3) Tra adattamento e narrazione originale – Arcane (e The Last of Us)
La forza di un videogioco spesso risiede nella sua trama, e tradurla in una Serie richiede delicatezza per mantenere il coinvolgimento emotivo. Restare fedeli alla sorgente non proibisce, tuttavia, di non aggiungere il proprio tocco personale a quell’universo narrativo. Bisogna farlo con accortezza, però è fattibile. Tutta Arcane, infatti, è costruita attorno ai personaggi di Jinx e Vi. Re-immaginate appositamente per la Serie, il background e il loro rapporto vengono approfonditi notevolmente, facendole diventare figure centrali del racconto.
Se, infatti, in League of Legends Jinx è solo una caotica e imprevedibile criminale di Zaun e Vi è una vigilante di Piltover che mena pugni per portare giustizia tra le strade dove un tempo era lei la criminale, Arcane ce le fa riscoprire completamente. Il legame tra sorelle è il cuore, il fulcro di tutta la Serie. I traumi hanno formato e separato le due sorelle, lasciando a entrambe cicatrici profonde. Vi, guidata dal senso di colpa per averla abbandonata, cerca in tutti i modi di salvare la sorella.
Jinx, invece, è guidata dal caos e governata dalle inclinazioni delle “ombre” che infestano la sua mente. La lore di League of Legends ha funzionato da base – e, per questo, non è stata resettata – per la storia di questi due personaggi, che da marginali sono diventati focali. Tanto da essere rivalutati all’interno di LOL. Un vero botta e risposta tra media e probabile futuro dialogo tra videogames e Serie Tv.
Si, ancora The Last of Us. Però mi darete ragione.
Colgo l’occasione per nominare un’altra volta The Last of Us, con l’approfondimento del rapporto di Bill e Frank. Il terzo episodio della prima stagione, Molto, molto tempo, prende una via completamente originale rispetto al videogioco. E lo fa in maniera magistrale. Se il rapporto tra Bill e Frank nel videogioco non viene esaminato, o meglio ci viene filtrato dal punto di vista di Bill, la Serie ci offre uno stacco estremamente intimo dei due, quasi idilliaco, considerando la situazione globale all’esterno del recinto. La morte, in questo episodio, non viene vista come una cosa negativa, ma come l’ultima fase della vita, il termine ultimo. Questo cambiamento nella trama merita di essere posizionato in questa lista solo per la forza e l’impatto narrativo che ha avuto quell’episodio.
4) Estetica visiva e colonna sonora – Cyberpunk: Edgerunners
Tra le Serie Tv tratte da videogame, a livello di stile visivo potrei riferirmi ancora una volta ad Arcane o una qualsiasi delle Serie Tv già nominate. Bisogna, però, dare credito a Cyberpunk: Edgerunners, disponibile su Netflix. Curata da Studio Trigger, l’estetica e le animazioni di questo original net anime sono state tra le più acclamate proprio per la fedeltà a Cyberpunk 2077. Il design visivo del videogame di CD Projekt viene adottato dall’anime, che lo esagera. A funzione di prequel per il videogioco, la Serie è sempre ambientata a Night City, una metropoli autosufficiente situata nello Stato Libero della California, invasa da corruzione, criminalità e dipendenza cibernetica.
I colori vividi, le luci al neon, i contrasti cromatici e le atmosfere futuristiche ma decadenti vengono riprese fedelmente e rispecchiano l’ambiente di gioco. I fan di lunga data, infatti, possono riconoscere immediatamente molti luoghi e ambientazioni di gioco. L’animazione dinamica e le scene d’azione adrenaliniche elevano l’estetica, riprendendo lo stile dello Studio. Allo stesso modo, il design dei personaggi, dai colori sgargianti e fluorescenti, insieme ai dettagli meccanici, riprende quello del videogioco, collaborando a ricrearne le atmosfere e le visual. Celebrando e arricchendo il mondo di Cyberpunk 2077, Cyberpunk: Edgerunners si è distinta per uno stile visivo, oltre che narrativo, che ne esalta la brutalità, l’intensità e, ciononostante, la decadente bellezza.