5) The King: Eternal Monarch
Trasmessa sia dal network coreano SBS che da Netflix, The King: Eternal Monarch è una serie televisiva che mescola gli elementi del fantasy e dell’ucronia. La trama racconta due universi paralleli: da una parte il Regno di Corea, una monarchia costituzionale, dall’altra la Repubblica di Corea, simile alla attuale Corea del Sud. Il protagonista è Lee Gon, imperatore del Regno di Corea che, dopo aver assistito al brutale assassinio di suo padre quando era solo un bambino, cresce con l’obiettivo di scoprire la verità sulla morte del re. Per fare ciò, il protagonista attraversa una barriera spazio temporale che lo separa dall’altro mondo alternativo in cui la Corea è una repubblica. Qui incontra la detective Jung Tae-eul, che riconosce grazie a una foto che portava con sé dalla morte di suo padre.
Nel frattempo Lee Lim, zio del protagonista nonché assassino del re, nasconde un segreto sconvolgente viaggiando tra i due mondi per celare la propria identità. Lee Gon comincia a collaborare con Tae-eul alla risoluzione di alcuni casi misteriosi. Tra i due si crea un legame molto forte che li porta ad affrontare insieme le minacce provenienti dalle due realtà parallele. La serie è stata elogiata per la sua produzione di alta qualità, grazie alle sue splendide scenografie. Le performance dei protagonisti sono state molto apprezzate, mentre la trama ha ricevuto critiche miste per via della sua complessità. The King: Eternal Monarch è una delle serie più note al pubblico internazionale tra quelle presenti nella lista odierna, e merita sicuramente una chance da parte di chi ama i drammi articolati in cui il fantasy ricopre un ruolo preponderante.
6) Tunnel, una tra le migliori serie tv k-drama nel bilanciare fantasy e azione
La storia di Tunnel, serie tv del 2017 trasmessa su OCN, inizia nel 1986, quando il detective Park si trova per puro caso catapultato a trent’anni dopo, nel 2016. Si tratta di una trama un po’ diversa dalle altre della lista: è un mix di thriller poliziesco e fantascienza. Park è un detective alle prese con un omicida seriale che ha già ucciso diverse donne con lo stesso modus operandi. Mentre sta dando la caccia al serial killer, il protagonista attraversa un tunnel che lo trasporta nella Corea moderna, trent’anni dopo gli omicidi. Confuso e spaesato, scopre che gli omicidi non sono mai stati risolti e che l’assassino potrebbe essere ancora in libertà. Nel presente, Park assume una nuova identità e si rimette sulle tracce del killer, unendosi alla squadra omicidi e collaborando con il detective Kim Seon-jae e la profiler Shin Jae-yi.
Rispetto alle altre serie che abbiamo visto finora, Tunnel esplora le differenze sociali di due epoche molto più vicine. Il detective Park deve vedersela con la complessità delle nuove tecnologie investigative, facendo nel frattempo i conti con il lungo tempo trascorso lontano dalla sua vera famiglia. Essendo di base un thriller, Tunnel si basa sui classici ritmi del genere, riuscendo a mantenere alta la tensione in modo costante grazie anche a numerosi colpi di scena e una narrazione ben strutturata. In questo caso, l’espediente del viaggio nel tempo ruota attorno alla trama centrale della serie, ossia gli omicidi del 1986. La seconda linea temporale complica così le azioni del protagonista, ma riesce a condurlo comunque allo sviluppo delle indagini.