5) Riprodurre la sensazione del gameplay – The Last of Us, E02S01, Gli infetti
Guardando le Serie Tv tratte da videogame, spesso quello che a un giocatore manca è la sensazione di “star giocando”, di essere immerso/a nell’azione, nella sequenza. Non si riescono a provare quelle sensazioni che solo giocando in prima persona (e non mi riferisco al punto di vista, ma letteralmente all’azione di gioco) si percepiscono. La tensione, l’adrenalina, a volte anche la paura sono parte fondamentale del gameplay. Per analizzare questo aspetto, così particolare, ho deciso di soffermarmi su una sequenza ben precisa, che, a mio parere, è riuscita in questa missione.
E si, ritorno sempre là, a The Last of Us. Non dite, però, che non vi avevo avvisati. La sequenza a cui mi riferisco è quella all’interno del museo di Boston nel secondo episodio, Gli infetti. La scena mostra Joel, Ellie e Tess muoversi silenziosamente in una stanza infestata da Clicker. Il terzo stadio dell’infezione è particolarmente fastidioso da affrontare per i giocatori. Sebbene siano ciechi, i Clicker sono estremamente reattivi a qualsiasi suono, anche a quelli più lievi. E quando attaccano… oh, eccome attaccano. Muovendosi furtivi (in gergo, stealth) tra gli scaffali e le teche del museo, accompagnati anche dai movimenti di camera particolarmente ravvicinati ai protagonisti, i personaggi hanno ricreato (e provato) la stessa sensazione claustrofobica provata dai giocatori. E come loro, noi spettatori.
Questo elemento del gameplay, rilevante particolarmente in The Last of Us, ma anche in molti altri survival horror, è stato riprodotto in maniera soddisfacente nell’adattamento, che è riuscito, in particolare in questa sequenza, a rendere le medesime emozioni e sensazioni di gameplay.