3) Boardwalk Empire
Il periodo in cui si svolge Boardwalk Empire è quello del proibizionismo, una delle epoche più affascinanti e turbolente della storia americana. Con l’entrata in vigore del 18° Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti, che vietava la produzione, la vendita e il trasporto di alcolici, si è creato un enorme mercato nero. In questo contesto, i protagonisti della serie devono affrontare la crescente tensione tra il desiderio di guadagno e il rispetto per le leggi. La serie esplora il lato oscuro del sogno americano, mettendo in luce la corruzione e l’opportunismo che spesso si celano dietro le apparenze rispettabili. In un’epoca di proibizionismo, razzismo, misoginia e conflitti di classe, i personaggi devono navigare tra scelte morali difficili e alleanze strategiche.
Il finale della serie tv è un esempio straordinario di come chiudere un’opera narrativa con coerenza e profondità.
La caduta di Nucky Thompson, il protagonista ambiguo e tormentato, è narrata con un’intensità che lascia il pubblico senza parole. La storia alterna flashback della sua giovinezza e il suo presente, rivelando i momenti chiave che lo hanno portato a diventare un potente boss criminale. Il momento culminante coincide con la sua morte, un atto che richiama eventi passati e si collega direttamente alla morte del giovane Gillian Darmody, evento che aveva segnato la vita di Nucky in modo indelebile. Nucky viene confrontato da un giovane Tommy Darmody, il nipote di Gillian e figlio di Jimmy. In un momento di resa dei conti, Tommy gli spara a bruciapelo sulla passeggiata di Atlantic City, vendicando simbolicamente la famiglia Darmody. Nucky muore sul lungomare, nello stesso luogo dove ha costruito il suo impero.
Ogni linea narrativa secondaria è chiusa con cura: Chalky White, Margaret Thompson e Al Capone ricevono epiloghi che rispettano le loro traiettorie personali e il contesto storico. Con una regia impeccabile e una sceneggiatura densa di simbolismi, “Boardwalk Empire” si conferma una serie che non solo intrattiene, ma offre anche un ritratto spietato e realistico del potere e delle sue conseguenze. Il cerchio si chiude e il destino di Nucky trova compimento dalle scelte che aveva preso molto tempo prima.
4) Six Feet Under
Un elemento centrale in molte storie sulla morte è la riflessione sulla vita, e la serie “Six Feet Under” è forse una delle opere che più di tutte ha esplorato questo tema. La trama ruota attorno alla famiglia Fisher, che gestisce una storica impresa di pompe funebri. Il lavoro dei Fisher, quotidianamente immerso nella morte, si intreccia con le vicende personali dei membri della famiglia. Tra conflitti familiari, relazioni complicate, crisi religiose e percorsi di crescita individuale.
Ogni episodio della serie ruota attorno alla morte di una persona, e il processo che i Fisher devono affrontare per onorare il defunto diventa l’occasione per esplorare le dinamiche interiori dei protagonisti. Ogni lutto si trasforma in un’opportunità per affrontare le proprie paure, i propri desideri e le proprie angosce. Equilibrando perfettamente surrealismo e dark humour, la serie affronta le questioni più profonde della vita e della morte, portando alla luce le riflessioni filosofiche dei suoi personaggi attraverso situazioni inaspettate e talvolta grottesche.
Il finale di Six Feet Under è spesso considerato uno dei migliori nella storia delle serie tv, ed è un esempio perfetto di come chiudere una storia in modo soddisfacente ed emotivamente potente.
L’episodio conclusivo, intitolato “Everyone’s Waiting”, culmina con un montaggio che mostra il destino di ogni personaggio principale fino alla loro morte. Il montaggio finale, accompagnato dalla struggente canzone “Breathe Me” di Sia, è un capolavoro narrativo che non solo risponde a tutte le domande rimaste in sospeso, ma offre anche una riflessione profonda sulla vita e sulla mortalità. Attraverso uno stile visivo poetico e toccante, lo spettatore assiste alla progressione naturale delle vite dei Fisher e dei loro cari, concludendo ogni arco narrativo in modo esaustivo.
L’idea di mostrare la morte di ogni personaggio sottolinea il tema centrale della serie: la transitorietà della vita e l’importanza di viverla pienamente. Ogni morte è presentata con dignità e autenticità, rendendo l’addio ai personaggi ancora più significativo. Questo approccio unico ha lasciato un’impronta indelebile sui fan, trasformando il finale in un esempio iconico di narrazione televisiva al suo massimo splendore.