2. Chef’s Table
Procediamo con un’altra docuserie, anche stavolta di casa Netflix, ma più longeva di Cooked. Parliamo di Chef’s Table (che trovi qui in streaming), show che offre un’analisi intima e ravvicinata sul mondo dell’alta cucina e sui suoi protagonisti più innovativi e influenti. Lanciata nel 2015 e ideata da David Gelb, che ha anche diretto il rinomato documentario Jiro Dreams of Sushi, Chef’s Table si distingue per il suo approccio profondamente personale e visivamente suggestivo. Una novità, per certi versi, che non può lasciare indifferenti tutti gli appassionati di serie tv e cucina.
Ogni episodio della serie è il ritratto dettagliato di un singolo chef di fama mondiale. Non si ha solo un’esplorazione delle loro creazioni culinarie, ma si fa viaggio nelle loro vite personali, le loro filosofie, e i percorsi spesso tortuosi che hanno seguito per raggiungere il vertice della gastronomia mondiale.
Chef’s Table, dunque, non si limita a mostrare piatti straordinariamente preparati, ma svela anche storie di sacrificio, dedizione e passione che li rendono possibili.
Ogni inquadratura è curata con una precisione quasi maniacale, tale da rendere ogni piatto in un’opera d’arte visiva e differenziare la regia da prodotti simili. La camera si muove delicatamente tra le cucine frenetiche e le sale da pranzo eleganti, catturando ogni dettaglio minuto dalla preparazione degli ingredienti alla presentazione finale del piatto. Spezzoni di interviste intime e riflessive, ci rendono parte delle ispirazioni, le sfide e i successi degli chef, con racconti impreziositi da riprese di archivio e immagini suggestive.
Chef’s Table non è solo una serie tv per gli appassionati di cucina, ma un prodotto per chiunque apprezzi l’arte e la bellezza in ogni sua forma. È una celebrazione dell’innovazione, della creatività e dell’inesauribile ricerca dell’eccellenza, elementi che definiscono non solo i migliori chef del mondo, ma anche gli artisti e i visionari in ogni campo. Arte a tutto tondo.
3. Samurai Gourmet
Ancora Netflix a farla da padrone tra le serie tv da non perdere per ogni appassionato di cucina. Stavolta parliamo di Samurai Gourmet, una serie televisiva giapponese che incanta con una narrazione pacata, con ritmo leggero, ma tremendamente intensa a livello sensoriale. Basata sul manga di Masayuki Kusumi e Shigeru Tsuchiyama, la serie segue le vicende quotidiane di Takeshi Kasumi, un uomo di mezza età recentemente pensionato che scopre le gioie della libertà quotidiana attraverso il cibo e la cucina giapponese.
La trama di Samurai Gourmet è semplice ma affascinante: Kasumi, interpretato da Naoto Takenaka, si ritrova ad affrontare la vita dopo il ritiro dal lavoro, un periodo che per molti può risultare vuoto o privo di scopo. Tuttavia, per Kasumi questo diventa un viaggio di riscoperta personale e gastronomica. Con la sua nuova libertà, questi esplora ristoranti e cibi che non aveva mai considerato durante i suoi anni di lavoro frenetico, e ogni episodio è una sorta di piccola avventura culinaria.
La serie è arricchita dalla figura immaginaria di un samurai senza nome, un alter ego di Kasumi che appare nei momenti di riflessione del protagonista. Questo samurai, vestito con l’armatura tradizionale, rappresenta il desiderio represso di Kasumi di vivere con audacia e senza compromessi. Le apparizioni del samurai sono momenti di pura poesia televisiva, e mescolano il passato glorioso del Giappone con il presente più ordinario e quotidiano del protagonista.
Un’esperienza che non può lasciare indifferenti gli appassionati di cucina in cerca di un prodotto diverso dalla docuserie ma più vicino alla serie tv.
La fotografia è pulita e luminosa, con una palette di colori che esalta i piatti deliziosi che Kasumi scopre. Non mancherà un umorismo sottile, con momenti di leggerezza e autoironia che alleggeriscono i temi più profondi come l’isolamento, l’invecchiamento e la ricerca di significato in una nuova fase della vita. Insomma, un’ode alla cucina come forma di arte e espressione personale, nonché una riflessione malinconica sulla vita.