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5 Serie Tv che ti renderanno un inspiegabile paranoico

LOST
Lost è la serie televisiva introspettiva per eccellenza. Le paranoie targate Damon Lindelof sono improntate sulla coscienza e sul proprio credo. Il finale di Lost è stato uno dei più discussi di sempre, ma è la conferma dell’intera serie: le domande e i dubbi hanno trovato il loro punto di culmine proprio nel finale. Non abbiamo avuto risposte a tutte le nostre domande, anzi se ne sono aggiunte delle altre. La ritengo una soluzione azzardata ma coerente. L’aspetto quasi mistico di Lost è vivo fin dalla presentazione dei personaggi che si chiamano come alcuni filosofi (Locke, Hume). Devono combattere con loro stessi, con i propri problemi lasciati a casa, con le situazioni rimaste in sospeso. Se da un momento all’altro ci ritrovassimo a convinvere con dei perfetti sconosciuti, lontani da casa e da qualsiasi altra realtà vicino alla nostra, come ci comporteremmo?
Cosa c’è dopo la morte?
Non lo sappiamo, ma ci pensiamo spesso. Mettiamo in discussione qualsiasi pensiero pur di venirne a capo. L’isola tanto amata quanto odiata è stata una sorta di purgatorio per i sopravvissuti del volo sfortunato. E se esistesse un posto dopo la morte dove possiamo scontare le nostre pene prima di raggiungere la luce tanto sperata? Lost, in questo senso è l’appoggio morale per chi cerca risposte e conforto. Purtroppo non fa che essere partecipe di questo domandare, ma la soluzione dobbiamo comunque cercarla da soli.
“Non c’è nient’altro. Questo è tutto quello che è rimasto. Questo oceano e questo posto qui. Siamo chiusi in una palla di vetro con la neve. Non esiste il mondo esterno. Non c’è via di fuga.” (Desmond Hume)

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