai mille sottintesi che la presenza degli androidi implica. Essi non sono solo uno scheletro di metallo dentro un involucro di sintetico ma persone in grado di ricordare, imparare e crescere, con le proprie aspirazioni e sogni.
4) Humans
Hester: Sai qual è stata la differenza tra la prima vita che ho preso e l’ultima?
Hester
Laura: No.
Hester: Niente. Le vostre vite sono insignificanti per me come lo sono le nostre per voi.
I “Synth” sono il futuro, quando l’intelligenza artificiale non si limiterà ad avere solo una voce ma un vero e proprio corpo. Si tratta di androidi altamente avanzati progettati per svolgere varie mansioni domestiche e impiegati, quindi, con lo scopo principale di aiutare e servire l’essere umano. La nostra storia ha inizio quando la famiglia Hawkins decide di acquistare un Synth per aiutare a casa nelle faccende domestiche. Tuttavia, questo Synth, chiamato Anita (Gemma Chan), si rivela essere diverso dagli altri. Esiste un gruppo limitato di androidi, che sono riusciti a sviluppare coscienza e consapevolezza di sé, come era nei piani originali del loro creatore. Con l’avanzare della trama, vengono sempre più esplorate tematiche complesse legate all’impiego dell’intelligenza artificiale, alle questioni morali legate ad essa, alla paura per il diverso.
Gli androidi diventano nella serie tv la metafora futuristica per parlare di problemi e questioni vive anche nel nostro presente: i diritti umani, l’uguaglianza, la xenofobia. Man mano vengono esplorati i rapporti non solo tra i singoli individui ma anche tra le due comunità. Tra coloro che rimangono chiusi nelle proprie convinzioni, che considerano gli androidi come meri strumenti al servizio dell’uomo, e chi, invece, lotta per la libertà di tutti, siano esseri umani o synth. La serie esplora anche la psicologia degli androidi coscienti, ponendo domande su emozioni, identità e desideri propri.
5) Battlestar Galactica
In ultima analisi i Cyloni non sono niente di più che dei tostapane… con delle splendide gambe.
James Callis
Concludiamo questa lista con un must watch che nessun fan della fantascienza né tantomeno delle serie tv sugli androidi può di certo lasciarsi scappare.
La storia di Battlestar Galactica ha inizio quando gli umani, residenti nei Dodici Colonie, sono attaccati e quasi annientati da una razza di robot chiamati Cyloni. Siamo di fronte a una trama molto più attiva e politica rispetto alla precedenti, dove il tema principale era perlopiù di carattere filosofico. Dopo questo massacro, solo pochi superstiti umani, insieme alla nave da guerra Galactica, riescono a sfuggire all’attacco. La Galactica diventa, dunque, la nave ammiraglia di una flotta il cui obiettivo è trovare una nuova casa per l’umanità, mentre cerca anche di proteggere ciò che resta della razza umana dalle continue minacce spaziali.
Una vera lotta per la sopravvivenza, tutta giocata nello spazio mentre politica e religioni rappresentano gli aghi della bilancia di questa storia incredibile. Ma le minacce non provengono solo da fuori, dato che i Cyloni sono in grado di assumere fattezze umane e, quindi, di aggirarsi indisturbati agendo come cellule dormienti all’interno delle colonie. Molti personaggi subiscono profonde trasformazioni nel corso della storia, trasformandosi a causa di ciò che avviene attorno a loro e prendendo decisioni che muovono in zone di grigia ambiguità.