White Collar era una serie che con una semplicità raffinata ti portava in un mondo spassoso e colorato, con inestimabili opere d’arte a fare da sfondo e una serie di battute micidiali a fungere da colonna sonora.
Ora è finito, e a noi tutti non piace questo elemento. Anzi, ci fa proprio schifo.
Che fare quindi? Munirsi di quantità gargantuesche di gelato e riguardarla tutta singhiozzando? Potete farlo, oppure potete stare a sentire quali sono le alternative che noi di Hall of Series siamo più che felici di raccontarvi se siete in astinenza dalle avventure di Neal e Peter!
PS: ve lo diciamo subito, White Collar è un prodotto unico, non esistono (ancora) sue copie sputate sul mercato perciò proviamo a puntare a ritrovare le sensazioni che ci ha comunicato, quelle magari si possono scovare più comodamente.
1) CSI: NY – Una delle cose più caratteristiche di White Collar è la sua ambientazione : quella New York non più ombrosa e secolarizzata come ce l’hanno mostrata centinaia di altre serie e miliardi di film. La lente con cui ce la fa vedere CSI New York, tutto sommato, è molto simile.
Parliamo ovviamente di uno dei vari spin-off dell’originale “CSI- Scena del crimine“, con l’ennesima squadra della sezione scientifica della polizia intenta ad acchiappare i cattivi servendosi di tracce di DNA, cellule epiteliali e fluidi corporei di vario genere. Ottima l’interpretazione di Gary Sinise (il mitico “Tenente Dan” di Forrest Gump), che veste i panni di Mac Taylor, il grintoso e brillante capo della squadra che, statene certi, si farà voler bene dopo un po’ di freddezza iniziale.