E’ straordinaria la velocità con cui l’uomo è in grado di fare cinema e televisione. E’ proprio vero che stiamo assistendo ad uno dei ventenni più proliferi per quanto riguarda le serie televisive. Non bisogna dimenticarsi, però, che a tutto c’è un prezzo: siamo costantemente bombardati da una tale quantità di nuovi prodotti che diventa sempre più difficile fare una cernita. Per questo ci siamo noi, a fare una prima scrematura di ciò che a nostro parere dovreste aspettare con trepidazione nei mesi a venire. Dall’attesissima Daisy Jones & the Six ai nuovi Rabbit Hale e Fatal Attraction in uscita su Paramount+, vediamo 5 nuove serie tv in uscita nei prossimi tre mesi non solo da vedere, ma da cerchiare assolutamente in rosso.
1) Daisy Jones & the Six
E’ proprio vero che la musica è in grado di unire migliaia di cuori, anche nelle serie dove non ce lo aspetteremmo mai. E’ ancor più vero che al giorno d’oggi piattaforme che fino a qualche tempo fa sembravano sconosciute hanno acquisito sempre maggiore importanza: il fautore del successo della prima serie di cui parliamo, infatti, altro non è che TikTok (chi l’avrebbe mai detto). Daisy Jones & the Six, infatti, nasce come adattamento televisivo di un romanzo divenuto popolare proprio sulla piattaforma cinese: scritto da Taylor Jenkins Reid, autrice dell’altrettanto popolare The Seven Husbands of Evelyn Hugo, il libro racconta la storia della nascita, lo sviluppo e l’inaspettata ascesa di una band. Con protagonisti Sam Claflin e Riley Keough, la serie parla di musica e non solo: trattando dei complicatissimi rapporti umani che si celano dietro la formazione di un gruppo, dipinge in maniera molto schietta il panorama rock degli anni settanta con la giusta componente frizzante. Quella che serve a far appassionare migliaia di fan, insomma. Daisy Jones & the Six non è solo ispirata ad un gruppo musicale realmente esistente, ma si sta facendo attendere con ansia: speriamo solo non deluda le aspettative.
2) Grease: Rise of the Pink Ladies (la serie tv da vedere per eccellenza)
Passiamo quindi ad una serie che si è ritrovata sotto i riflettori ancora prima del suo effettivo sbarco sulle piattaforme. Grease: Rise of the Pink Ladies cavalca un successo di tutto rispetto, quello derivato dal famosissimo musical Grease del 1978. Un successo che potrebbe rivelarsi un utile trampolino di lancio come una pericolosa debolezza, perché la verità è una sola: quando si parla del genere, non c’è niente come Grease. La serie, ambientata esattamente quattro anni prima degli eventi del film, segue la nascita delle pink ladies, gruppo di studentesse a cui successivamente si unirà la celebre Sandy. Se Grease è servita da pietra miliare negli anni settanta, Grease: Rise of the Pink Ladies potrebbe fare un passo in più. Sembra infatti che l’obiettivo sia quello di raccontare l’emancipazione di un gruppo avanti rispetto al loro tempo, dando spazio ad una narrazione innovativa anche se basata su un qualcosa di già visto. Preparatevi, perché il 6 aprile potremo fare un salto indietro nel tempo come non se ne vedevano dai giorni di Ritorno al Futuro; sempre con un pizzico di preoccupazione, perché lo sappiamo: da grandi poteri derivano grandi responsabilità.
3) Fatal Attraction
Parliamo ora di un adattamento, e non uno a caso: la serie con protagonista Lizzy Caplan ha una grossa responsabilità a dir poco . Nel 2023 il film del 1987 Attrazione Fatale (uno dei migliori thriller psicologici della storia, se vogliamo dirla tutta) si trasforma in un racconto a puntate contemporaneo, dove vengono esplorate in modo tutto nuovo i temi dell’infedeltà e del matrimonio in un contesto non è più lontano da noi ma perfettamente calato nelle dinamiche dei nostri tempi. Fatal Attraction, in arrivo il 30 aprile su Paramount+, parla di una vicenda che gli appassionati di cinema conoscono molto bene: un uomo sposato si ritrova coinvolto in un conturbante gioco di potere quando la donna con la quale intrattiene una relazione clandestina si rifiuta di rassegnarsi alla fine della loro storia. Ed ecco che una storia come tante altre prende una piega universale, diventando allo stesso tempo un pretesto per raccontare qualcosa di altro: figure femminili forti e al tempo stesso irrimediabilmente spezzate, le fragili e incomprensibili dinamiche che caratterizzano un matrimonio, il ruolo maschile all’interno di una coppia. Fatal Attraction fa molto più che attrarre: lega a sé, ancora prima della sua uscita.
4) Rabbit Hole
Rabbit Hole è una di quelle serie tv da vedere anche solo per il volto che ricopre il ruolo di protagonista. Kiefer Sutherland, attore canadese protagonista di film cult degli anni passati (tra i quali Stand by Me e Ragazzi Perduti) e divenuto un’icona nel mondo del cinema, questa volta si cala nei panni di una seduttore di alto livello nell’ambito dello spionaggio industriale. Creata da John Requa e Glenn Ficarra (autori, tra le altre cose, di quel capolavoro che è l’episodio pilota di This Is Us), Rabbit Hole segue le vicende di John Weir, spia sui generis che si ritrova suo malgrado coinvolto in un intrigo più grande di lui. Accusato di omicidio proprio da coloro che dovrebbero proteggerlo, l’uomo inizia una sottile guerra contro le istituzioni, una discesa all’inferno (o meglio, nella tana del coniglio) dove sembra non esserci via d’uscita. E dove, soprattutto, niente è come sembra. Una storia alla Jason Bourne, una serie tv che prende il tema dello spionaggio e lo stravolge completamente. Il cardiopalma e gli occhi incollati allo schermo sono una garanzia, su questo non c’è dubbio.
5) The Last Thing He Told Me
Quanto si può conoscere una persona accanto alla quale si è passato quasi ogni giorno della propria vita? Quanto valgono le parole e quanti significati nascosti celano quando il mondo sembra crollarti addosso? E’ a queste domande che prova a rispondere The Last Thing He Told Me, miniserie televisiva con protagonista Jennifer Garner (star assoluta in serie tv come Alias e capolavori come Dallas Buyers Club). Prodotta dalla raffinata mente di Reese Witherspoon e basata sull’omonimo romanzo di Laura Dave, la serie racconta la storia di Hannah, “costretta” ad instaurare un rapporto con la figliastra sedicenne Bailey quando accade una disgrazia: l’improvvisa scomparsa del marito Owen. Una relazione apparentemente perfetta, un luogo idilliaco nel quale costruire un nido d’amore e le ombre che si celano anche dietro le migliori famiglie: sono questi gli ingredienti del nuovo prodotto in arrivo su Apple TV, una di quelle serie da vedere anche solo per calarsi in una storia che non è la nostra.
Ma è davvero così? Oppure The Last Thing He Told Me, così come Rabbit Hole o Grease, servirà a dimostrarci che anche quando siamo davanti al nuovo la sensazione è quella di tornare a casa?